All’ European Beer Star, l’Italia ben figura conquistando 32 medaglie

E’ stata pubblicata recentemente la classifica del prestigioso concorso internazionale European Beer Star di Norimberga, concorso che ha visto la partecipazione di una amplia giuria composta da birrai, giornalisti di settore, esperti e sommelier, che si adoperati andando a valutare circa 2400 birre provenienti da 44 paesi diversi,  (qui disponibili in pdf tutti i risultati del concorso).  La cerimonia di premiazione tenutasi martedì 09 novembre ha regalato all’Italia un nuovo record di medaglie.

Nel totale i riconoscimenti sono stati 32, numero che migliora il primato registrato nella scorsa edizione, ma dopo un attenta analisi mi accorgo che il numero delle medaglie d’Oro e sensibilmente calato, basti pensare che nelle ultime 3 edizioni il numero delle medaglie d’Oro era 9, in questa è sceso a 4.

Nel totale comunque spiccano i 15 argenti e i 13 bronzi conquistati dai nostri birrifici, il medagliere Italiano e stato dominato dai birrifici Ritual Lab e MC-77, il primo ha conquistato un oro grazie alla Kush che si è imposta nella categoria più agguerrita delle American Ipa, due argenti Nerd Choice (Session Beer) e alla Head Space (American Pale Ale) e il bronzo grazie alla Papa Nero (Ultra Strong Beer). Il marchigiano MC-77 si è aggiudicato una medaglia per tipo, l’oro è arrivato dalla inossidabile San Lorenzo nella categoria Witbier, argento per Zebster Bitterbier (affumicate) e il bronzo alla storica Fleur Sofronia nella categoria Herb and Spice. Risultati che confermano l’ottimo lavoro che Ritual Lab e MC-77 stanno facendo in questi anni.

Il birrificio Lambrate con la Cosmic ha conquistato il terzo oro, nella categoria Session Beer, andando a fare compagnia all’argento della Nerd Noice di Ritual Lab. Il quarto oro infine è stato ottenuto dalla Vineyard di Birra Gaia, birra che appartiene allo stile delle Italian Grape Ale, ma lo European Beer Star non prevede questa categoria quindi la Vineyard è stata iscritta tra le Fruit Beer, riuscendo non solo a trionfare, ma addirittura a precedere un prodotto storico come la Framboise di Boon.

Birra dell’Eremo si aggiudica un argento con la Tuka nelle Specialty IPA (così come nel 2020) e un bronzo con la Selva Sour nella categoria a fermentazione spontanea.  A ruota si conferma anche Birra Perugia con l’argento della Cosmo Rosso tra le Bitter (prima nel 2020) e con il bronzo della ILA nelle Strong Ale (seconda nel 2020).

Sopra ho citato due medaglie italiane nella stessa categoria, ma quello delle Session Beer non è stato un caso isolato. Nelle Herb and Spice la già citata Fleur Sofronia è stata preceduta (argento) dalla Witwit di Nix (una Double Blanche), mentre la ILA di Birra Perugia ha dovuto lasciare il passo alla Fortezza Nuova (argento) del Piccolo Birrificio Clandestino, che lo scorso anno aveva conquistato un oro.

Nella categoria delle American IPA, dove è andato in scena un interessante derby: la Head Space di Ritual Lab, è infatti arrivata seconda ai danni della Siki di Alder, terza che si va ad aggiungere all’argento nella categoria Stout conquistato dalla Brick Lane.

Alla doppietta di Alder si aggiunge Hammer con due argenti, Spring (Traditional IPA) e alla Daarbulah nella categoria Imperial Stout. Altre due medaglie per Batzen, argento con la Julitta IGA (Sour e Fruit Sour) e un bronzo con la Honey (birre al miele). Biren è stato premiato con due bronzi grazie alla Tosco (Rauchbier) e alla Extra Charlotte (Weizenbock scure).

Argenti a raffica per la Ocra (Saison moderne) di Diciottozerouno, Saison del Villaggio (Saison Traditional) del Birrificio del Forte, quello della Flavia di Rubiu (Belgian Golden Strong Ale) e quello della Rauch di Grand St. Bernard nella rispettiva categoria.

I bronzi vanno a Danko di 50&50 (Robust Porter), la Magnus di Croce di Malto (Dubbel), la Blue Tornado di Liquida (Double IPA) e la Dirty Love di Lucky Brews (unico veneto premiato) nella categoria Lager moderne e l’Alba di Serra Storta (Strong Smoke).

Analizzando l’andamento della passate edizioni una cosa balza subito agli occhi: dove sono finite le nostre Pils? Ma l’aspetto davvero positivo è che l’Italia si conferma seconda nazione per totale di riconoscimenti, subito dietro gli imprendibili tedeschi padroni di casa.

Complimenti a tutti per l’ottimo risultato conseguito, e arrivederci alla edizione 2022

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