Abbazia di Notre-Dame D’Orval

L’abbazia di Notre Dame d’Orval (Abdij Notre-Dame d’Orval) è un monastero cistercense fondato nel 1132 nella regione storica della Gaume, in Belgio, ed è situata a Villers-devant-Orval, nella attuale provincia vallone del Lussemburgo.

L’abbazia è rinomata per la sua storia e per la vita spirituale dei monaci ma anche per la locale produzione di un formaggio tipico e della birra trappista Orval, nell’annesso birrificio.    

La produzione di birra nell’abbazia è iniziata fin dai primi giorni della stessa.

Un documento scritto dall’abate nel 1628 fa riferimento diretto al consumo di birra e vino da parte dei monaci.

L’ultimo mastro birraio ad essere anche monaco fu Fratello Pierre, deceduto nell’incendio del 1793.

Il birrificio attuale fu realizzato nel 1931 e impiegò laici; il suo scopo era quello di fornire un reddito ai monaci con il quale finanziare la ricostruzione in atto in quegli anni.

Fu progettato da Henry Vaes, che progettò anche il caratteristico bicchiere di birra Orval.

La prima birra fu consegnata dal birrificio il 7 maggio 1932, e fu venduta in barili anziché nelle bottiglie, come avviene oggi. La Orval fu la prima birra trappista ad essere venduta in tutto il Belgio.

Il primo mastro birraio fu un tedesco, Martin Pappenheimer.    

Il logo del birrificio è basato sulla leggenda dell’abbazia. 

C’è una leggenda sulla fondazione dell’abbazia, che ha l’intento di spiegare il significato del nome Orval e del suo stemma.

Stando a questo racconto, Matilde di Canossa, vedova, stava visitando il luogo, quando smarrì l’anello nuziale in un fiume.     

Dopo aver pregato affinché tornasse in possesso dell’anello, una trota apparve sulla superficie dell’acqua con l’anello in bocca. La vedova esclamò “Questa è davvero una Valle d’Oro!“, da cui deriverebbe il nome “Orval”.

Il simbolo dell’abbazia mostra la trota con l’anello in bocca, quel fiume ancora oggi fornisce acqua al monastero e al birrificio annesso.

Una versione della leggenda è riportata nel “libro dell’amore” di Kathleen McGowan autrice della trilogia della Maddalena.

In questo secondo libro si parla in modo del tutto nuovo della contessa Matilde.  

Il birrificio produce due birre trappiste:

Orval Trappist Ale

6.2 gradi alcolici, spesso chiamata La Regina delle Trappiste.

Fu prodotta per la prima volta nel 1931 e ha un gusto complesso ed inusuale.

Il colore è chiaro, leggermente torbido ed è molto schiumosa. 

Petite Orval

3.5 gradi, birra prodotta esclusivamente per i monaci (Patersbier).

Viene ottenuta per diluizione con acqua del mosto di Orval originale, prima della fermentazione.

Nonostante non sia generalmente reperibile, può essere acquistata nel monastero stesso o nel caffè adiacente.  

Come in tutti gli altri birrifici trappisti, la birra è venduta solo per supportare economicamente il monastero e per altre opere di bene.

Tutti i profitti provenienti dalla vendita della birra vengono distribuiti tra le popolazioni della regione per lo sviluppo della comunità.

La birra Orval viene imbottigliata in particolari bottiglie da 33 cl a forma di birillo; l’impianto riesce a riempire 24000 bottiglie all’ora.

Prima di essere distribuita, la birra viene lasciata maturare sul sito alla temperatura di 15 °C per almeno quattro settimane.

La birra che viene venduta presso l’abbazia viene maturata per sei mesi.

Normalmente il processo produttivo avviene a porte chiuse, anche se è possibile assistervi per due giorni all’anno.

Nel birrificio ci sono 32 lavoratori laici.     

Abbaye Notre-Dame d’Orval – B-6823 Villers-devant-Orval

www.orval.be – webmaster@orval.be

Tél [32] (0)61.31.10.60

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Informazioni su Stefano Gasparini 651 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.