Alla scoperta del Birrificio Skinny Hill e del suo fondatore Alberto Testolin

Oggi mi trovo a Calvene, piccolo paesino sito ai piedi dell’altipiano di Asiago dove a fine giugno 2021 ha aperto ufficialmente il birrificio SKINNY HILL sito web-, il suo fondatore ALBERTO TESTOLIN ha in testa un idea ben chiara che mi racconta e che vi voglio riportare:

Un’idea di birra coltivata e prodotta in una terra chiamata volgarmente dagli abitanti locali “Costo Magro”. Da qui l’idea dell’inglesismo -Skinny Hill-.

La sfida di far nascere da questo territorio povero e irto, fuori dal tempo e dalle logiche moderne, un prodotto che segua le stagioni nel rispetto della natura, proponendo al cliente un’esperienza birro-culinaria a 360°.

Mettere al centro dell’attenzione la naturalità di questa bevanda chiamata “BIRRA”, gli INGREDIENTI a KM0, il metodo di produzione tradizionale e su piccola scala che non spreca risorse e non produce scarti.

Un’alternativa di reddito che derivi del territorio in cui è situata l’azienda, la Pedemontana Vicentina sempre più abbandonata.

Tutte le birre SKINNY HILL sono non filtrate e non pastorizzate. Vengono prodotte utilizzando il più possibile materie prime autoprodotte: MALTO D’ORZO e FRUMENTO, LUPPOLO, e prodotti autoctoni del territorio come MARRONI e MIELE per la JOHNBEARD la Bock e MOSTO D’UVA per la TRIGAMINER la Iga.

Alberto mi racconta la sua filosofia produttiva votata al rispetto e al risparmio dell’acqua, utilizzandola così come arriva dalla rete e trattandola esclusivamente con sali naturali per adattarne la composizione allo stile di birra da produrre.

L’obbiettivo è offrire una BIRRA: GENUINA, NATURALE, ECOLOGICA e RISPETTOSA dei tempi necessari per la produzione; almeno 40gg per una ALE (alta fermentazione) e 60-70gg per una LAGER (bassa fermentazione).

Dal 16 aprile 22 è stata aperta al posto del negozio una Tap-room con adiacente giardino, dove si possono trovare in mescita le birre accompagnate da qualche stuzzichino. Un luogo dove famiglie e giovani possano passare qualche ora in compagnia.

Alberto Testolin – Skinny Hill

🔸Alberto, raccontaci la tua storia: qual è la tua professione e come sei arrivato ad occuparti di birra?

Il mio primo lavoro è in un’azienda di assemblaggio di schede elettroniche e nel dettaglio mi occupo di qualità. Questo mi è propedeutico per tutto l’aspetto delle procedure di lavaggio/sanificazione, tracciabilità e quel che riguarda l’HACCP anche nel mondo birra.

Come tanti ho cominciato circa 8 anni fa nel 2014 provando a “farmi la birra in casa” con i kit pronti in latta. Dopo qualche birra realizzata in questa modalità, non ero soddisfatto, ed allora ho cominciato a leggere libri ed informarmi e da li son passato al BIAB e poi all’ ALLGRAIN con un impianto Only One da 30L. A Marzo 2018 ho cominciato il corso professionalizzante da Birraio presso la cooperativa Dieffe a Noventa Padovana, conclusosi a marzo 2019.

🔸Raccontaci il progetto SkinnyHill; quando e come è nata l’idea, quali sono le peculiarità, chi sono le persone che lavorano con te a questo progetto, il tipo di attrezzatura 

Skinny Hill – laboratorio

Ho acquistato un impianto 3 tini della polsinelli da 100L per fare pratica. In circa un anno circa ho fatto  25 cotte, affinando alcune ricette.

Nel frattempo a giugno 2020 ho cominciato a sistemare i locali del birrificio ed ho acquistato l’impianto di produzione usato da un birrificio vicino ancona che chiudeva.

Son partito con un furgone ho caricato l’impianto e l’ho portato a casa a fine giugno 2021.

Si tratta di un impianto polsinelli composto da 2 tini da 300L mash e sparge , un tino da 500L rialzato che è il tino filtro, ed il tino di boil è di 500L.

Skinny Hill – cantina

I tini sono riscaldati con bruciatori a Metano, è il tino filtro rialzato permette di filtrare per caduta senza l’ausilio di pompe, questo ti permette di avere un filtraggio naturale e senza forzature, oltre a essere molto comodo per lo scarico delle trebbie.

La cantina al momento è composta da 3 fermentatori tronco conici 30° da 240L e un fermentatore troncoconico 60° da 750L refrigerati a glicole,

Di posto per aumentare la cantina ce nè quindi se necessita, si aumenteranno i fermentatori.

Da giugno 2021 ho aperto ufficialmente e da poco ho implementato una piccola Tap-room con 6 vie ed un bello spazio esterno.

