
Oggi, non voglio parlavi di birra, ma vi parlerò di una bevanda prodotta sin dall’antichità.
Il SIDRO: il termine si riferisce generalmente a un prodotto della fermentazione alcolica del succo di alcune pomacee o di qualche drupacea, oppure di altri piccoli frutti.

Il Sidro quindi è un fermentato di frutta, ad esclusione dell’uva, opportunamente preparato per il consumo, quello appunto più consumato e prodotto è sicuramente quello derivante dalla fermentazione delle mele. Il Sidro è una bevanda solitamente di colore giallo, leggermente alcolico, acidulo o dolce, caratterizzato da aromi particolari e diversi che derivano dalla tipologia della frutta utilizzata e dal metodo di produzione impiegato.
Un pò di storia: La parola Sidro deriva dall’ebraico “shekar” (bevanda), il termine greco era “sikera” ed in latino divenne “sicera”. Anke nel francese antico vi è traccia di una bevanda chiamata “cisdre”. Paradossalmente la parola “cider” appare in Inghilterra, terra di tradizioni per la produzione del sidro solo nel 1200 d.C. , quando alle tanniche e aspre mele indigene si aggiunsero le varietà importate dall’Europa continentale. La produzione del Sidro è dunque del tutto centro europea ad eccezione delle zone montane nord orientali e Italia. I francesi distinguono il loro Sidro in “sidrè” prodotto dalle mele e “poitrè” ottenuto dalle pere. Il tedesco il Sidro viene definito “apfelwein”, il spagnolo “sidra” prodotto nelle zone montuose settentrionali della penisola iberica. Oltre oceano e precisamente negli Stati Uniti le parole “fresh”, “sweet”, “hard” e “farm cider” sono riferite al succo fermentato di mela.
E’ difficile stabilire quando e dove questa bevanda sia stata per la prima volta prodotta e consumata; è certo però che essa ha origini antichissime, riferendosi al 2800 a.C. la Bibbia documenta come gli ebrei usavano abitualmente mescolare il miele al Sidro. Anticamente nel nord Europa il sidro fu l’unica bevanda alcolica fermentata assieme alla birra chiamata al tempo “cervologia”.
Anche i romani apprezzarono nei loro convitti il Sidro gallico e nei secoli dell’era Cristiana impararono loro stessi a produrlo. Il Sidro era consumato nelle abbazie e nelle corti fin dal 1100 ma sino al 1700 la bevanda consumata dal popolo era la cervogia. In seguito ad una carestia avvenuta nel 1259, in Francia fu proibita la produzione di questa bevanda popolare a causa dell’eccessivo consumo di cereali e proprio da questa data cominciò l’ “age d’or” del Sidro. E’ documentato che dal ‘400 all’800 le regioni coltivate a meleto per Sidro raggiunsero notevoli dimensioni. Persino Dom Perignon, inventore dello champagne, nel 1683 si sarebbe ispirato alla produzione sperimentale di un sidro addizionato di saccarosio per ottenere più gusto e per renderlo più frizzante.
Anche in Inghilterra lo sviluppo della produzione del Sidro cominciò proprio in questo periodo, come documentano i particolareggiati testi del tempo sui principi della frutticultura. Solo all’inizio del nostro secolo con l’espansione demografica, l’aumento dei mezzi di trasporto e l’apertura di un certo mercato si svilupparono le ricerche sul processo fermentativo fino ad ora sconosciuto. Questa evoluzione si fermò negli anni ’40 quando, a causa della guerra mondiale, i governi francese e inglese furono costretti a requisire le mele destinate alla produzione industriale di alcool, premiando i sidrificatori con laute sovvenzioni. Dopo la guerra la produzione del Sidro non riprese il suo stile iniziale e andò scemando identificandosi sempre più come una produzione artigianale e limitata. Solo a partire dagli anni ’60 con lo sviluppo del turismo sulla costa atlantica e la tendenza ecologica il sidro fu rilanciato verso una produzione industriale.
Sono passati ormai 20 anni da quando Alberto Corazzolla e la moglie Lucia Maria Melchiori si incontrarono con Loris Dall’Acqua, enologo e socio della prestigiosa cantina Col Vetoraz, li tra abbondanti degustazioni di prosecco disquisivano del sidro e di quanto ne venisse prodotto all’estero. Tra i vari discorsi territoriali una spinta incisiva poneva le basi di una produzione di Sidro per l’azienda Melchiori, il territorio la Val di Non conosciuta per le sue pregiate e ricercatissime mele, la voglia di innovare cercando sempre nuovi stimoli, diede spunto a Lucia e Alberto per intraprendere questo viaggio ponendosi tre semplici obbiettivi:
- Utilizzo di materie prime del territorio
- Qualità del prodotto utilizzando il metodo Charmat o Asti
- La diffusione della cultura del sidro
Fu cosi che Lucia ed Alberto focalizzati su questi importanti obbiettivi ed affiancati da Loris, acquistarono le prime autoclavi ed iniziarono a fermentare il primo succo di mela nell’autunno 2002, anno eccezionale per la produzione delle mele, la stagione infatti aveva regalato un prodotto con ottimo tenore zuccherino, buoni tenori di tannino e acidità perfetta per la sidrificazione. Seguono anni di perfezionamento e nel 2007 il figlio, Matteo, entra nell’attività con tutte le intenzioni di approfondire, valorizzare e credere nella ricerca per questo prodotto.
A seguito di importanti contratti che valorizzano il sidro Melchiori nel Regno Unito, l’azienda ottiene le risorse per investire nella ricerca e nello sviluppo del Sidro di mela. Nel 2011 viene installata una nuova linea di imbottigliamento, installazione di altre autoclavi, una ricerca continua e specifica. Nel 2015 Matteo pensa che il Sidro debba essere rispettato maggiormente, ed inizia a pensare ad un processo produttivo per rendere il prodotto libero dai solfiti, mantenendo inalterate le caratteristiche di conservabilità dello stesso. A seguito di approfonditi studi, anni di prove ed analisi, si decide di eliminare i vecchi sistemi di filtrazione adottando un separatore centrifugo in grado di rispettare il prodotto e la materia prima da cui proviene.
Nel 2017 si decide di avviare una ricerca sui fiori di melo di un lievito in grado di valorizzare ancora di più la territorialità di cui è tanto fiera la Direzione, infatti il progetto condotto da Marco Nardelli e Paola Sicher porta al ritrovamento in località Plaze sul lago di Santa Giustina del lievito che adesso viene utilizzato per la maggior parte delle produzioni del Sidro Melchiori, il lievito è stato battezzato MeBaSi, acronimo appunto di Melchiori-Nardelli-Sicher.
Questa è la storia in breve del Sidro e della Sidreria Melchiori, azienda che produce una linea di prodotti che spazia dai succhi al aceto di mele passando per la birra artigianale. Il Brad Melchiori offre grazie alle proprie strutture ricettive la possibilità di immergersi in un percorso gustativo a tutto tondo, con la possibilità di effettuare visite guidate, assaggiare succulenti piatti presso il loro ristorante e fare acquisti direttamente dal loro punto vendita.
L’azienda di Maria Lucia Melchiori, si trova in via Santa Barbara 2, fraz. Tres a Predaia (TN), tel. 0463 468125 – Sidreria Melchiori