La storia della fabbrica di birra Pedavena

Fabbrica di Birra Pedavena

Anno 1897: Il 27 marzo 1897 i tre fratelli, Luigi, Sante e Giovanni Luciani, originari di Canale d’Agordo (BL) inaugurano a Pedavena uno stabilimento per la produzione della birra. (in foto la famiglia Luciani originaria di Canale d’Agordo, che fondò la birreria nel 1897).

L’azienda conosce fin da subito uno sviluppo eccezionale grazie al grande spirito imprenditoriale del gruppo fondatore e all’utilizzo di materie prime di elevata qualità: l’acqua oligominerale delle Dolomiti Bellunesi, il luppolo profumato e il lievito purissimo.

Già nel 1897 la fabbrica di Pedavena iniziò la produzione, ma ci volle un decennio per portarla ad una capacità annua di 10.000 hl.

Anno 1917: Con lo scoppio della Grande Guerra e la disfatta di Caporetto del 1917 la zona bellunese viene occupata dalle truppe austriache che requisiscono tutte le strutture metalliche a scopo bellico.

Successivamente all’armistizio del 1917 i fratelli Luciani riescono a riprendere il controllo dello stabilimento, saccheggiato e in parte distrutto da un incendio, e dare inizio alla sua ricostruzione.

Fu costruita la malteria, prima in Italia ad installare un impianto pneumatico di trasporto del malto; a questo periodo risale il tentativo di coltivare il luppolo in Italia.

Anno 1920: Nel 1920 viene raggiunta una produzione di 90.000 hl e lo stabilimento si aggiudica così il secondo posto nella graduatoria nazionale dei produttori.

Questa nuova spinta produttiva genera una grande crescita strutturale che porta all’ampliamento della fabbrica e all’acquisizione di nuove strutture.

Risale infatti al 1927 la splendida sala cottura, realizzata con una eccellente lega di rame e completata con mosaici e stucchi che a distanza di oltre 70 anni conservano ancora il loro splendore, rappresentando per gli addetti ai lavori la migliore immagine della produzione nella tradizione (in foto operai addetti alla costruzione dell’attuale sala cottura nel 1927).

Anno 1928: Il Gruppo Luciani acquista nel 1928 la Dreher di Trieste, costruito dal viennese Anton Dreher nel 1869 per la produzione di birra a bassa fermentazione.

Nel 1951 nuove fabbriche a Torino, Genova e Macomer, (saranno poi chiuse in tempi successivi)

Tuttavia con il passare del tempo, l’aumento della competitività a livello internazionale e la considerevole riduzione dei margini di profitto portano dapprima alla adozione del marchio Dreher come marchio unico nazionale e in seguito alla cessione del gruppo alla multinazionale olandese Heineken, e in quell’occasione il proprietario, Mr. Heineken, visitò lo stabilimento di Pedavena.

Nel 1965, a Massafra (Taranto), venne inaugurato un nuovo stabilimento tra i più moderni in Europa e, con il raddoppio fatto nel 1980, divenne il più grande del gruppo.

Nel 1953-54 è stata aperta presso l’Istituto Professionale “Carlo Rizzarda” l’unica scuola per birrai maltatori in Italia.

La scuola ha continuato a funzionare fino all’anno scolastico 1977-78 e tutt’ora parecchio personale – anche dirigenziale – di altri gruppi italiani ha iniziato in tale sede.

Da allora, i principali investimenti del gruppo Heineken a Pedavena, sono stati:

1983, la nuova cantina a tanks cilindro-conici per la fermentazione a deposito e la nuova cantina birra filtrata e 3 nuove riempitrici per la linea fusti

1984 l’ampliamento e l’adeguamento tecnologico della sala cottura

1987 è stato approntato un nuovo capannone per l’ampliamento del confezionamento fusti

1987 la realizzazione della nuova linea di imbottigliamento

purtroppo però ….

1994 – Heineken Italia acquisisce dal Gruppo Interbrew lo stabilimento di Comun Nuovo (BG), che diventa il polo settentrionale della Società e si inizia a relegare gli altri stabilimenti del nord Italia ad un ruolo di supporto.

1997 – A seguito dell’acquisizione del Gruppo Moretti, Heineken Italia chiude gli stabilimenti di Baragiano (PZ) e Crespellano (BO) e cede, per sentenza dell’antitrust, lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro (UD); Pedavena, molto adatta per i suoi impianti di dimensioni contenute è destinata alla produzione delle birre speciali. Negli anni successivi, gli investimenti si concentrano sempre più a Massafra (TA) e a Comun Nuovo (BG), mentre Pedavena non riceve nemmeno i fondi necessari a fronteggiare la normale manutenzione degli impianti; ciò nonostante continuano a fioccare i riconoscimenti.

