22. Strong American Ale
Questa categoria include moderne strong ale americane con un equilibrio variabile tra malti e luppoli. La categoria è principalmente identificata dal grandi di alcol e assenza di torrefatto.
22A. Double IPA
Impressioni generali: una Pale Ale intensamente luppolata e alquanto forte, senza la maltosità ricca e complessa unita a dolcezza residua e il corpo di un Barleywine americano. Fortemente luppolata ma pulita e secca e senza asprezze. La bevibilità è una caratteristica importante, non deve essere una birra pesante, da sorseggiare lentamente.
Aroma: luppolo da prominente a intenso che evidenzia le caratteristiche dei luppoli americani o pacifici (agrumato, floreale, balsamico, resinoso, speziato, frutta tropicale, frutta col nocciolo, frutti di bosco, melone, ecc.). La maggior parte delle versioni hanno subito il dry-hopping e possono avere aromi erbacei o resinosi aggiuntivi, anche se ciò non è assolutamente richiesto. In sottofondo si può percepire una dolcezza delicata impartita dal malto. In alcune versioni si può rilevare del fruttato proveniente sia dagli esteri che dal luppolo, ma è tipica una fermentazione neutra. Si può infine notare del aroma di alcol, ma non deve essere troppo evidente.
Aspetto: il colore varia da dorato a un leggero aranciato-ramato, ma la gran parte delle versioni moderne sono alquanto chiare. Buona limpidezza, anche se le versioni con dry-hopping non filtrate possono essere un po’ torbide. Schiuma contenuta, persistente e di colore da bianco ad avorio.
Gusto: il luppolo è forte e complesso e può riflettere le caratteristiche dei luppoli americani o pacifici (agrumato, floreale, balsamico, resinoso, speziato, frutta tropicale, frutta col nocciolo, frutti di bosco, melone, ecc.). L’amaro varia da elevato ad assurdamente elevato. Gusto di malto da basso a medio, in genere pulito, anche se sono accettabili dei bassi livelli di caramello e di tostato. Un fruttato da basso a medio è accettabile ma non richiesto. Nel retrogusto è di solito presente un amaro lungo e persistente che però non deve essere aspro. Finale da secco a medio-secco, non dolce o pesante. Il gusto lieve e delicato di alcol non è un errore. Il gusto di legno è inappropriato per questo stile. Può essere leggermente sulfurea, ma la maggior parte degli esempi non presenta questo aspetto.
In bocca: corpo da medio-leggero a medio con struttura delicata. Carbonazione da media a medio-alta. Nessuna astringenza derivata dal luppolo. Accettabile un limitato calore dell’alcol.
Commenti: una esposizione di luppoli, ma tuttavia resta una birra bevibile. L’aggettivo “double” è arbitrario e semplicemente indica una versione più alcolica della IPA; “imperial”, “extra”, “extreme” o qualsiasi altro aggettivo è ugualmente valido, anche se l’attuale mercato americano sembra essersi stabilizzato sul termine “double”.
Storia: innovazione sviluppata dai birrifici artigianali americani prodotta per la prima volta a metà degli anni ’90 per riflettere la tendenza “di andare oltre i limiti” per soddisfare il bisogno di prodotti sempre più intensi da parte dei fanatici del luppolo. Entrata nel circuito ufficiale e divenuta popolare nel decennio scorso, ha ispirato maggiore creatività nel microcosmo delle IPA.
Ingredienti: malto distico come cereale base: una miscela eccessivamente complessa di malti sarebbe fuorviante. I malti tipo Crystal confondono i gusti del luppolo e sono generalmente indesiderabili in quantità significative. Spesso si aggiungono zuccheri o altri succedanei fermentabili per aumentare l’attenuazione e il mashing viene realizzato a temperature più basse. Si possono usare luppoli di varietà tipicamente americane o pacifiche, spesso con profili ultra-moderni per creare prodotti distinti e personalizzati. I luppoli moderni con caratteristiche insolite non sono fuori stile. Si utilizza lievito americano che può dare un profilo pulito o leggermente fruttato.
Confronti di Stile: maggiore alcolicità e luppolatura (amaro e finale) sia delle IPA inglesi che americane. Meno maltosa, corpo inferiore, meno ricca e con maggiore intensità di luppolo dei Barleywine americani. Tipicamente non ha l’elevata gravità/alcolicità dei Barleywine perché alti livelli di alcol e malto tendono a limitare la bevibilità.
