Il birrificio Foglie d’Erba, nasce nel 2008 a Forni di Sopra (UD) paesino sito all’ombra delle Dolomiti. Il Birraio Gino Perissutti è stato il primo a produrre e commercializzare una birra realizzata con gli aromi della montagna “aghi di pino silvestre, abete bianco, resina di pino mugo” raccolti in boschi certificati per la corretta gestione P.E.F.C. Foglie d’Erba e stato il primo birrificio a essere certificato appunto P.E.F.C. per la gestione forestale sostenibile.
L’impianto di Gino a oggi “in fase di ampliamento” è molto piccolo sala cottura, sita all’interno del locale di famiglia, serve a produrre le birre sia in bottiglia sia per l’annesso brew pub.
Gino come molti altri suoi colleghi birrai italiani arriva da un lungo percorso da homebrewer, passione iniziata con il lavoro nel locale di famiglia, la storica birreria ristorante “Coton” prima pizzeria ad aprire nella Carnia e prima a offrire una carta delle birre assolutamente non banale, Gino fin dai primi anni del 2000 viaggia molto in Europa scoprendo stili e prodotti sempre diversi, passione che lo spinge a comprare pentole e fermentatori per cimentarsi nell’arte dell’homebrewer.
Dopo alcuni anni di formazione e utili consigli carpiti da amici birrai come il ceco Martin Vrba in forza prima al Vecchio Birraio (PD) poi al Bire (UD) arriva nel 2007 la decisione di trasformare la birreria in un brew pub.
Nasce cosi nel 2008 Foglie d’Erba, la prima birra prodotta era una Cream Ale oggi scomparsa dalla gamma, birra d’ispirazione americana. Gino da subito si orienta verso la bassa fermentazione creando la “Haraban” una Keller dal colore dorato di 5%Vol, non passa molto tempo dalla Keller che la gamma si amplia con l’inserimento delle Ale, soprattutto d’ispirazione anglo americana.
La birra “simbolo” di Foglie d’Erba non a caso vincitrice del concorso Birra dell’anno 2011 nella categoria birre luppolate d’ispirazione angloamericana è la Babel.
Le birre del Foglie d’Erba, si distinguono di solito per l’estrema varietà d’ingredienti, dove malto e luppolo convivono in perfetta armonia senza mai prevalere l’uno sull’altro.
La Babel è una birra che parla molte lingue prodotta con malti americani, britannici e belgi, luppoli tedeschi, cechi e italiani, una birra in costante evoluzione grazie a Gino “birraio alchimista” che mira sempre a registrare i profumi e i sapori di una birra elegante, complessa, difficile da produrre ma allo stesso tempo facile da bere.
Come già accennato la filosofia del Foglie d’Erba, non dimentica il territorio, lo dimostra la “Hopfelia” una Black IPA che conferisce grazie all’utilizzo di aghi di pino silvestre e gemme di pino mugo profumi resinosi sprigionando un carattere rustico “montano”, intenso ma mai aggressivo, di recente la gamma si è arricchita con la “Song from the Wood” un’Imperial Porter brassata con l’impiego di gocce di resina di pino mugo, a ribadire il forte legame che Gino ha per il territorio.
Nel 2012 altri riconoscimenti importanti per il Foglie d’Erba la “Haraban” si aggiudica il primo posto al concorso Birra dell’anno 2012 nella categoria birre a basso grado alcolico d’ispirazione anglosassone, seguita dalla “A Freewheelin’ I.P.A.” che si classifica terza nella categoria birre luppolate d’ispirazione angloamericana.
Ciliegina sulla torta Gino Perissutti “in foto” è stato eletto birraio dell’anno 2011 premiazione svoltasi a Roma lo scorso 5 Aprile al Bir&Fud.
Da sottolineare il recente successo all’IBF di Roma “miglior birra della manifestazione” della “Cherry Lady” birra a doppia fermentazione controllata/spontanea con l’aggiunta di ciliegie.
A oggi la produzione annua del Foglie d’Erba si attesta sui 750Hl “destinata a crescere visto l’arrivo del nuovo impianto”, di recente ho avuto l’occasione di trascorrere un paio di giorni in compagnia di amici “Simone, Andrea, Vito del BirrOne; Severino Birra Garlatti Costa; Fabiano 32Via dei Birrai; Enrico Dada; Paolo de Martin Soci dea bira; Samuele LuckyBrews e il nostro publican Vanni Borin del Drunken Duck” in casa Foglie d’Erba, oltre ad essere stato affascinato dalla bellezza del posto e dall’ospitalità di Gino e famiglia posso solo ribadire e confermare quanto sopra descritto e consigliare a tutti gli appassionati e non di visitare questo fantastico posto e assaporare ogni sfumatura che i prodotti proposti da Gino (beer & food) sanno trasmettere.