Anno 2004: A marzo viene venduta la centrale idroelettrica annessa allo stabilimento, che lo rende energeticamente autosufficiente; ai Rappresentanti Sindacali si comunica che tale dismissione non significa affatto la chiusura della birreria.

Neanche una minima parte del ricavato è reinvestita nello stabilimento di Pedavena. In primavera, Heineken Italia comunica che saranno abbandonate le specialità, ma ad una precisa domanda, i Rappresentanti Sindacali sono rassicurati sul destino della fabbrica. In giugno, in occasione della festa per i 300.000 litri venduti da “La Birreria”, il locale annesso allo stabilimento, l’Amministratore Delegato Heineken Italia Dott. Massimo von Wunster rassicura personalmente il Sindaco di Pedavena:

la fabbrica rimarrà in attività ancora almeno fino al 2010. Il 22 settembre la Direzione Centrale convoca le Istituzioni e le Rappresentanze Sindacali per comunicare che al 31 dicembre lo stabilimento chiuderà senza appello. Le giustificazioni addotte non sono a tutt’oggi state supportate da alcuna tangibile evidenza.

Prende avvio da subito la mobilitazione da parte dei lavoratori, che inizia con una petizione di firme cartacea e poi via internet grazie alla creazione del sito www.birreriapedavena.info contro lo stop alla produzione.

Anno 2005: Il 01 febbraio 2005 s’insedia il comitato cittadino per la birreria Pedavena, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica.

La grande azione dei lavoratori, con l’appoggio dei Sindacati, ed il Comitato Birreria Pedavena con in testa il Sindaco Franco Zaetta, attraverso l’attivazione del sito internet www.comitatobirreriapedavena.it , fanno fronte comune ed attraverso una serie di azioni riescono a raccogliere in poco tempo oltre 27.000 firme digitali ed altrettante cartacee ed a coinvolgere opinion leader e politici a tutti i livelli sino a far giungere notizie della vicenda al Parlamento Europeo, il caso Pedavena in breve viene portato alla ribalta nazionale con ampi articoli su quotidiani e network.

Grazie a queste reazioni Heineken concede una proroga della chiusura dello stabilimento fino a settembre del 2005 e nel febbraio 2005 decide di affidare all’UBM di Unicredit la vendita dello stabilimento. L’ottimismo cresce mentre la birra continua ad ottenere importanti riconoscimenti a livello internazionale a riscontro della sua qualità.

Il diffondersi di numerose testimonianze di solidarietà tra cui anche quella di Beppe Grillo, il continuo interessamento dei media, con la pubblicazione addirittura di un libro:

“Una fabbrica-paese. Il caso Birreria Pedavena”

di Raffaella Gabrielli e Alessandro Tibolla, giornalisti de “Il Gazzettino”, aumenta in modo esponenziale la visibilità sul caso, al punto tale che il Governo ed in particolare il Ministero del Lavoro nella persona del Sottosegretario On. Sacconi apre un tavolo sulla trattativa.

Tuttavia il 29 luglio alle 9.12 esce dal reparto confezionamento l’ultima bottiglia di birra e il successivo 30 settembre la sirena della Birra Pedavena, che ha scandito per più di un secolo la vita del paese, suona per l’ultima volta.

Nel frattempo, la trattative continuano serrate, da una parte, UBM nel valutare la rosa di aziende candidate che potessero avere un profilo idoneo alle richieste e dall’altra, invece, la Regione Veneto con il Vicepresidente dott. Luca Zaia, il Segretario Generale della CGIL Veneto Roberto Montagner e l’imprenditore Gianantonio Tramet proprietario della Tramite S.r.l che studiano e mettono a punto un piano strategico e dopo mesi intensi di lavoro trovano nel gruppo Castello di Udine, nelle persona del Presidente Giovanni Leondini e dell’Amministratore Delegato Eliano Verardo interlocutori validi che tra le candidature riusciva a presentare una offerta idonea, ed un piano industriale che poteva assicurare un futuro all’azienda ed ai suoi lavoratori.

Anno 2006: Finalmente l’annuncio della rinascita:

il gruppo Castello di Udine Spa, il 10 gennaio 2006 rileva Pedavena, una tra le più antiche fabbriche italiane di birra e il 4 aprile 2006 la sirena della Birreria torna a scandire la vita del paese decretando un nuovo inizio per Pedavena e un nuovo ciclo nella storia della birra italiana.

Birra Pedavena, con il suo 100% di italianità, continuerà ad essere prodotta seguendo l’antica ricetta dei fratelli Luciani, con l’acqua cristallina delle Dolomiti, il luppolo profumato e il lievito purissimo sotto la guida di un mastro birraio d’eccezione, Gianni Pasa, che già a Pedavena aveva creato la famosa “birra del centenario”.

