Birre trappiste: Come nasce una leggenda

Birra Trappista

Un viaggio in Belgio nel paradiso della birra non può che iniziare dalla Vallonia, dove si trovano alcune delle più antiche abbazie che coltivano ancora con amore la tradizione della birra trappista.

Una storia che si perde nella notte dei tempi tra mito e leggenda.

Le molteplici varietà di birra prodotte in Vallonia offrono ai palati più raffinati un’ampia scelta, non a caso questo Paese vanta il maggior numero mondiale di birre prodotte.

A rendere famosa questa zona è anche la millenaria tradizione brassicola. Le birre trappiste “originali” per essere considerate tali si devono attenere a rigorosi e fondamentali requisiti, in “primis” il controllo da parte dei monaci dell’intero processo produttivo e commerciale.

I soldi che vengono poi incamerati dalla vendita delle loro birre serve al sostentamento economico degli stessi monaci per effettuare della beneficenza. L’altra regola per definirsi “birra trappista” è che deve essere prodotta all’interno delle mura dell’abbazia o in alternativa la struttura muraria del birrificio deve essere attigua all’abbazia.

Resta, comunque, il fatto che anche in questo caso il birrificio deve essere sotto il controllo diretto dei monaci trappisti, anche se la produzione può essere affidata anche a dei laici. Le birre trappiste sono prodotte con ingredienti semplici e genuini, che molte volte vengono coltivati nei terreni antistanti all’abbazia a testimonianza dello stretto legame con la terra.

Queste birre di antica tradizione ed eccellente qualità sono prevalentemente non filtrate né pastorizzate. Contengono lieviti vitali e proseguono il loro affinamento anche dopo l’imbottigliamento migliorando con il tempo la loro qualità organolettiche.

Le abbazie trappiste autorizzate ad esibire il prestigioso logo di autenticità delle birre prodotte sono solo sette:

Si trovano una in Olanda, Onze Lieve Vrouw a Koningshoeven, dove viene prodotta la Trappe e sei in Belgio, Notre-Dame di Sant-Benoît, ad Achel dove viene prodotta l’omonima birra.

L’Abbazia di Westmalle produce le birre trappiste più vendute al mondo.

L’abbazia di Saint-Sixtus a Westvleteren produce le apprezzate birre Westveleteren mentre proprio in Vallonia, troviamo L’Abbaye De Notre-Dame de Scourmont che produce la birra Chimay.

Poi ci sono l’Abbaye Notre-Dame de Saint-Remy, situata a Rochefort, e l’Abbaye Notre-Dame d’Orval che è l’abbazia trappista con la storia più affascinante e probabilmente con una delle birre più interessanti del luogo.

Le birre della tradizione trappista le potemmo definire anche da meditazione, spesso sono di gradazione alcolica elevata, con schiuma abbondante e calde tonalità ambrate più o meno intense. Vanno degustate sorseggiandole con calma nel classico Balloon, la cui forma valorizza al massimo gli aromi della preziosa bevanda in esso contenuta. In Vallonia possiamo berle seduti sulle classiche panche di una Brasserie o al banco di degustazione di uno degli svariati laboratori artigianali sparsi un po’ ovunque nel Paese.

Ma come possiamo riconoscere una birra trappista?

Per informare il consumatore sull’origine e sull’autenticità dei prodotti trappisti e per identificarli nacquero così: l’Associazione Internazionale Trappista (AIT) e il logo Authentic Trappist Product, l’Associazione ha sede sociale a Vleteren (Belgio) e promuove i valori più profondi delle attività economiche dei monasteri e vigila sul rispetto del Disciplinare che regola la produzione negli stessi che è assai intransigente. Chi sbaglia viene tagliato fuori.

Esempio “lampante”: nel 1999, la Trappe di Koningshoeven (unica trappista olandese) strinse un accordo commerciale con un grosso gruppo industriale della birra (Bavaria).

Immediatamente fu revocata l’autorizzazione all’utilizzo del logo. Poi, nel 2005, la Trappe tornò “sulla retta via” e le loro etichette si fregiarono di nuovo dell’esagono trappista. Nel prossimo articolo analizzeremo in dettaglio la produzione che si effettua in ognuna di queste abbazie.

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Informazioni su Stefano Gasparini 681 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.