La Trappe punta alla sostenibilità applicando una tecnologia aerospaziale in birrificio

Ogni anno il birrificio La Trappe utilizza quasi 1 milione di metri cubi d’acqua: grazie al sistema di riciclaggio messo a punto dai ricercatori dell’ ESA – Agenzia Spaziale Europea, l’acqua impiegata nel processo di produzione della birra verrà riutilizzata per irrigare le terre dei monaci e per il lavaggio delle bottiglie in fase di confezionamento.

Come cita l’articolo dell’ESA, i ricercatori non sono ancora arrivati ad una soluzione per il riciclo dei rifiuti che renda autosufficiente la vita degli umani nello spazio; tuttavia, le tecnologie sviluppate in tal senso possono avere benefici immediati sulla Terra.

Infatti “Melissa”, uno spin-off dell’ESA che si occupa dello sviluppo di tecnologie a supporto di missioni spaziali di lunga durata, ha dato vita ad una tecnologia che troverà presto applicazione presso l’Abbazia di Koningshoeven, storico monastero trappista olandese.

I monaci del birrificio, che da anni erano alla ricerca  di un metodo che rendesse più sostenibile il processo brassicolo, hanno scelto una delle tecniche sviluppate per lo spazio al fine di ottimizzare il riciclo dell’acqua del birrificio.

I lavori per l’installazione del nuovo impianto, che dovrebbero concludersi nel 2019, permetterebbero al birrificio di ridurre l’impiego di acqua dell’80%.  Questo nuovo impianto aiuterà anche ad ottimizzare l’uso di energia elettrica.

Il progetto è stato finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea, ed ha insignito La Trappe del “Premio per l’innovazione” del 2018 dal Dutch Councils of Municipal Water. Il 2019 per il birrificio olandese, le cui referenze sono importate in Italia da Interbrau, parte con una nuova dimensione del bere responsabilmente!

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