Come il primo giorno…. Non sono bastati i noti intralci della burocrazia italiana (leggasi Agenzia della Dogane) a spegnere l’entusiasmo di Sergio Assoni e Giordano Manessi, mente e braccia del BAdeF, Birrificio Artigianale della Franciacorta, o “il bello” e “il bravo” come preferiscono apostrofarsi l’un l’altro.
Due appassionati homebrewers dalle origini professionali molto distanti dal mondo della produzione birraia.
Un mondo tutto bresciano fatto di capannoni e officine meccaniche, soffocato tra i quali un po’ nascosto, ce ne sta uno speciale, affollato di tini e spine.
Sergio e Giordano hanno tolto dai fermentatori la prima cotta di Pils nel settembre 2011 e, da allora i loro impianti da circa 25.000 litri l’anno non si sono ancora fermati. Finalmente, oseremmo dire, che la società che fa capo a loro esiste da quasi due anni.
Le etichette “BAdeF“, incorniciate dal profilo dell’antico castello di Passirano, circolano da poco più di quattro mesi, eppure hanno già trovato un certo riscontro nel pubblico appassionato. “Non c’è bisogno di lunghe spiegazioni” afferma stupito Sergio, e continua: “E’ entusiasmante come chi ci viene a trovare sia già consapevole del valore della qualità della birra artigianale rispetto ai prodotti industriali, soprattutto i giovani prima del prezzo badano al gusto.”
La proposta del BAdeF si impernia soprattutto su questo: diffondere la cultura birraia, che è l’obiettivo di Giordano, timido ma incontrastato signore della sala cottura.
All’interno, Giordano ha portato l’esperienza maturata da anni di homebrewing, formalizzata qualche tempo fa da un percorso di “formazione professionale” presso il birrificio ” Statale 9 ” di Bologna, sotto la guida del mastro birraio Roberto Favaretto.
Sullo stile da seguire, il “braccio” del BAdeF non ha alcun dubbio: la Baviera, e la Germania, rimangono terra d’elezione, tutta l’attuale selezione del birrificio è un omaggio alla patria della birra.
Bassa fermentazione predominante, retrogusti luppolati ma equilibrati, gradazioni moderate e prevalenza di tipologie beverine, la chiarificazione del prodotto avviene naturalmente, senza filtraggi ne pastorizzazione mediante un processo di controllo della temperatura costante, dalla produzione allo stoccaggio nel magazzino frigorifero.
E’ come un figlio che lascia la casa anche al “papà” Sergio interessa sapere dove finiscono le sue etichette, così ogni richiesta viene gestita direttamente con la volontà di promuovere il valore specifico di ogni birra prodotta piuttosto che ottenere nell’immediato la massima diffusione per una sterile resa commerciale.
Perciò, si può trovare la “Ghèba” o la “D’Ora” nei beer shop specializzati, oppure nei ristoranti che valorizzano, anche attraverso la cucina, il buon bere. Se siete fortunati, anche durante speciali serate di presentazione e avvicinamento organizzate da birrerie del posto.
Ma non dappertutto, senza discrimine. Una scelta coraggiosa, un motivo che ci riporta all’origine della nascita del BAdeF, e di tante realtà di produzione di birra artigianale:
la volontà di respingere il dominio della massa, e la ricerca di un nuovo – ma antico, almeno quanto la “legge di purezza” – modo di bere, mangiare, vivere.
Il birrificio BAdeF si trova a Passirano in provincia di Brescia e precisamente in via F.lli. Rosselli, 5.
Recensione curata da Francesca Lavezzo, che ringraziamo