Ecco come di mia consuetudine raccontarvi la mia giornata trascorsa al PIACENZA EXPO in compagnia dei birrai per ascoltare, parlare di birra artigianale Italiana.
Il mio resoconto inizia col raccontarvi di un birrificio nato dalla collaborazione di tre amici, ALESSANDRO, STEFANO e ALBERTO, che decidono di cominciare a produrre birra insieme trovando un filo conduttore nella loro storia personale, STEFANO e ALBERTO sperimentano già da molto tempo le tecniche brassicole, mentre ALESSANDRO catturato dalla passione e dall’entusiasmo dei due amici “enologi” si lascia convincere del progetto.
Il nome del birrificio BAGAI. Traducendolo in dialetto Milanese, Piacentino e Bergamasco, sono proprio i luoghi dove i tre si sono fatti le ossa, significa…. ragazzi. All’interno del birrificio mi racconta ALBERTO gli scopi sono ben delineati, STEFANO e il Mastro Birraio, ALBERTO il commerciale e ALESSANDRO si occupa di tutto ciò che ruota attorno alla produzione, dall’imbottigliamento al confezionamento…. A loro di è aggiunto FRANCESCO, che si occupa principalmente dell’amministrazione.
La linea produttiva del birrificio a me proposta in fiera consta in quattro etichette, la prima assaggiata e stata LA MIA birra denominata Italian Ale che a mio avviso strizza l’occhio verso lo stile Kolsh, birra prodotta sempre in doppia cotta con metodo della decozione, e prodotta utilizzando luppoli coltivati dai bagai stessi, birra che si presenta limpida, pulita con un imbocco maltato per chiudere poi con un leggero amaro finale.
Seconda birra degustata, MAHORI nome in omaggio alla terra d’origine dei luppoli impiegati, la MAHORI mi spiegaALBERTO e una via di mezzo tra le IPA continentali e le APA d’oltre oceano birra dal colore ambrato con un ritenuta di schiuma importate e persistente, al naso evidenti profumi di frutta tropicale e note di resina mentre in bocca risulta ben bilanciata, piena e strutturata, la chiusura e amara al punto giunto con una lunga e non invadente persistenza. Prima di parlarvi della birra che mi ha fatto “brillare il palato” vi parlo della CITRIC ALE birra prodotta appositamente per l’evento, una bionda di 5,3%vol prodotta con il 75% di frumento e il 25% malto pils, con l’aggiunta di Lime e Bergamotto, nella totalità risulta fresca e per nulla invadente.
Ultimo assaggio FUORIGIOCO, italian lager, birra prodotta in bassa fermentazione con tripla decozione, utilizzando quattro tipi di malto ( Special X, Munich Dark, Vienna e Melanoid ) mentre per quello che riguarda la luppolatura questa birra ne una un dosaggio bassissimo direttamente nel mash (mash hop), birra che fermenta tre mesi (quattro cotte all’anno) regalando cosi al palato gusti vinosi, uva spina, amarena, al naso (non si direbbe visto il tenore alcolico basso 5%vol) personalmente avverto sentori alcolici e vinosi, mentre come già anticipato in bocca si esprime regalando sapori di amarena, uva spina, birra volutamente pochissimo carbonata, azzarderei piatta, dove però nel complesso regala tante e tante positive sensazioni. La linea del birrificio si completa con la FRU FRU una classica weizen che non era presente al momento.
Cosa aggiungere a quanto sopra descritto, la mia prima impressione avvicinandomi la prima volta al birrificio e stata estremamente positiva, dal brand al packaging, e fortunatamente anche alle birre a me proposte.
Lasciato lo stand mi dirigo verso il birrificio pavese OPERA dove conosco LUCA che mi fa assaggiare una spettacolare gose, PINK SALT birra prodotta con malto d’orzo, malto di farro e malto di frumento, con l’aggiunta di sale rosa dell’Himalaya, coriandolo, luppolo e Bacche di Goji, al naso avverto sentori speziati e profumi sapidi, mentre in bocca attacco maltato fresco leggermente acidulo, chiude con una leggera e gradevole sapidità che asciuga e pulisce la bocca.
Prossimo birrificio visitato BEER IN dove conosco DAVIDE CANAZZA che subito mi fa assaggiare RATA VULOIRA (fresca medaglia d’oro al recente concorso Unionbirrai di Rimini) una spendida e bilanciata Rauch che si presenta colore ambrato scuro, schiuma copiosa con buona persistenza, al naso sentori affumicati e tostati, in bocca attacco maltato dove ritrovo note tostate e affumicate, chiusura secca con un buon amaro non invadente, prossimi assaggi ASNAS, LUVERA e PISA VACA una loro interpretazione di tre IPA con la stessa base di malto, utilizzando luppoli diversi per ogni birra (Oceania, Europa e America), nel complesso tre produzioni gradevoli uguali ma differenti tra loro appunto per le caratteristiche che i luppoli impiegati regalano.
Prossimo birrificio IBEER birrificio marchigiano, la cui sede si trova a pochi chilometri dalle spettacolari Grotte di Frasassi e dalla città di Fabriano, li conosco GENZIANA che mi fa assaggiare la IPILS birra che si presenta limpida, pulita al naso sentori erbacei e floreali, mentre in bocca attacca maltata per finire secca con un leggero amaro finale, secondo assaggio, SPECIAL ONE (non dedicata a Mourinho) una base stout di 9%vol, con l’aggiunta di melanzane in fermentazione e sigari aperti in dry hopping, risulta una birra con i classici sentori delle stout (caffè, torrefatto..) ma che chiude con note di tabacco e liquirizia. Ultimo assaggio in casa IBEER, LADY ACID già il nome vi dovrebbe far capire di cosa stiamo parlando, birra acida con l’aggiunta di barbabietole e peperoncino di propria coltivazione, birra che si presenta colore rosa con schiuma con media persistenza, al naso sentori pepati e di vegetale mentre in bocca attacco dolciastro, acidulo, finale incredibilmente piccante dove il peperoncino utilizzato in dry hopping si fa sentire riscaldando il palato (e non solo quello), ma nel complesso birra godibile fino all’ultimo sorso.
Prima di chiudere questo mio resoconto voglio salutare tutti gli altri amici di cui non vi ho parlato iniziando dal JEB della ormai onnipresente Chiara Baù, dove di rito ormai mi degusto (Bionda, Maya, e Cometa), RETORTO (Latte Più), BRASSERIA ALPINA (La Berla Nera e Irish Stout), PADUS (Aqua), TRAMI (Saslong), ALEGHE (Brusatà), BREW GRUFF (Pils) ringrazio tutti gli altri espositori presenti a cui non son riuscito a far visita, gli organizzatori della manifestazione CESARE, BARBARA per l’accoglienza a me riservata, e tutti gli amici che ho avuto l’occasione di conoscere e condividere con loro piacevoli momenti.
Come sempre in chiusura due parole sulla manifestazione le devo dire; nel complesso ben organizzata, qualche cosa a mio parere ancora da rivedere (già anticipato e discusso con gli organizzatori), ma quello che a me salta subito all’occhio e ancora una volta il nutrito numero di birrifici presente e la tipologia degli stessi che a mio parere andrebbe selezionata maggiormente, per il resto non ho nulla da ridire.