Degustazioni offsite: Gretna e Deltacolt di Alder

Finalmente dopo più di due mesi segregati in casa a degustare in solitaria, oggi vi voglio raccontare della mia prima degustazione post lookdown.

Mi trovo presso la birreria Settantotto di Sarcedo (Vi), dove da alcune ore, sono apparse nella vetrina frigo alcune nuove referenze, che vanno a completare l’ottima offerta in spina.

La prima birra in degustazione e GRETNA l’America Pale Ale firmata Valeriani, per chi non lo conoscesse (dubito) Marco Valeriani, ex birraio del birrificio Hammer, birraio dell’anno per due edizioni “2016 – 2018”, cosa mai successa, e se poi si considera il secondo posto nell’edizione 2017 ci possiamo pure fermare qui, oggi Valeriani però non è più in forza a Hammer.

Nel 2019 il percorso di Marco Valeriani, fondatore e birraio, che dopo anni riesce a realizzare il proprio sogno, grazie al papà Luigi e al fratello Andrea, che hanno fortemente creduto in lui, vede l’apertura del birrificio ALDER, la realizzazione di un sogno durato anni, attraverso diverse esperienze, amicizie, viaggi, collaborazioni e condivisioni.

Gretna Apa 5.3%vol

Oggi andrò a degustare due birre, la prima GRETNA è un American Pale Ale, ruffiana, nel bicchiere si presenta con una veste limpida colore giallo/dorato, schiuma copiosa, persistente, compatta e cremosa.

Naso esplosivo, dove e dettar le regole spiccano note di frutta matura, agrumi, floreali, e lievi richiami a frutta tropicale.

In bocca entra morbida, dove le note di cereale (panificato) e caramello spalleggiano i sentori di frutta, agrumi e floreali riscontrati  al naso, la beva prosegue “snella”, non aggressiva, morbida, finale secco, lungo con un amaricatura elegante non invasiva a tono fruttato.

Nel complesso un interessate proposta, una Apa morbida, “non modaiola” o aggressiva, il naso ricco di profumi, la beva snella la rendono “non impegnativa” come certe sue cugine che affogano nel luppolo, finale secco, profumato con un identità ben definita.

Deltacolt – 5.9%vol

Seconda proposta: DELTACOLT, una milk stout che sorprende in primis per il bilanciamento e la parabola olfattiva di tutto rispetto, nel bicchiere si veste di nero, la schiuma colore nocciola e compatta e persistente.

Al naso note di torrefatto, cacao, orzo, mentre l’ingresso in bocca è morbido con una consistenza vellutata regalata dall’utilizzo del avena, si ritrovano ben distinte tutte le note avvertite precedentemente al naso, la beva prosegue lineare, morbida e rotonda, dove a completare emergono sentori di cioccolato al latte, sentori di tabacco e frutta secca, ottimo equilibrio, non c’è nessuna traccia di acidità e di astringenza, ” viene sapientemente mitigata dal ottimo bilanciamento” la chiusura di chiara tendenza dolce non risulta stucchevole, amaricatura da tostato elegante.

Due prodotti interessanti, bilanciati e ben calcolati, che rispecchiano nel bicchiere quella maniacalità nel dettaglio, quel tendere alla perfezione a cui Marco ci ha abituato, del resto personalmente non nutrivo dubbi, il cambio di impianto, non ha influito sul prodotto, le aspettative molto alte ( visto cosa era riuscito precedentemente a fare) sono state rispettate, vuoi vedere che nella prossima edizione di birraio dell’anno avremo un altra sorpresa.

Informazioni su Stefano Gasparini 597 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.