INGREDIENTI
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PROCEDIMENTO:
Riduco il gorgonzola a pezzi piuttosto piccoli che poi sistemo in un pentolino d’acciaio dal fondo spesso.
Verso il latte e cuocio a fiamma dolce mescolando con una frusta
a mano fino a quando il formaggio è completamente sciolto.
Stempero l’amido di mais con la birra all’interno di una ciotola, dopodiché unisco la preparazione alla fonduta, avendo cura di versarla a filo e di continuare a mescolare.
Aumento il calore, porto a lieve bollore e cuocio per un minuto: la fonduta deve addensarsi e velare il dorso di un cucchiaio di metallo.
Prima di servirla accompagnandola con fette di pane tostato, irroro la preparazione con un po’ di miele.
Difficoltà: Facile | Preparazione: 10 min | Cottura: 11 min | Dosi per: 4 persone |
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
Questo è un piatto perfetto per celebrare quelle domeniche d’inverno nelle quali, al risveglio sotto coperte o piumoni, i programmi fatti il giorno precedente si infrangono contro il piacere di restare a casa, rannicchiarsi e pensare a una cena speciale.
Il freddo è un anziano del villaggio che raduna accanto a sé coloro che, seppur adulti, non hanno paura di sgranare ancora gli occhi davanti a racconti stupefacenti, di rabbrividire immaginando foreste buie e di sentire il bisogno di essere protetti. Insomma: quanti di noi hanno ancora bisogno di calore e coccole?
In forma commestibile e in versione “adulta”, entrambi si trovano in questa fonduta calda, rassicurante e deliziosa. Una fonduta dal linguaggio schietto, parlato dal gorgonzola piccante e dalla birra Triple Hop del birrificio artigianale Maltus Faber che, associata al formaggio grasso, rivela tutta la sua freschezza portando equilibrio e armonia.
Ora non resta che girarsi sotto il piumone e poltrire ancora un po’, vedendo, attraverso le palpebre che si richiudono, la neve che fuori inizia a cadere.
Ricetta di PAOLA “Slelly” UBERTI, fondatrice di Libricette.eu e del blog Slelly e di SlellyBooks.com pubblicata sul ricettario di Maltus Faber.
Pubblicata su gentile concessione di Massimo Versaci, che ringraziamo