Numeri: OG: 1.065 – 1.085 IBUs: 60 – 120 FG: 1.008 – 1.018 SRM: 6 – 14 ABV: 7.5 – 10%
Esempi commerciali: Avery Maharaja, Fat Heads Hop Juju, Firestone Walker Double Jack, Port Brewing Hop 15, Russian River Pliny the Elder, Stone Ruination IPA, Three Floyds Dreadnaught
Tag: molto forte, chiara, alta fermentazione, nord america, stile artigianale, famiglia IPA, amara, luppolata
22B. American Strong Ale
Impressioni generali: una forte ale americana dal gusto pieno che sfida e ripaga il palato con gusti complessi di malto e luppolo e con un amaro considerevole. I gusti sono forti ma complementari e sono più decisi e ricchi delle rispetto alle Pale Ale e alle Amber Ale medie americane.
Aroma: luppolo da medio ad alto che presenta spesso note agrumate e resinose anche se si possono trovare caratteristiche associate a luppoli americani o pacifici (tropicale, frutta col nocciolo, melone, ecc.). Una maltosità da moderata a robusta fa da supporto al profilo luppolato con una presenza comune di caramello medio o scuro. Possibili anche note di pane e di tostato e, in alcuni esempi, lievi sentori di torrefatto e/o cioccolato. Il profilo degli esteri varia da pulito a moderatamente fruttato. Si possono percepire i prodotti aromatici dell’alcol, ma non devono scaldare troppo, non essere aspri o con note di solvente.
Aspetto: colore da ambrato medio a ramato intenso o marrone chiaro. Schiuma da moderata a media, di colore variabile dal bianco crema al marroncino con ritenzione a volte bassa. Buona limpidezza. Il livello alcolico e la viscosità possono creare archetti nel bicchiere.
Gusto: maltodestrine da medie ad alte, con l’intera gamma di gusti di caramello, toffee e frutta scura. I gusti di malto tostato, di pane o i prodotti di Maillard sono opzionali da bassi a medi ma possono aggiungere complessità. Amaro da luppolo da medio-alto a elevato. Il malto conferisce al palato una impronta dolce da media ad alta, anche se il finale può essere da leggermente dolce ad appena secco. Luppolo da moderato ad alto con esteri fruttati da bassi a moderati. I gusti del luppolo sono simili all’aroma (agrumato, resinoso, tropicale, frutta col nocciolo, melone, ecc.). Può essere avvertibile la presenza di alcol, ma gusti aspri o di solvente sono indesiderati. Sono ammessi gusti di malto torrefatto ma dovrebbero rimanere come nota di sfondo, mentre sono inappropriate le note torrefatte. Anche se fortemente maltosa al palato, il finale dovrebbe sembrare da amaro a dolce-amaro. Non dovrebbe essere sciropposa e poco attenuata. Nel retrogusto malto, luppoli e alcol sono tutti avvertibili.
In bocca: corpo da medio a pieno. Può essere presente un certo calore alcolico ma non deve essere eccessivamente caldo. Qualsiasi astringenza presente deve essere attribuibile alla decisa luppolatura e non sgradevole al palato. Carbonazione da medio-bassa a media.
Commenti: stile alquanto ampio che descrive birre etichettate in vario modo: le moderne Double/Imperial Red/Amber Ale o altre birre alcoliche e maltate-luppolate che non rientrano nella classe dei Barleywine. Abbastanza diversificato da includere birre che possono essere considerate come American Amber Ale robuste e con spazio anche per ulteriori interpretazioni di altre versioni “Imperial” di ale americane a minor gravità. Molte IPA tipo “East Coast” possono rientrare in questa categoria se contengono una considerevole quantità di malto Crystal o se hanno un finale maltato-dolce.
