Dall’hobby alla passione: il viaggio brassicolo di Ivan Abbatiello

Come il lockdown ha acceso la fiamma di un homebrewer e l’ha portato fino alla finale del Campionato Italiano Mobi

Ciao, mi chiamo Ivan Abbatiello e abito in un paesino in provincia di Pistoia. Ho cominciato a fare birra — come è successo a tanti — nel 2020, durante le lunghe giornate del lockdown. In realtà, inizialmente pensavo sarebbe stato solo un passatempo per riempire il tempo libero. Invece, da semplice hobby si è trasformato in una vera e propria passione.

Ho iniziato a leggere libri, seguire forum online, ascoltare podcast e approfondire tutto ciò che riguarda l’homebrewing, cercando di capire realmente cosa succede durante ogni fase, dalla bollitura alla fermentazione, piuttosto che limitarmi a seguire una scaletta preimpostata.

Non è stato semplice, ma grazie all’enorme quantità di risorse disponibili e, soprattutto, alla possibilità di confrontarsi con homebrewer più esperti, sono riuscito — di tanto in tanto — a produrre qualcosa di bevibile.

Nel 2024 ho raggiunto un traguardo per me impensabile: mi sono qualificato per la finale del Campionato Italiano Mobi. Sicuramente mi ha aiutato il regolamento che prevedeva l’accesso alla finale per chi otteneva una menzione in una delle tappe… ma mica l’ho scritto io il regolamento!

A giugno avevo prodotto una witbier che, oggettivamente, era venuta bene. A settembre, una tappa del campionato prevedeva una menzione speciale proprio per la witbier: perché non provarci? Partecipare in presenza alla finale è stata un’esperienza indimenticabile. Condividere le birre con gli altri finalisti, assaggiarle insieme nell’attesa dei risultati, è stato davvero bello.

L’atmosfera, la condivisione e la passione che si respiravano durante quella giornata sono qualcosa che consiglio di provare a chiunque ami fare birra in casa!

Alla finale ho portato tre birre:

  • una Altbier (stile obbligatorio)
  • una American IPA
  • una Experimental Beer (una Imperial Stout affinata in caratello)

La Altbier ha ricevuto la valutazione più alta, 42/50, che mi ha permesso di classificarmi al nono posto finale. Una grande soddisfazione!

Mi piace realizzare un po’ tutti gli stili. Nei primi quattro anni ho avuto la frenesia di provare tutto, senza tempo per affinare le ricette. Solo nell’ultimo anno ho iniziato a replicare e migliorare ricette già fatte, basandomi sui giudizi di chi le ha assaggiate.

La birra che finora mi ha dato più soddisfazione è stata proprio la witbier della finale, anche perché l’ho realizzata con ingredienti raccolti a pochi metri dalla stanza in cui brassavo: bucce di arancia amara, menta ed erba cedrina.

Utilizzo un impianto a tre tini Polsinelli da 50 litri, sul quale mi sono divertito a “accrocchiare” un controller che gestisce temperature, pale dell’agitatore, pompe, ecc.

Fermento principalmente in un kegmenter autocostruito, anche se ho altri fermentatori non isobarici. Recentemente ho acquistato un fermentatore conico Grainfather con chiller, e sto iniziando a “giocarci” un po’. Anche perché — e qui non serviva un genio — puoi usare anche un impianto professionale, ma se non curi la fermentazione, è tutto tempo perso.

Da un anno, insieme a un gruppo di amici, abbiamo fondato un’associazione a Firenze: gli Homebrewers Fiorentini. Ci permette di condividere conoscenze, soddisfazioni e delusioni. È un impegno notevole, ma ci sta dando grandi soddisfazioni.

L’associazione è anche una grande opportunità per chi è alle prime armi o vuole avvicinarsi a questo mondo fantastico.

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Informazioni su Matteo Cazzola 33 Articoli
Appassionato maniacale dell'arte del homebrewing, dal 2023 ha deciso di mettersi in gioco, condividendo le proprie ricette e considerazioni, gestendo la rubrica Brassando si impara. Co-fondatore e amministratore del gruppo Homebrewers Vicentini