Quote rosa nel mondo della Craft Beer Italiana… un anno dopo

E’ passato un anno dal mio precedente articolo dedicato al mondo birraio femminile <<leggi>>, è giunto il momento di aggiornare la situazione e presentarvi altre esponenti di questo effervescente mondo in prevalenza maschile;

Nella precedente articolo vi avevo fatto conoscere alcune realtà brassicole italiane “JEBCASTAGNEROLA DINDAACELUMBIRROIRLADY BGOLDEN ROSE,BIRRIFICIO DEL VULTURE e il birrificio dell’anno BIRRA PERUGIA, in questo articolo vi presenterò oltre ai birrifici anche le beer firm capitanate dalle nostre donne birraie.

Alice Simone

Inizio in mio percorso parlandovi di ALICE SIMONE del Birrificio MANIAGO, ci troviamo a Maniago in Friuli Venezia Giulia, dove ALICE inizia la sua avventura brassicola nel settembre 2015 dopo aver frequentato i corsi del maltificio tedesco Weyermann, la sua filosofia è quella di produrre birre semplici e di facile beva, al momento in linea stabile possiamo trovare due referenze:

SAN DOMENICO una golden ale “prodotta in onore del padre che ha ampliamente contribuito nel apertura del birrificio”, la apa TWO LEFTS DON’T MAKE A RINGHT un proverbio inglese caro ad Alice, e la “one shot” GENIEVRE, una saison che ha avuto successo anche nella locale gelateria come sorbetto.

Il birrificio oltre ai locali atti alla produzione ospita un piccolo spazio degustazione, che ALICE ha allestito ispirandosi alle vecchie botteghe di rigattiere veneziane – le “strazerie”, per i non lagunari.

Prima di passare al prossimo birrificio voglio ringraziare CHIARA ANDREOLA per le informazioni gentilmente fornite, vi rimando al suo articolo completo pubblicato in questo post.

Giulia Bonacina

Mi trasferisco in Lombardia e precisamente a Galbiate (LC) dove la ventisettenne GIULIA BONACINA  è una dei soci del Birrificio Artigianale DULAC Laureata in Comunicazione digitale e marketing all’Università Cattolica di Milano, è entrata nel mondo birraio grazie al fidanzato Alessandro, che insieme al padre aveva iniziato da qualche anno a produrre la birra in casa.

GIULIA, per metà friulana, con un’infanzia passata tra le vigne dei colli orientali, e per metà lecchese con gli occhi pieni delle bellezze del lago, appassionata di cose buone, curiosa di scoprire e sperimentare gusti nuovi…non poteva che ritrovarsi nel bel mezzo del progetto che stava nascendo così vicino a lei. La passione casalinga ha cominciato lentamente ad evolversi fino quando, una volta lasciati definitivamente i vecchi lavori, nasce nel 2014 il birrificio artigianale “DULAC”, luogo in cui ogni birra diventa un viaggio, da scoprire e raccontare.

E proprio questo è il compito di GIULIA raccontare una storia, che poi è quella dei luoghi in cui ha preso vita e a cui si ispira il Birrificio DULAC che vuole diventare un luogo non solo dove produrre birre, ma anche conoscenza e divulgare così i principi ed i valori alla base del mondo brassicolo artigianale.

La produzione “Dulac”, ad oggi conta 7 tipologie di birre realizzate seguendo il metodo di produzione artigianale, assolutamente non pastorizzate e non filtrate.

La CIARA – Bohemian Ale, definita “pericolosamente beverina” di ispirazione ceca. I luppoli Saaz e Magnum le conferiscono una nota fresca ed erbacea con un gusto equilibrato ed un amaro piacevole al palato.

L’AMBRADA – Belgian Pale Ale, birra ambrata di ispirazione belga.

La BIANCHINA – Blanche, birra di frumento con aggiunta di grano saraceno non maltato, speziata con coriandolo e buccia d’arancia amara.

La SCURA– Oatmeal Stout, la “curiosa, da scoprire sorso dopo sorso” con sentori di caffè, cioccolato e liquirizia sul finale – “Luppolo d’Oro 2015”al concorso BEST ITALIAN BEER 2015 di Federbirra, nella categoria Stout.

