La nostra intervista all’associazione Alfa Acidi

Associazione Alfa Acidi

Quando nasce la vostra Associazione? (da chi è stata formata e perché)

L’homebrewing porta a studiare il metodo di produzione della birra in tutte le sue fasi che sono uguali per tutti. L’altra faccia della medaglia è l’ampio campo di manovra che ci si trova davanti nel costruirsi un impianto: da pentole e secchi di plastica a tini in acciaio controllati da sistemi informatici.

Tutto questo porta a cercare qualcuno con cui condividere dubbi e domande e a far nascere i primi incontri: assaggia la mia birra così poi magari riesco a migliorarla dai tuoi consigli. Lo zoccolo duro di una decina di homebrewers si conosce da circa 5 anni e negli anni si è ingrandito fino al pensiero comune di fondare una associazione che desse strumenti per migliorare l’esperienza di gruppo.

La sede della vostra associazione si trova?

Non abbiamo una sede ufficiale per gli incontri, ci ritroviamo nei locali in cui la cultura birraria ha valore e considerazione, locali i cui publican sono ormai nostri amici e sostenitori. La newsletter è un mezzo per conoscere i nostri movimenti, dove trovarci per passare una serata in compagnia oppure vederci all’opera in una cotta pubblica.

Quanti iscritti o partecipanti contate tra le vostra fila?

Abbiamo superato i 50 soci, un bel risultato contando un gruppo di partenza di circa 20 amici. L’homebrewing è un hobby ormai famoso e il confronto con altri appassionati è quanto mai essenziale per capire quanto si sta migliorando nella tecnica produttiva, questo è il motivo principale della crescita di soci: stiamo diventando nel veronese un punto di attrazione per gli homebrewers.

L’aspetto più gratificate della vostra attività?

Frequentandoci da qualche anno, sono nate amicizie e relazioni che sono andate oltre la cena mensile.

Che tipo di rapporto avete instaurato coi microbirrifici italiani, magari quelli più prossimi alla vostra area geografica.

Siamo fortunati perché i micro veronesi sono molto disponibili sia di tempo che di conoscenza: la nostra prima degustazione era proprio delle loro birre.

Collaborate con qualche locale in cui svolgete le degustazioni o i corsi?

Abbiamo già organizzato eventi in locali che coprono gran parte della provincia di Verona, spaziando dal ristorante alla pizzeria fino al pub.

Per gli amici un po’ a corto di informazioni sulle tecniche birrarie, fornite strumenti di formazione?

La cena mensile serve per mantenerci in contatto, scambiare idee, domande e risposte. Organizziamo cotte pubbliche in cui spieghiamo come si produce birra utilizzando l’impianto dell’associazione. Tutti siamo disponibili nell’aiutare.

Vi avvalete del contributo di docenti o mastri birrai?

Ognuno di noi ha la propria esperienza casalinga e siamo sempre in cerca di crescita personale. Per migliorarla e per offrire un corso di adeguato livello come non sfruttare un birraio o un docente magari anche giudice BJCP: il mondo brassicolo italiano ha valide figure competenti.

Che tipo di novità avete in mente per il futuro?

La strada intrapresa va curata per mantenere il clima d’amicizia nell’associazione: cercheremo di ripetere gli eventi che hanno avuto più successo per esempio il serrato calendario di cotte pubbliche, il quale ci ha impegnato molti fine settimana estivi.

Si dice che in Italia ci sia oltre 800 tra micro birrerie e brew pub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell’appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sé positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo?

Le persone cominciano a capire come meglio scegliere i prodotti, c’è maggior cultura e curiosità di scoprire sapori nuovi, non conosciuti.

Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale.

Si sta procedendo in maniera positiva, si punta sempre più alla qualità e alla novità, riscoprendo anche prodotti del territorio.

La proposta da fare al consumatore è la prova sul campo: assaggiare le birre artigianali anche con il confronto diretto con quelle commerciali. Dal nostro punto di vista una degustazione guidata è un buon punto di partenza per aprire la mente.

Ringrazio Marco Valentini (presiedente dell’associazione) e tutto il gruppo degli ALFA ACIDI per l’intervista a noi rilasciata.

Info: http://www.veronahomebrewing.it/alfa_acidi.html

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BEER my LOVER
Informazioni su Stefano Gasparini 648 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.