
In questa esclusiva intervista, un appassionato homebrewer ci racconta del suo emozionante viaggio fino alla finale del prestigioso campionato MoBi. Con orgoglio, condivide il segreto della birra che lo ha condotto al trionfo e ci svela l’evoluzione del suo stile di brewing, che negli anni si è affinato grazie all’approfondimento delle tecniche più professionistiche. Tra passione, sperimentazione e sfide quotidiane, scopriamo gli ingredienti chiave per una birra di qualità e come il feedback dei giudici e degli amici homebrewers giochi un ruolo fondamentale nel suo percorso. Con un occhio al futuro, ci parla degli obiettivi a lungo termine e del desiderio di continuare a crescere nel mondo dell’homebrewing. Una storia di passione, dedizione e continuo miglioramento!
Come ti senti ad essere arrivato alla finale di un campionato così prestigioso?
Eh…onorato sicuramente, orgoglioso di competere con hombrewer di un certo calibro che ho sempre guardato, studiato e spiato per poter trarre insegnamenti dai loro video e post…non è stata una cosa cercata comunque.
Qual è stata la tua ispirazione per la ricetta che ti ha permesso di qualificarti?
L’ispirazione è stata una IPL che ho bevuto tempo fa, mi è piaciuta e la volevo rifare, ho voluto personalizzarla con i luppoli che a me piacciono di più Cascade e Mosaic, per l’intensità della luppolatura ho confessato un amico Homebrewer e mi son fatto aiutare da un tool che si trova in rete.
La progettazione è durata circa un annetto, il tempo di trovare la quadra e via con la cotta.
Come hai sviluppato il tuo stile di birra nel corso degli anni?
Non ho ancora un mio stile di birra preciso, per ora sto cercando di costruire le fondamenta, gli stili in purezza, cerco di studiare bene le basi, una volta appreso bene questo ci si può divertire e iniziare a giocare.
Quali sono gli ingredienti che consideri fondamentali per ottenere una birra di alta qualità?
Una birra di alta qualità la puoi fare solo con materia prima di qualità secondo il mio punto di vista, qualsiasi essa sia, a partire dall’acqua che è l’ingrediente principale al malto, luppoli, lieviti e le varie aggiunte che deve essere tutto il più fresco possibile e tutto ben conservato.
Hai mai incontrato difficoltà durante il processo di brewing per questa competizione? Se sì, come le hai superate?
Questo campionato a tappe come gli altri concorsi non li ho mai affrontati per la competizione in sé, per fare punti, per qualificarmi, per arrivare in classifica. Semplicemente quando ho bisogno di un feedback per le mie creazioni mando la birra, per avere un giudizio sul quale lavorare con eventuali migliorie.
Gran problemi per cui non ne ho riscontrati se non per il periodo in cui è arrivata la qualifica per la finale.
Novembre e dicembre per me sono due mesi dove il brassare va quasi a fermarsi a causa della mancanza di tempo da dedicare, il super lavoro in ristorante mi risucchia tutte le forze.
La qualificazione per la finale arriva a metà novembre, inaspettata, ed ignaro di cosa sia una Altbier, uno stile che trovi poco in giro da bere per capire come muoversi. Zero tempo da dedicare allo studio e alla creazione di una ricetta, questo è stato un problema per me.
All’inizio non sapevo dove guardare poi un po’ di qua e un po’ di là qualcosa ho trovato, presi un libro che divorai in poche notti visto che il giorno era per il lavoro, a metà dicembre trovai mezza giornata per fare una cotta di prova divisa in 2 batch per provare almeno la diversità di 2 lieviti…tutta un incognita.
Fatta una ulteriore cotta a metà gennaio e adesso sono in attesa di metterle a confronto per vedere qual è meglio mandare, da parte mia ho fatto il possibile ora tocca ai lieviti!!!spero di essere all’altezza almeno della competizione.
Quali sono le tecniche o i metodi che utilizzi per migliorare la consistenza e la qualità delle tue birre?
Produco con il mio tre tini che è in continuo upgrade cercando di utilizzare le migliori materie prime e fermento in allrounder lavorando anche in pressione per tenere alla larga per quanto si possa fare in casa l’ossigeno.
Come affronti la parte del processo di fermentazione e cosa fai per garantirne il successo?
Cerco di monitorare e controllare spesso le temperature per l’intera durata della fermentazione…ho capito che è fondamentare mantenere stabile, soprattutto nei primi giorni che il lievito è un po’ più esuberante, la temperatura di lavoro del lievito.
Come reagisci al feedback dei giudici o degli altri homebrewers?
Non ne so granché in fatto di degustazione per cui prendo per buono quello che è scritto sulle schede o detto dai colleghi, a volte mi brucia però quando non sento in bocca quello che descrivono gli altri, ma questa è una mia lacuna e che vorrei colmare nel 2025. Sono alla costante ricerca di feedback per capire l’esito del mio lavoro, dai giudici delle varie manifestazioni, da amici homebrewer ma anche da persone che di artigianalità nella birra ne sanno un po’ meno ma che ti danno un’impressione “innocente”.
Ti è mai capitato di rivedere completamente una tua ricetta dopo un giudizio?
Rivedere completamente no…ma riaggiustare si, sono testardo e una cotta la ripeto anche 3-4 volte se necessario per arrivare dove voglio io.
Cosa ti distingue da altri homebrewers e cosa pensi che ti abbia portato a questo livello di competizione?
La voglia di sperimentare!! In mezzo agli stili puri ogni tanto mi scappa qualche azzardo, totalmente fuori dalla zona di comfort, provare cose nuove, a costo di lavandinare la cotta…a tal proposito mi sono procurato un allrounder piccolino da 10 lt dove poter giocare e sperimentare senza necessariamente rischiare l’intero lavoro. In quasi ogni cotta una parte del mosto va in esperimento.
Cosa mi ha portato in finale?
Forse degli amici Homebrewer che mi hanno “obbligato” ad iscrivere la birra dopo averla assaggiata…se fosse stato per me non l’avrei inscritta perché non era attenuata a dovere. Un po’ di fortuna ha fatto sicuramente la sua parte.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo dell’homebrewing e pensi che questa competizione possa aiutarti a raggiungerli?
L’homebrewing per me continuerà come sempre, continuerà lo studio per migliorare sempre di più devo fare qualche upgrade ancora al processo di produzione, continuerò a fare la birra che mi piace e quando avrò bisogno di un feedback autorevole la manderò a giudizio in qualche concorso.
Di sicuro questa competizione mi ha fatto apprendere, anche se in fretta e furia, uno stile che avrei affrontato in altro momento.
Quindi avanti tutta!!!!!