JERRY FAR MOUSE: farmhouse ale con grani antichi vicentini, buccia di mandarino e artemisia
Jerry far mouse nasce dal desiderio di utilizzare una materia prima locale e di rifarsi alla tradizione secolare delle farmhouse ale, ma con la nostra personalità. Per farla si è utilizzato un mix di grani antichi veneti integrandoli a del malto d’orzo pils.
La firma di Ofelia invece è stata l’utilizzo di due spezie a completare il bouquet aromatico di questa birra: l’artemisia e la buccia di mandarino.
Per il nome, si è giocato sull’assonanza fra farmhouse (lo stile) e far mouse (il piccolo topolino in lontananza). L’illustrazione è opera di Laura Guerra, di drawing fishes.
All’occhio risulta chiara e velata come qualsiasi birra di frumento. Al naso si sentono le note di cereale tipiche del frumento unite alla fresca e dolce citricità del mandarino mentre in bocca risulta scorrevole anche grazie alla leggera nota amara data dall’artemisia che ne aumenta la facilità di bevuta.
Il corpo è abbastanza leggero come nell’intento storico di queste birre che , secoli che furono, fungevano da dissetante nettare per i braccianti che rinfrescavano le proprie gole dopo le calde giornate di lavoro nei campi e che magari ne condividevano qualche goccia con l’immancabile Jerry Mouse di turno, presenza fissa di qualsiasi granaio.
SHEDA TECNICA:
STILE | farmhouse ale |
---|---|
FERMENTAZIONE | Alta, a rifermentazione naturale in bottiglia |
ASPETTO | velato |
CORPO | leggero |
PROFUMI | mandarino, artemisia, crosta di pane, balsamico |
SAPORI | scorrevole anche grazie alla leggera nota amara data dall’artemisia che ne aumenta la facilità di bevuta. |
GRADO | 5 % vol. |
TEMPERATURA DI MESCITA | 8 ° |
ABBINAMENTI | pizza, club sandwich, baltimora pit beef, insalata di riso e di altri cereali, crostacei, molluschi, capponata di verdure, curry di verdure. |
FORMATO | Bottiglia 33 cl, Bottiglia 50 cl, fusto 24 litri |
SCHEDA DEGUSTATIVA:
Colore giallo paglierino, leggermente velata. Schiuma bianca, di grana fine e compatta non eccessivamente persistente. L’aspetto non svela nulla di quello che già l’olfatto inizia a svelare: fruttato, agrumi in particolare, miele d’arancia, mandarino, cola, e ancora fiori bianchi, erbaceo, paglia e un non so che di mineralità. Rende curiosi di passare all’assaggio, ma scaldandosi se – erroneamente – dimenticata nel bicchiere svela un qualcosa che mi ricorda le caramelle al mandarino, quelle buone di quando eravamo bambini, che avevo dimenticato!
In bocca viaggia veloce su una dolcezza che scompare in fretta, una acidità lieve che porta verso una piacevole sapidità per poi chiudere in bellezza su un amaro che danza, nel retrogusto, tra erbe e agrumi.
Bilanciamento perfetto, da manuale, la Jerry è secca, il corpo esile, la bollicina fine ed elegante, l’alcol è nascosto.
Danza sul mandarino, si accorda con l’artemisia, si sposa sui malti e si esalta con la gassatura: se le Saison di un tempo venivano davvero consumate nei campi, durante le giornate di lavoro estive, mi auguro fossero così! Lavoro o meno da bere senza soluzione di continuità, sotto al sole o al fresco, da sola o seguendo gli abbinamenti proposti da Lisa. Intanto… posso averne un altro paio?! (Andrea Camaschella)
Reperibile presso: Ofelia Tap room e nel loro shop on-line (link)