
Nel panorama sempre più ampio delle birre analcoliche, il progetto FREE FROM DESIRE di Birrone si distingue per la ricerca di gusto e personalità. Ho per la prima volta degustato Free Desire Melograno e Free Desire Lampone, due birre che esplorano con carattere il mondo delle fermentazioni fruttate.
La Free From Desire Melograno si presenta con una base maltata molto accentuata, che offre un corpo pieno e avvolgente. La nota fruttata di melograno è leggera e ben equilibrata, senza mai sovrastare gli altri elementi aromatici. Al palato si percepisce una sensazione morbida, quasi lattica, che richiama un succo di frutta naturale. La nota acidula è lieve e ben integrata, conferendo una freschezza piacevole, mentre la carbonazione risulta delicata e soffusa. Il finale è mediamente persistente, lasciando un retrogusto raffinato e armonioso.
A differenza della versione al melograno, Free From Desire Lampone punta tutto su profumo e impatto gustativo. Già al naso spicca un intenso bouquet fruttato, che si conferma con decisione in bocca. Il sorso è vivace e immediato, con un sapore netto di lampone che persiste nel tempo. A differenza della sua compagna, qui la carbonazione è più pronunciata, conferendo maggiore freschezza e dinamismo al sorso. Le note acidule rimangono marginali, ma lasciano spazio a un finale pulito e aromatico, con accenti di panificato che arricchiscono la struttura della birra.
Nel complesso, le due Free From Desire offrono esperienze diverse ma complementari. La versione al melograno si distingue per la delicatezza e morbidezza, mentre quella al lampone colpisce per la vivacità e intensità aromatica. Entrambe delineano in modo chiaro la parte fruttata e si fanno apprezzare per il loro equilibrio e bevibilità. Unica nota migliorabile? Una maggiore spinta nella carbonazione della Free Desire Melograno, che potrebbe esaltare ancora di più le sue caratteristiche.
In definitiva, il progetto FREE FROM DESIRE di Birrone dimostra che le birre analcoliche possono essere interessanti, espressive e ricche di sfumature, senza rinunciare al piacere di un sorso autentico e coinvolgente.
Negli ultimi anni, il mercato delle birre analcoliche ha visto una crescita significativa, spinto da una crescente consapevolezza sul consumo responsabile di alcol e da un pubblico sempre più attento alla salute e alla patente!. Se da un lato alcuni le considerano una moda del momento, dall’altro è innegabile che la qualità di queste birre sia in costante miglioramento. Con produttori sempre più impegnati nella ricerca di soluzioni gustative complesse e appaganti, le analcoliche potrebbero affermarsi come una categoria stabile e riconosciuta, destinata a convivere con le birre tradizionali piuttosto che sostituirle. Il futuro dirà se si tratta di una rivoluzione definitiva o di una semplice parentesi nel panorama brassicolo.