Appunti di degustazione: Il Lambic dentro e fuori dal piatto

Il Lambic dentro e fuori dal piatto

Il lambic è uno stile di birra a fermentazione spontanea, originario della valle della Senne, regione del Pajottenland, a sud-ovest di Bruxelles, in Belgio, in questa occasione, su gentile invito di patron Paolo, della Stuzzicheria Rigallo, avrò il piacere di degustare e di raccontare quattro pietanze abbinate a quattro rispettivi Lambic.

A guidarci in questa esperienza troviamo Antonio Canale, beer specialist di una importante azienda lombarda, dopo una eccellente introduzione si inizia con la degustazione, l’entrée: un piatto di scampi crudi e gambero rosso e olio Evo, in abbinata alla Oude Gueuze Cuvee Rene (2020) del birrificio Lindemans, birra che olfattivamente si esprime con note fruttate, citriche e sentori acidi da lieviti “selvaggi”, al palato ingresso vivace con una moderata acidità, note tanniche/legnose, frutta matura e cotta, finale acidolo dove esce inaspettatamente una nota pepata.

L’abbinamento a mio avviso gioca molto sulla pulizia, con lo scampo si sposa perfettamente, ma è con il gambero rosso che regala piacevoli suggestioni, andando ad esaltare l’intensità aromatica dello stesso, l’assieme svolge appieno lo scopo prefissato in fase di abbinamento: la pulizia.

La seconda pietanza vede protagonista una lambic dry hoppata di Cantillon, si avete letto bene, vi sto parlando della Cuvee Saint Gilloise (2022), prodotta da mastro Jean Van Roy per commemorare la vittoria della squadra calcistica Saint Gilloise, al naso spicca per acidità, note di cantina, sentori floreali, agrumi, citrico e frutta matura, al palato entra con una vivacità esplosiva, il percorso gustativo rispecchia quanto avvertito al naso, finale floreale lungo, dove acidità, citricità e astringenza sentori tannici, ti fanno capire bene cosa stai sorseggiando. In abbinamento mi viene proposta una bruschetta di robiola spruzzata con olio d’oliva, a mio parere la birra con la sua esplosività va a coprire la delicatezza della robiola, che con la sua modesta acidità cerca di tener testa alla potenza acida della birra, facendosi aiutare dal vegetale apportato dall’olio, senza però riuscire appieno nel suo scopo, nel complesso ho apprezzato l’idea, ma si sa, i Lambic di Cantillon sono selvaggi.

Terzo abbinamento, protagonista la Brewers Desirè della Brasseria de la Taupe (Timmermans), birra che viene lasciata maturare per due anni in barili di rovere prima di essere imbottigliata.

All’olfatto lievi note stallatiche, sottobosco e legno, al palato leggere note di cantina, legno, nocciolo di frutta matura, centro corsa con moderata acidità dove la bevuta rispecchia le note olfattive, finale acidulo, astringente con un tono legnoso (torba) e un leggero sentore balsamico/aromatico.

La birra è abbinata a delle verdure pastellate riuscendo a svolgere l’obbiettivo prefissato (pulizia e sgrassatura) appieno.

Quarta e ultima proposta vede nel bicchiere la Horal Mega Bland di Boon (2017) birra blendata utilizzando birre prodotte da 9 birrifici del consorzio Horal, e lasciata poi maturare 18 mesi in botti di rovere, abbinata ad una insalata di polipo al naturale, all’olfatto questo Mega Blend regala note di cantina (budello di salame), legno, agrumi e frutta macerata, al palato sorprende per morbidezza, l’acidità non è estremamente spinta, frutta macerata, agrumi, legno, dettano la bevuta, finale fresco e astringente, l’abbinamento a mio avviso rimate troppo “povero” passatemi il termine, il solo polpo con la sua sapidità e grasso non riesce a tenere testa al esuberanza del Blend, troppo complesso e ricco di aromi.

Nel complesso un ottima esperienza gustativa e culturale, serata ben gestita e organizzata, in questo mio resoconto ho espresso le mie personali considerazioni su quanto propostomi, impressioni condivise con alcuni mie compagni di tavolo, ritengo comunque un ottima esperienza, ringrazio tutto lo staff della Stuzzicheria Rigallo e Antonio Canale per l’accoglienza e l’invito a me riservato, alla prossima.

Informazioni su Stefano Gasparini 580 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.

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