La MARON – Speciale alle castagne, con affumicatura iniziale al legno di faggio ben bilanciata con note di castagna sul finale – medaglia di bronzo al concorso BIRRA DELL’ANNO 2016 di Unionbirrai nella categoria Birra alle Castagne.

La DURATA – Tripel, al miele di tiglio biologico speziata con cardamomo, coriandolo e pepe rosa, in equilibrio tra il dolce e l’amaro.

La RESEAPA – American Pale Ale, decisa e luppolata, ispirata alle caratteristiche cime lecchesi del monte “Resegone”, è una birra di color ambrato brillante in stile americano, dall’amaro dissetante ed equilibrato.

Dalla Lombardia passiamo alla Liguria, siamo nel cuore del Biodistretto ligure, e precisamente Torza (SP) dove il birrificio TAVERNA DI VARA, nasce da un progetto di due amici che negli anni sono riusciti poco a poco a trasformarlo in realtà, grazie al sostegno di tanti amici e famiglia.

Il birrificio nasce nella sede dell’azienda Cattaneo e Braconi, dove fino agli anni 2000 veniva prodotto vino e vendute bibite e bevande. Fino agli anni 60, la ditta produceva anche gazzose. Molti in Val di Vara si ricordano della Baracchina, la gazzosa di Torza. Recuperato il vecchio laboratorio di trasformazione, sono partiti i lavori di costruzione del birrificio.

Elisa Lavagnino

Il percorso è stato accompagnato dagli amici del Piccolo Birrificio Clandestino, che hanno fatto loro da maestri, in questo contesto ELISA LAVAGNINO produce birre dalle ricette che profumano di tradizione. Luppoli da propria coltivazione, miele e castagne del territorio uniti all’acqua di sorgente, la birra nasce dal connubio tra artigianato e agricoltura.

Dopo due anni di progetti e lavori nel luglio 2015 le prime birre sono pronte, la prima birra prodotta e la TORZA una blonde ale, chiara, ad alta fermentazione, dove al naso si esprime con aromi maltati e fruttati. I luppoli americani (Bravo e Palisade) , le conferiscono un delicato retrogusto amaro.

LA CASTA birra ambrata alla castagna in stile american ale, aromatizzata con luppolo americano che bilancia il dolce della castagna, raccolta in Val di Vara, birra che vede l’utilizzo di un solo luppolo e tre malti che assieme danno vita ad una birra bilanciata, e caratterizzante..

SUVERO birra bianca, ispirata alle Weisse tedesche, prodotta con i grani antichi (grano bianco Suvero), della Val di Vara, birra dal colore giallo paglierino e dal gusto leggero e rinfrescante. ELISA pensa in grande, e visto la natura del birrificio, l’importanza dell’utilizzo delle materie prime il prossimo passo per il birrificio TAVERNA DI VARA sarà quello di diventare totalmente agricolo.

Francesca Lara

Iniziamo la nostra discesa verso il sud, ma prima una tappa nella splendida Sardegna dove dalla passione per la birra di FRANCESCA LARA e di suo marito Gianni Piroddi. – lei infermiera professionale , lui perito tecnico -, lasciano un lavoro sicuro per buttarsi a capofitto nella nuova impresa -, aprire un birrificio.

LARA è un Birrificio di Tertenia, in Ogliastra, nella Sardegna orientale. LARA è anche il cognome di FRANCESCA, che con il marito Gianni Piroddi ha cominciato a produrre la birra in casa quasi 15 anni fa. La birra artigianale – racconta FRANCESCA – nasce dalla combinazione di quattro semplici elementi: acqua, orzo, luppolo e lievito sapientemente uniti danno vita ad una bevanda unica la più antica, la più amata!.

Loro coltivano già il grano duro Cappelli, utilizzato per produrre la BIANCA DEL SENATORE, e l’orzo Scarlett nei propri terreni, acqua pura locale dalle sorgenti di San Pietro…. stanno lavorando in maniera decisa ora per la malteria ,in quanto il loro intento è quello di avere una malteria aziendale annessa ai locali di stoccaggio. A breve si conta quindi di chiudere il cerchio. ponendo le base per realizzare il loro sogno: produrre una birra con ingredienti a km zero e autoprodotti..

