NSB on tour: Expo delle Birra Artigianali

Oggi mi trovo a Preganziol (TV) ospite degli amici dell’associazione Brasseria Veneta, che annualmente organizzano Expo delle birre artigianali – Una Birra per Tutti –, evento che vede la partecipazione di alcuni birrifici artigianali e homebrewer soci dell’associazione Brasseria Veneta –sitoweb– fondata nel 2009 da un gruppo di amici con in comune la passione per la birra fatta in casa.

In questa occasione ho potuto assaggiare le birre prodotte dal birrificio siculo YBLOND, dal marchigiano STYLES, dal toscano BIRRA DEL FORTE e dal pugliese LIEVITERIA e dal veneto TORRE MOZZA, ducis in fundo e qualche assaggio dagli amici homebrewer presenti.

Il mio racconto inizia da Yblond –sito web– dove a presentarmi la propria produzione trovo il birraio Marco Gianino che mi propone una serie di assaggi tutti di ispirazione belga, si parte con la Grisette ( la saison dei minatori ), TABUNA: all’olfatto sprigiona un bouquet molto interessante e pronunciato, dove dominano note floreali, fruttate e citriche, al palato entra morbida e fresca, la bevuta prosegue lineare, finale secco, pulito dove emergono in prevalenza le note citriche e speziate (pepe).

La sessione degustativa prosegue con la Saison TIMPA, birra decisamente più rustica, all’olfatto predominano le note tropicali e speziate, al palato emergono note di cereali, che aprono la strada a sfumature fruttate che ricordano le albicocche e le banane, secca nel finale dove a completare il profilo aromatico/gustativo sono le note di fiori di campo, ed erba appena tagliata.

La NOPALINA  e la proposta sour del birrificio, birra brassata in collaborazione con il birrificio Almond’22 e il pub di Catania Mosaic, birra che vede l’utilizzo di una purea di fichi d’india utilizzata a fine bollitura, all’olfatto sprigiona note fruttate, panificato bianco e un leggero richiamo vegetale, al palato entra con una leggera acidità che anticipa sentori di panificato crudo e fruttati, la chiusura rimane mediamente secca dove l’acidità e sentori fruttati si sposano perfettamente. Ultimo assaggio proposto da Marco e stato la BADESSA, una Dubbel sicula, apostrofata simpaticamente da me, profilo aromatico complesso, note di frutta secca e matura (nocciola, datteri, uvetta) e richiami speziati (anice) accarezzano le mie narici, al palato ingresso caldo dove la parte maltata apre a note di caramello, biscotto, cacao, nocciole e un richiamo al miele di castagno, finale secco, caldo dove esce un calore alcolico moderato.

Nel complesso ho assaggiato buone birre, tutte con il loro carattere, con la loro storia, quella che più mi ha colpito e stata la Tabuna, seguita dalla Nopalina, due stili particolari, magari la seconda non per tutti, visto quello che ho sentito dire da alcuni “rinomati” giudici presenti, Ma…. grazie Marco per gli assaggi!

Christian e Daniele

Christian Barchetta è il birraio del birrificio marchigiano STYLESsito web– che mi propone un assaggio di PIUMA, una blanche dalle classiche note agrumate e speziate (buccia d’arancia e coriandolo) l’ingresso leggermente acidulo apre a note di panificato bianco, agrumi e spezie che accompagnano tutta la beva, finale secco e lungo. HELLISON e la bassa fermentazione della casa, una helles pulita dove le note dei malti (crosta di pane e miele) ci sono, beva snella, finale secco e lungo dove esce un amaricatura erbacea con forse qualche punto di amaro in più per lo stile. MAYA e GIVE ME LIBERTY sono le due luppolate presenti, la prima un American Pale Ale dal bouquet olfattivo amplio che dal agrumato al fruttato tropicale passando dal resinoso all’erbaceo con ottima eleganza, il palato e lo specchio dell’olfatto, morbida, bilanciata, dove tutte le note si sposano tra loro garantendo un equilibrio e una facilità di beva sorprendente. La seconda una Rye Ipa più rustica, dove si ritrovano note fruttate e floreali, al palato entra più “cicciotta” leggermente più graffiante (ma dalla segale me lo aspetto), finale secco con una amaro lungo e gradevole.