Inoltre, la ripresa delle attività nello stabilimento porta alla riassunzione immediata di 20 dipendenti.

La notizia della riapertura dello storico stabilimento viene segnalata dalla stampa non solo a livello locale ma anche a livello nazionale e ripresa dal blog di Beppe Grillo contribuendo ad aumentare l’attesa per la ricomparsa sul mercato nazionale dello storico marchio.

Centinaia i commenti arrivati direttamente sul sito del famoso comico ligure e le richieste di birra inoltrate all’azienda prima ancora che fosse pronta.

Il nuovo corso prevede anche di riportare la sinergia con il bellissimo parco ed il locale ristorante annesso alla fabbrica, divenuto, nel frattempo di proprietà di Lionello Gorza.

A fine maggio è pronta la prima cotta della nuova proprietà e per festeggiare la ripresa della produzione, dopo l’acquisizione della Castello di Udine, il 10 e l’11 giugno viene organizzata una grande festa e la storica fabbrica di Pedavena apre i cancelli ai cittadini e alle istituzioni locali.

L’evento è l’occasione per poter scoprire in anteprima l’etichetta in edizione limitata realizzata in onore dell’apertura della prima botte e apposta su 45.000 bottiglie di birra numerate: un veliero che solca il mare, prua al vento e vele spiegate che rappresenta la volontà dell’azienda di rilanciare lo storico marchio.

La leggenda del boccale e del vento

Tanto tempo fa a Pedavena, dove da giorni imperversava la tormenta, il vecchio oste sognò una maga, che gli suggerì il modo di placare il vento delle tempeste: creare un nettare che somigliasse alle cime dei monti e presentarlo al vento nel suo boccale più prezioso.

Il vecchio oste prese dalla cantina la sua birra più preziosa dalla schiuma bianchissima che assomigliava alle creste delle vette.

Ne riempì un boccale d’ argento e lo depose nella piazza.

Al rintocco del campanile la neve cessò di turbinare: il vento si era placato.

Risultati e riconoscimenti: Ma lo stabilimento di Pedavena ha saputo ripagare il gruppo Heineken, ottenendo nel tempo diversi premi e riconoscimenti e raggiungendo interessanti risultati organizzativi; tra gli altri, ricordiamo:

1989 – Premio produttività Heineken Italia

1995 – Primo stabilimento del gruppo Heineken Italia ad ottenere la certificazione ISO

1995 – Commendation per la fabbrica del gruppo Heineken Olanda che più ha migliorato nell’arco dell’anno

1996 – Quality Award Heineken Olanda per la birra Heineken migliore in assoluto (unico stabilimento italiano ad averlo ottenuto

1997 – Premio qualità Heineken Italia

1997 – Implementazione, primi nel gruppo Heineken Italia, del sistema di lavoro Team Based Organisation (T.B.O.)

2002 – Commendation per la fabbrica del gruppo Heineken Olanda che più ha migliorato nell’arco dell’anno

2004 – L’SGS, l’ente di certificazione che provvede ai controlli nei supermercati, ci ha assegnato il punteggio massimo (zero difetti) a seguito dei rilievi effettuati su Heineken e sugli altri marchi (Dreher & Moretti). Per quanto riguarda Heineken si tratta del secondo “en plein” consecutivo: anche nel primo trimestre dell’anno in corso il 100% delle bottiglie e dei cartoni controllati non hanno presentato alcun difetto. Queste prestazioni hanno fatto seguito ai risultati di tutto rispetto conseguiti durante il 2003, in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti.

2004 – Terzo posto categoria Strong Ale con Moretti “Doppio Malto” prodotta a Pedavena ad un concorso internazionale tenutosi negli Stati Uniti, a cui erano iscritti oltre 1.500 tipi di birra

2005 – Medaglia di bronzo per “Moretti La Rossa” nella categoria “Strong Beer” e medaglia di bronzo per “Moretti Doppio Malto” nella categoria “Ale” prodotte a Pedavena al concorso “Wine & Spirit International Beer Challenge 2005” organizzato a Londra.

2005 – La birra “Moretti Doppio Malto” e la birra “Moretti La Rossa” prodotte a Pedavena hanno ricevuto nel mese di giugno importanti riconoscimenti all’Australian International Beer Award 2005 e al Superior Taste Award di Bruxelles.

Fonti:

 Birreria Pedavena: www.birreriapedavena.it

Birra Pedavena: www.birreriapedavena.info

Veneto e dintorni: www.venetoedintorni.it

FABBRICA DI BIRRA DI PEDAVENA

Viale Vittorio Veneto 78 32034 – Pedavena (Belluno)

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Informazioni su Stefano Gasparini 648 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.