Storia: mentre le moderne versioni artigianali furono prodotte come varietà “imperial” delle Amber Ale o delle Red Ale americane, questo stile ha molto in comune con le storiche Stock Ale americane. Le birre robuste e maltate avevano una forte luppolatura e mantenute in maturazione nel periodo precedente al proibizionismo. Non c’è stata continuità nel produrre le Stock Ale in questo modo, ma la somiglianza è considerevole. La Stone Arrogant Bastard nacque da una cotta di Pale Ale che per errore fu realizzata con ingredienti in eccesso, creando così quello che può essere il prototipo della Imperial Amber/Red Ale. La Great Lakes produsse la Nosferatu per la prima volta nei primi anni ’90 e la chiamò Stock Ale, anche se ora la chiamano Imperial Red Ale. Quindi, che sia stato per ispirazione storica diretta o per caso, questo stile si è sviluppato in modo autonomo nell’era della birra artigianale ed è in seguito diventato abbastanza popolare.
Ingredienti: malto Pale ben modificato come base. Sarebbero appropriati dei malti caratterizzanti come Crystal medio o scuro. Sono comuni luppoli americani agrumati o balsamici anche se qualsiasi varietà americana o pacifica può essere usata in quantità, a condizione che non si scontri col carattere del malto. In genere si usa lievito americano attenuativo.
Confronti di Stile: in genere non è così forte e ricca come i Barleywine americani. Molto più bilanciata verso il malto delle IPA o Double IPA americane, con maggiore intensità di luppoli americani rispetto a quanto lo stile English Strong Ale tollererebbe.
Numeri: OG: 1.062 – 1.090 IBUs: 50 – 100 FG: 1.014 – 1.024 SRM: 7 – 19 ABV: 6.3 – 10.0%
Esempi commerciali: Bear Republic Red Rocket Ale, Great Lakes Nosferatu, Terrapin Big Hoppy Monster, Port Brewing Shark Attack Double Red, Stone Arrogant Bastard
Tag: forte, ambrata, alta fermentazione, nord america, stile artigianale, famiglia Strong ale, amara, luppolata
22C. American Barleywine
Impressioni generali: interpretazione americana ben luppolata della più ricca e robusta delle ale inglesi. Il carattere del luppolo deve sempre essere evidente dal naso al retrogusto, ma non deve essere sbilanciato. L’alcolicità e l’amaro del luppolo si combinano spesso per donare un finale molto lungo.
Aroma: luppolo da moderato a deciso che spesso evidenzia le varietà fruttate, agrumate e resinose americane e pacifiche (anche se sono ammesse altre varietà come luppoli inglesi floreali, terrosi o speziati o un mix di varietà). Ricca maltosità con toni dolci, caramellati, pane o anche sufficientemente neutra. Presenza di esteri fruttati da bassi a moderatamente forti e di componenti aromatiche dell’alcol. Da notare che l’intensità dei componenti aromatici diminuisce con l’invecchiamento. I luppoli tendono ad avere la stessa intensità del malto, mentre alcol ed esteri sono in secondo piano.
Aspetto: il colore varia da ambrato chiaro a ramato medio e di rado arriva al marrone chiaro. Ha spesso dei riflessi color rubino. Schiuma da moderatamente bassa a generosa, da bianco crema a marrone-rossiccio chiaro, con bassa ritenzione. A basse temperature può risultare torbida, ma in genere ha una limpidezza da buona a luminosa in corrispondenza dell’aumento di temperatura. Il colore sembra avere una grande intensità, come se si guardasse attraverso una grossa lente. L’alto contenuto alcolico e la viscosità sono visibili negli archetti che lascia sul bicchiere.
Gusto: ricco gusto di malto intenso, con una ben percepibile luppolatura e amaro nell’equilibrio generale. Al palato una dolcezza di malto tra il moderatamente basso e il moderatamente alto anche se il finale può essere in qualche modo tra il dolce e il decisamente secco (a seconda dell’età). L’amaro del luppolo varia da moderatamente forte ad aggressivo. Anche se la birra è fortemente maltata, l’equilibrio deve sempre tendere verso l’amaro. Gusti di luppolo da moderati a elevati (qualsiasi varietà, ma spesso sono presenti le caratteristiche dei luppoli americani e pacifici). Esteri fruttati da bassi a moderati. Percepibile la presenza alcolica, ma ben integrata. I gusti si smussano e declinano col passare del tempo, ma qualsiasi gusto di ossidato deve risultare ridotto o nascosto dalla luppolatura. Infine, si possono percepire gusti di malto, pane o caramello, ma non devono essere eccessivi e sono inappropriati il gusti di torrefatto o di bruciato.