Da qualche mese hanno avuto il loro lievito ceppo isolato e studiato dall’Università di Sassari derivato dalla pasta acida di lievito madre usato per la panificazione, adatto a fermentare la loro nuova nata “Breca” ora prodotta solo stagionalmente .

Dal 2009 ne ha fatto un lavoro vero, con il lancio sul mercato di tre birre ad alta fermentazione. Oggi le birre sono otto e continuano ad essere prodotte in maniera artigianale, senza pastorizzazione, filtrazione, conservanti né stabilizzanti.

Il birrificio si avvale di una linea di QUATTRO CLASSICHE ideate da Gianni e le speciali, “QUATTRO SORELLE” con gusti e personalità diverse..

La RUBJA una birra rossa ispirata allo stile inglese molto luppolata in amaro e aroma; la TZAR, una bionda di stile inglese, molto beverina e bilanciata nella luppolatura; la W16, bionda opalescente di frumento e ispirata allo stile bavarese molto profumata; e infine la birra del SENATORE, bianca e prodotta con una percentuale di grano Cappelli non maltato.

Le QUATTRO SORELLE, invece sono accomunate dalla presenza di malto di frumento, l’idea è nata proprio dal proposito di dar vita a una seria di birre speciali personalizzate con l’immagine di quattro donne dedicate da Francesca ad ognuna delle sorelle. Ogni sorella ha caratteristiche e personalità diverse, come appunto le birre in questione: AFFUMIADA è una birra scura di malto d’orzo e di frumento affumicato; SENNORA è una rossa molto corposa e fruttata, importante anche per il suo tenore alcolico; PICULINA è una birra ambrata, molto beverina e versatile negli abbinamenti, MORETTA è una scura di frumento tostato. MORETTA appunto fonte di controversia con il colosso industriale Heineken che non ha particolarmente apprezzato il nome – secondo il colosso che produce anche la baffuta birra Moretti l’assonanza fra i due nomi non sarebbe casuale e pertanto non dovrebbe restare impunita. – il Birrificio LARA, ora vanta una capacità produttiva di 2200 lt al giorno , Azienda che sta entrando in un mercato in crescita ma la qualità del prodotto resta sempre il loro obiettivo principale .

Paola Sorrentino

Eccoci nel estremo sud del bel paese, siamo a Bari sede dell’omonimo birrificio, dove opera PAOLA SORRENTINO,nata e cresciuta a Napoli da mamma di origini comasche e papà napoletano doc, una famiglia creata da due mentalità e due culture diverse che le hanno trasmesso la razionalità tipica del nord Italia e la passione, l’inventiva e tenacia per realizzare i propri sogni tipici di sud Italia. Da li il realizzarsi del primo sogno, diventare biologa, lavorare in laboratorio e conoscere il mondo della ricerca scientifica su grandi tematiche e rilevando l’importanza dei vari “ingredienti” per creare qualcosa di utile.

La voglia d’indipendenza e autonomia, però, la hanno messa davanti ad un bivio e così ho dovuto prendere una delle più importanti decisioni della mia vita: accantonare la carriera da ricercatrice per cercare un lavoro.

In quasi venti anni di lavoro, la sua carriera le ha fatto ricoprire ruoli manageriali sempre più importanti che le hanno permesso di viaggiare molto in Italia e all’estero portandole a conoscere tante realtà e la possibilità di confrontarsi con tanti mondi diversi sino poi a trasferirsi nella magnifica Puglia e per la precisione a Bari dove oggi vive. In questi anni da girovaga, essendo appassionata di cucina e di birra, si è sono affacciata al mondo degli homebrewer e cosi ha iniziato “per gioco” a realizzare birra in casa tra pentole e i fornelli !!

Questa ispirazione l’ha portata anche a provare tante birre e a frequentare vari corsi di degustazione per affinare sempre più i propri sensi birrai.

L’arrivo in Puglia, poi, le ha dato la possibilità di conoscere il marito e di dare alla luce una figlia, ma anche di scoprire le molte realtà birraie di cui questa splendida regione è ricca.

