Matteo Cazzola: La passione che porta alla finale del campionato MoBi

Dal kettle souring alla sperimentazione incessante: il viaggio di un homebrewer verso l’eccellenza

Matteo Cazzola in arte Tomjoy

In questa esclusiva intervista, un appassionato homebrewer ci racconta del suo emozionante viaggio fino alla finale del prestigioso campionato MoBi. Con orgoglio, condivide il segreto della birra che lo ha condotto al trionfo e ci svela l’evoluzione del suo stile di brewing, che negli anni si è affinato grazie all’approfondimento delle tecniche più professionistiche. Tra passione, sperimentazione e sfide quotidiane, scopriamo gli ingredienti chiave per una birra di qualità e come il feedback dei giudici e degli amici homebrewers giochi un ruolo fondamentale nel suo percorso. Con un occhio al futuro, ci parla degli obiettivi a lungo termine e del desiderio di continuare a crescere nel mondo dell’homebrewing. Una storia di passione, dedizione e continuo miglioramento!

Come ti senti ad essere arrivato alla finale di un campionato così prestigioso?

È il secondo anno che approdo alla finale del campionato MoBi e mi sento molto orgoglioso di aver replicato la stagione scorsa segnale che la strada che ho intrapreso è quella giusta.

Qual è stata la tua ispirazione per la ricetta che ti ha permesso di qualificarti?

La birra che mi ha permesso di arrivare in finale è stata una Berliner Weiss ai lamponi birra molto particolare prodotta con la tecnica del kettle souring utilizzando un connubio di lieviti lattici e saccharomyces cerevisiae.

L’inspirazione è stata il voler fare una birra con l’utilizzo della frutta come ingrediente speciale ma che fosse beverina e particolare anche nell’aspetto visto che risulta essere rosa lampone.

Come hai sviluppato il tuo stile di birra nel corso degli anni?

lo stile nel produrre le mie birre si è evoluto negli anni man mano che apprendevo tecniche più professionistiche e riuscivo a reperire le attrezzature. Sono riuscito ad arrivare a produrre le mie birre come un birrificio artigianale

utilizzando tecniche come la contropressione e l’imbottigliamento isobarico quindi senza che l’ossigeno ossidi la birra nel tempo.

Quali sono gli ingredienti che consideri fondamentali per ottenere una birra di alta qualità?

Gli ingredienti fondamentali per ottenere una birra di qualità devono essere freschi, ottenuti da materie prime di qualità e soprattutto gestiti in maniera ottimale nello stoccaggio dei vari rivenditori.

Malti e luppoli conservati bene fanno la differenza senza dimenticare che il lievito deve essere di ottima qualità e scelto in maniera quasi maniacale affiche la birra risulti consona alla progettazione.

Hai mai incontrato difficoltà durante il processo di brewing per questa competizione? Se sì, come le hai superate?

Producendo le birre che poi sono state spedite al concorso durante le varie tappe i problemi sono stati tanti, amplificati dal poco tempo che si può dedicare essendo solo un hobby.

Sono passato dal gestire problemi di tipo produttivo come malti tenuti troppo tempo in dispensa a luppoli non più freschi che mi hanno fatto vacillare sul loro utilizzo a problemi fermentativi visto che lavorando non sono sempre lì a poter controllare i vari passaggi.

Quali sono le tecniche o i metodi che utilizzi per migliorare la consistenza e la qualità delle tue birre?

I metodi che utilizzo abitualmente per produrre le mie birre sono l’utilizzo di acqua osmotizzata e trattata con i sali, mash in all grain con impianto a tre tini , raffreddamento con scambiatore e fermentazione con fermentatore isobarico a temperatura controllata con conseguente infustamento sempre isobarico.

Come affronti la parte del processo di fermentazione e cosa fai per garantirne il successo?

Ultimamente ho fatto uno step evolutivo per quanto riguarda la fermentazione attribuendogli una maggiore attenzione visto che la sua importanza è vitale per produrre una buona birra.

Utilizzo i nutrimenti per il lievito affinché la fermentazione parti velocemente, utilizzo lieviti liquidi starterizzati per avere un buon pitching rate e controllo la temperatura in tutte le fasi della fermentazione.

Come reagisci al feedback dei giudici o degli altri homebrewers? Ti è mai capitato di rivedere completamente una tua ricetta dopo un giudizio?

I feedback dei miei amici homebrewers e anche dei giudici sono vitali per migliorare le birre, ascolto molto volentieri le sensazioni e anche le critiche fatte sulle mie birre.

Solitamente ricontrollo il processo produttivo che ovviamente scrivo meticolosamente per capire dove ho sbagliato e cerco di correggerlo nella birra successiva.

Cosa ti distingue dagli altri homebrewers e cosa pensi che ti abbia portato a questo livello di competizione?

Sinceramente non mi reputo diverso dagli altri homebrewers tutti vogliamo produrre buone birre e abbiamo dentro la sana competizione ma se proprio dovessi trovare qualcosa direi la sperimentazione e la curiosità.

mi reputo un “maniaco” della sperimentazione volendo sempre alzare l’asticella e provare stili inconsueti e difficili da produrre per mettermi alla prova.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo dell’homebrewing e pensi che questa competizione possa aiutarti a raggiungerli?

I miei obiettivi sono e saranno la continua condivisione delle esperienze con gli altri homebrewers e il miglioramento degli stili che mi piace più bere a casa assieme ai miei amici con uno piccolo spiraglio al professionismo.

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Informazioni su Stefano Gasparini 671 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.