🔸 Che tipo di birre produci e quali sono gli stili, e a cosa ti inspiri

Le birre che faccio sono principalmente alte fermentazioni di matrice Inglese, Belga e Americana, completate da birre brassate con le materie prime del territorio. Mi ispiro anzitutto al mio gusto personale e cerco di proporre birre non troppo estreme anche se ben distinte tra loro.

Per dare un’origine ben distinta ad ogni birra, cerco di utilizzare materie prime proprie dello stile, per esempio per le inglesi utilizzo malti inglesi e luppoli inglesi.

🔸 C’è una birra che vorresti produrre e che non hai mai fatto?

Una birra che non ho mai fatto ma ce l’ho in testa è in Mild che a me personalmente piace molto.

🔸 Quale stile di birra ti si addice di più e perché?

Che mi si addice non c’è un solo stile di birra, ce ne sono molti, l’importante è che si faccia bere in quantità e ti da comunque sempre un’emozione.

🔸 Cosa ne pensi della crescita della birra artigianale in Italia?

Penso che il fatto che vicino a me ci siano altri birrifici, sia un’opportunità importante che non porta rivalità ma una sana concorrenza che ci permette di migliorare sempre. Le persone che passano da me, vedo che cominciano ad avere alcune conoscenze in materia ed oltre ad apprezzare il prodotto, chiedono la storia di ogni birra, il perché del nome, la storia che c’è dietro, sono curiosi del processo. Ed è un piacere prendersi il tempo per spiegare quanto si sà (ed, a mio parere io ne so solo poco poco ).

🔸 Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Skinny Hill è di per se un progetto in continua evoluzione, io ho ben chiaro in mente l’obbiettivo di quest’avventura e per il momento lo sto gestendo con il tempo che ho e arrangiandomi il più possibile. Ho comunque molte persone che gravitano attorno a questo progetto e che contribuiscono ogni uno a modo loro anche se non ufficialmente.

Sai una cosa, è dura, c’è tanto da lavorare e da sbattersi soprattutto a livello burocratico, ma è una bella soddisfazione creare un prodotto poi apprezzato dalle persone, ed al momento mi sto divertendo un sacco!!! Amo definirmi come  “poco più che un homebrewer” perché sia livello di esperienza che di impianto a mio modo di vedere sono proprio alla base.

Ecco una cosa che ci tengo a dire è che sto facendo le cose un passo alla volta, con le mie forze e la insostituibile forza che mi da la mia famiglia, senza dover per forza investire centinaia di migliaia di €€€.

🔸 Parliamo ora delle birre che produci, mi faresti una veloce carrellata delle tue referenze?

Partiamo dalle birre di ispirazione inglese: BEERTISH una Pale Ale fruttata, erbacea e speziata, palato fresco e piacevole con un amaro ben bilanciato. MANNARA una Oatmeal Stout dalle note tostate, nocciola e caffè, al palato morbida e setosa con un amaro tostato ben equilibrato. AI.PI.EI. è la mia Red Ipa, amara e ben bilanciata, note di toffee e caramello la contraddistinguono, finale amaro secco.

HERNEST – Unconventional Blanche –  è la mia birra ispirata a “Calvene”, trattasi di una Blanche con tutti gli ingredienti tradizionale, tranne UNO, che è stato modificato per dare originalità a questa birra.

BORASCA è la mia Dubbel di stampo Belga, all’olfatto frutta candita e matura, in bocca morbida e rotonda, chiusura dolcina e calda.

FRUMENTA e MERICA sono le mie due birre d’ispirazione Americana, la prima un America Wheat fruttata e agrumata, con una fresca beverinità, la seconda una Red Apa resinosa e agrumata, corporatura media dove si esaltano le note dei malti, finale secco ben amaricato.

TERESA – Wild Hop Saison – e JONHBEAR – Bock – sono due birre che toccano il mondo tedesco e italiano, la prima viene prodotta utilizzando luppoli selvatici raccolti sulle rive del torrente Astico, la seconda oltre alle classiche materie prime aggiungo dei Marroni spadellati e miele di castagno.

Ultima referenza la IGA TRIGAMINER prodotta utilizzando una parte di mosto d’uva Traminer, all’olfatto si esprime conferendo un bouquet che va dall’erbaceo al vinoso, al palato e la frutta a farla da padrona, conducendoti a un finale secco con un tocco di acidità vinosa.

Per ora sono queste le referenze che produco, ma mai fermarsi, nella mia testa ci sono molte idee, ma come ti ho già detto, un passo alla volta!

Grazie Alberto per il tempo a me dedicato a raccontare progetto e birre.

Se volete conoscere la realtà Skinny Hill e assaggiare le birre prodotte da Alberto, andate a Calvene (VI) in via Divisione Julia 55 e/o chiamate il 328 834 4424

ADVERTISING

Birraio dell'anno 2025
Informazioni su Stefano Gasparini 662 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.