A Gennaio 2015, infatti, l’azienda per qui lavorava “una multinazionale farmaceutica Italo-Francese” colpita dalla crisi del settore farmaceutico e in generale dalla crisi economica italiana, aveva deciso di avviare una così detta “riorganizzazione aziendale” con tanto di “riqualificazione del personale”, aprendo la mobilità (anticamera del licenziamento) andando a minare il mondo lavorativo e le “certezze” che sino ad allora aveva conosciuto.

Così, con il sostegno della mia famiglia, a quarantadue anni ha preso un grande respiro ed ho urlato:

MOLLO TUTTO”, comunicando all’azienda che aveva deciso di andarsene volontariamente per realizzare il suo sogno. In poco più di due mesi il vecchio mondo lavorativo non esisteva più… era un nuovo inizio che partiva dall’Università di Perugia e precisamente dal Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra (CERB) dove, con il Prof. Perretti, perfezionando la sua formazione birraria abbinandola alla conoscenza scientifiche e tecniche acquisite.

Tornata in Puglia inizia a collaborare con il Mastro Birraio bavarese Oliver Harbeck, da qualche tempo residente a Ostuni, e con il suo birrificio BirrApulia; dato il via alla sua nuova vita con nuove sfide e nuovi rapporti personali e lavorativi. Dalla magica alchimia dell’unione propria razionalità di biologa e la passione per la birra ha creato, sempre con il sostegno della famiglia, il BIRRIFICIO DI BARI, in onore della splendida città che la l’accolta.

Da queste premesse e da queste storie nascono le birre di Bari, volutamente di Bari perché per realizzarle PAOLA, s’ispira ai colori, ai profumi e ai sapori di questa città, alle sue leggende, al suo Santo Patrono e alla sua “lucida follia” di realizzare un sogno. L’obiettivo è di riuscire a trasmettere, attraverso le birre del Birrificio Bari, oltre alla consapevolezza di bere un prodotto di qualità artigianale, un coinvolgimento della propria passione e l’applicazione della tecnologia birraia in modo da far apprezzare gusti nuovi, freschi e appassionati, espressione del sogno.

Finalmente dopo tante ricerche sulla location giusta PAOLA, viene a sapere che la Fiera del Levante, nell’ottica di rivalutare il quartiere fieristico, da in locazione i suoi padiglioni ai privati, cosi dopo lunghe analisi e proposte firma il contratto con l’ente Fiera del Levante per il Padiglione 126. Un Padiglione centrale nella zona monumentale della Fiera che ben concilia il desiderio di aprire la produzione nel cuore della città, a oggi sono in atto i lavori di ristrutturazione, e arrivo dell’impianto contando di aprire entro il 10 settembre 2016 giornata di apertura della Campionaria.

Il Birrificio Bari si dedica, attualmente, alla realizzazione di due linee commerciali (la #MOLLOTUTTO e la SAN NICOLA 1087) entrambe accomunate dalla scoperta e dalla realizzazione di gusti semplici e ricercati allo stesso tempo.

Linea #MOLLOTUTTO

E’ una linea vivace e giovanile, ispirata alla storia personale di Paola, basata sul concetto di “session Beer”, birre pensate “per amici e amiche seduti nei loro locali preferiti dove bevono la loro birra cercando di risolvere i problemi del mondo”.

Di questa linea fanno parte: “LA BIONDA” (Session Ipa) ad alta fermentazione dal gusto anticonvenzionale con luppolatura in dry hopping per esaltarne i profumi fruttati; “LA ROSSA” (doppel Bock) a bassa fermentazione dal colore intenso con sentori di malto tostato. In programmazione: la “SPUGNA” (Blanche) Birra chiara quasi opalescente fresca e leggera.

Linea 1087

E’ la linea più istituzionale dedicata alla Città di Bari che, dal 1087, è la casa di San Nicola.

San Nicola e Bari, infatti, sono un binomio indissolubile da quando, nel lontano 1087 D.C. ad opera di 62 marinai baresi, le reliquie del vescovo di Myra (attuale Turchia) approdarono sulle coste pugliesi. Tra la Città di Bari e il suo santo patrono si è stabilito un legame talmente profondo da farli sembrare una cosa sole. San Nicola é di Bari e Bari è di San Nicola.