In conclusione birre ben fatte, equilibrate la migliore a mio avviso e stata sicuramente la Maya, e detto da uno che con il luppolo ultimamente fa a botte…. Vedete voi, grazie a Christian e Liana per gli assaggi.

Antonio di Gilio e Francesco Mancini

Altra Grisette in assaggio mi è stata proposta da Francesco Mancini, birraio del birrificio toscano BIRRIFICIO DEL FORTEsito web– birra con una storia particolare: iniziamo dal nome, SANGORACHE

“Amaranthus quitensis” è il nome botanico. “Yuyo colorado” o “Sangorache” due di quelli usati nel lessico corrente. In sostanza, la pianta (appartenente alla classe delle “dicotiledoni”) che produce i semi dell’amaranto: i quali, pur avendo caratteristiche tali a da renderli assimilabili ai cereali, in realtà non lo sono (così come il grano saraceno). Un ingrediente tipico della dieta di molte popolazioni stanziate in America Latina, dall’Ecuador alla Bolivia; tra le quali contribuisce alla tessitura e alla sedimentazione delle tradizioni rurali e contadine di quei territori. È stato soprattutto questo aspetto, il legame con le comunità contadine e il loro paesaggio umano a far scattare – in noi del “Forte” – l’associazione, quasi immediata, con un contesto antropologico paragonabile, al di qua dell’Atlantico. Quello delle campagne belghe, dove, fin dal medioevo, si producevano le birre chiamate Saison perché preparate per la manodopera stagionale, i “saisonnières”; e, ancor più in particolare, l’ambiente delle aree non urbane della provincia dello Hainaut, che furono interessate, a fine Ottocento, da una trasformazione strutturale: da distretti in prevalenza agricoli a zone caratterizzate invece da una nuova vocazione, carbonifera ed estrattiva. Miniere, insomma: e, con esse, una diversa classe di lavoratori.

Ai quali, negli orari di uscita dai pozzi, venivano offerti dissetanti boccali di birra da parte di ragazze appositamente  preposte a questo servizio, con indosso divise di colore grigio: e perciò dette “grisette”.

Da questa premessa (io ve lo riassunta brevemente), l’idea di una loro interpretazione di una Grisette: battezzata proprio “Sangorache” perché lavorata appunto anche con amaranto boliviano.

Il risultato di questa idea e una birra interessante dall’aroma che va dal panificato cotto ai fiori di campo, fruttato maturo e un leggero speziato, in bocca rimane leggera, minerale con un richiamo al fruttato maturo e allo speziato, rimane secca e molto beverina, e qui il confronto con la Tabuna di Yblond ci stà: ambe due profumate, fresche quelle del Forte più piena, corposa giustificata da un grado alcolico più elevato, la proposta Yblond più scorrevole e citrica, ma nel complesso due ottimi prodotti (aperitivo e pasto? Diciamola simpaticamente cosi), Ringrazio Francesco per l’assaggio e proseguo con il mio racconto con la Grodziskie WOLOWITZ prodotta dal pugliese LIEVITERIAsito web– rappresentato dal birraio Angelo Ruggiero, birra di basso grado alcolico dal profilo aromatico affumicato e speziato, ingresso fresco dove la nota affumicata condivide la scena con sentori di panificato e citrici, chiusura vivace con una nota fumè elegante. Saluto e relativo assaggio allo stand del veneto TORRE MOZZAsito web-, dove Daniele Menin mi “coccola” il palato con la Old Ale SHOWDOWN, birra complessa dove le note di nocciole tostate e frutta matura come uva passa spiccano, vinosa, morbida e allo stesso tempo scorrevole, finale caldo e amarognolo.

Prima di lasciare il festival qualche assaggio “home made” me lo sono regalato, ringrazio Matteo Nicoletto per l’ospitalità e per avermi fatto assaggiare alcune delle sue produzioni tra qui la Gose, il Lambic 2018 e la Russian, ragazzi che birre! Grazie a Doc per l’invito e per gli assaggi (la Black Ipa buona), grazie a tutti per il lavoro che state ormai da anni portando avanti.  Colgo l’occasione per invitarvi tutti in ottobre al Nonsolobirra Festival per condividere ancora una volta la nostra passione.

Informazioni su Stefano Gasparini 640 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.