Della linea fanno parte: la “NICOLAIANA” (birra “lager” a bassa fermentazione di classica ispirazione tedesca di colore giallo oro intenso); la “ORIGINALE” (birra “bohemien pilsner” a bassa fermentazione di ispirazione boema arricchita dall’aggiunta di luppoli nobili in dry hopping); la “ARABICA SELEZIONE SAICAF” (birra “coffee stout” ad alta fermentazione con caffè e malti tostati di facile bevibilità) realizzata in collaborazione con la Caffè SAICAF di Bari; in programmazione: la “DELLA VIGNA” (birra “IGA – Italian Grape Ale”, una “doppio malto” ad alta fermentazione affinata di botti di gravisano di puglia) in collaborazione con le Cantine Botromagno di Gravina di Puglia.

Come accennato in questa evoluzione di Quote Rosa (che non finirà qui’) voglio dare spazio anche alle beerfirm iniziando da quello aperto e gestito da una mia “vecchia conoscenza):

Ci troviamo in Abruzzo dove DEBORA FRANCESCELLI – nata come sommelier -, nel giugno 2014 realizza il suo sogno a base di malti e luppolo americano aprendo la beerfirm DEB’S.

Debora Franceschelli

Certo, in principio fu il vino e a quello spesso ritorna DEBORA, ma la birra – galeotta fu la prima birra artigianale bevuta, cui seguì l’immancabile kit di produzione -, è la sua creatura e ne parla con la premura che si deve a un piccolo prodigio di cui andare fieri. Anzi, fiere. “Uso luppoli americani – racconta – e non ho un birrificio mio ancora, mi appoggio a chi può darmi asilo per le cotte, così capita che la mia attività che ha sede a Caramanico Terme, sia anche un po’ di Sulmona, di Spoltore, di altri centri del territorio. E’ una birra cosmopolita!”

A causa delle attività di ristorazione e somministrazione coltivate in famiglia, la birra forse un po’ nel sangue ce l’aveva: “I suoi avevano un ristorante e poi un bar, DEBORA nasca come autodidatta, si “nutre” voracemente di libri e letture web, poi un anno fa ha incrociato sulla sua strada Jurji Ferri, il mastro birraio dell’Almond 22 e ha fatto un corso con lui.

Da quella esperienza si è aperto un mondo, quello della birra artigianale in cui muovere i primi passi e le sperimentazioni. Ora sta cercando di fare strada al suo prodotto in prima persona.

Ad oggi le referenze proposte dal DEB’S sono sei, WHITE GINGER, blanche con grano Solina e radice di zenzero, ABRUZZO PALE ALE mono malto e mono luppolo,SOTTO SOPRA una saison speziata al rafano, LUCE una strong belgian ale triple definita “ruffiana”, RED SNOW al miele di montagna, e in produzione una nuova birra in stile pils.

Monica Varisco

Ultimo ma non ultimo beer firm che vi vado a presentare a sede in Lombardia, dove MONICA VARISCO, sociologa con un passato da consulente per le ricerche di mercato.

La sua beerfim “Birrificio RHODENSE” ha base appunto a Rho (Milano) ed è nata dalla voglia di mettere a frutto la passione per la birra (coltivata anche nei viaggi birrari) e per l’homebrewing, in un lavoro in cui mettere tante competenze diverse. Principalmente si occupa infatti della creazione della ricetta, della vendita e commercializzazione nonché della comunicazione.

Attualmente due birre sono in produzione:

BirRHOzzo è una golden ale con luppoli americani, alcol 5,4%, è una bevuta ben maltata calibrata dalla luppolatura agrumata e STATALE33 una american amber ale , birra speciale, dal colore ambrato intenso, alcol 5,9% per una bevuta decisamente maltata, caramellata, in equilibrio su una luppolatura leggera. Per il futuro si prevede l’uscita di una terza birra, in arrivo in autunno.

Chiudo questo articolo ringraziando in primis tutte le nostre donne della birra, e invito a riferirmi altre realtà produttive rosa, ringrazio inoltre tutti coloro che anno contribuito nel segnalarmi le nostre birraie, e l’associazione  Le Donne della Birra per il contributo.

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BEER my LOVER
Informazioni su Stefano Gasparini 648 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.