In bocca: corpo pieno, quasi masticabile e spesso con una struttura vellutata e sostanziosa (la corposità può diminuire con l’invecchiamento). Percepibile, ma delicato, il calore dell’alcol. Non deve essere sciropposa e poco attenuata. La carbonazione varia da bassa a moderata, in relazione all’età e della maturazione.
Commenti: talvolta si chiama “Barley Wine” (due parole staccate” o “Barleywine Style Ale” (per problemi legali e non per scelta del birrificio).
Storia: è di solito la birra più forte offerta da un birrificio ed è spesso associata all’inverno o al periodo natalizio ed è millesimata. Come per molti stili artigianali americani, deriva da esempi inglesi ma contiene ingredienti americani e ha un profilo teso verso il luppolo. Una delle prime versioni artigianali americane fu la Anchor Old Foghorn, prodotta per la prima volta nel 1975. La Bigfoot della Sierra Nevada, prodotta nel 1983, fissò lo standard per lo stile odierno improntato sul luppolo. La leggenda vuole che quando la Sierra Nevada fece analizzare la Bigfoot, il laboratorio telefonò e disse “Il vostro Barleywine è troppo amaro” e la Sierra Nevada rispose “Grazie”.
Ingredienti: malto Pale ben modificato come ingrediente principale della lista dei cereali, con aggiunte di malti speciali o caratterizzanti. I malti scuri devono essere usati con parsimonia o essere assenti, perché il colore deriva dalla lunga bollitura. Sono comuni i luppoli americani e pacifici, anche se si possono usare in gran quantità luppoli di qualsiasi varietà. In genere si usa un lievito attenuante americano da ale. Confronti di Stile: la versione americana di Barleywine tende ad avere una maggiore enfasi sull’amaro, il gusto e l’aroma di luppolo rispetto ai Barleywine inglesi; spesso mette in mostra le varietà di luppoli americani. È tipicamente più chiara degli scuri Barleywine inglesi (e spesso difetta dei più intensi gusti di malto), ma è più scura dei Barleywine inglesi color oro. Differisce dalla Double IPA in quanto i luppoli non sono estremi, il malto è più evidente e il corpo è più pieno e spesso più ricco. Il Barleywine americano ha tipicamente una maggior dolcezza residua della Double IPA, che influenza la bevibilità generale (sorseggiare versus bere).
Numeri: OG: 1.080 – 1.120 IBUs: 50 – 100 FG: 1.016 – 1.030 SRM: 10 – 19 ABV: 8.0 – 12.0%
Esempi commerciali: Avery Hog Heaven Barleywine, Anchor Old Foghorn, Great Divide Old Ruffian, Rogue Old Crustacean, Sierra Nevada Bigfoot, Victory Old Horizontal
Tag: molto forte, ambrata, alta fermentazione, nord america, stile artigianale, famiglia strong ale, amara, luppolata.
22D. Wheatwine
Impressioni generali: birra da sorseggiare, riccamente strutturata e molto alcolica con gusti significativi di cereale e pane ma con corpo snello. Gli elementi centrali sono pane e frumento, con ulteriori complessità impartite dal malto, dai luppoli, dal lievito fruttato e dall’alcol.
Aroma: il luppolo è tenue e può rivelare qualsiasi fragranza di luppolatura da aroma. Maltosità da moderata a moderatamente forte, con toni di pane e frumento e spesso una complessità aggiuntiva di miele e caramello. Si può notare un lieve aroma pulito di alcol. Note fruttate da basse a medie. Sono accettabili livelli bassissimi di diacetile, ma non sono richiesti. Gli aromi di lievito da Weizen (banana/chiodi di garofano) non sono appropriati.
Aspetto: il colore varia da dorato ad ambrato intenso spesso con riflessi granato o rubino. Schiuma bianco crema da bassa a media, con struttura cremosa e buona ritenzione. Ammessa la torbidità da bassa temperatura che di solito svanisce riscaldandosi. L’alto contenuto alcolico e la viscosità sono visibili negli archetti che lascia sul bicchiere.
Gusto: maltoso di frumento da moderato a moderatamente alto che domina nell’equilibrio sopra ogni luppolatura. Note di malto, da basse a moderate, di pane, toast, caramello o miele aggiungono complessità e sono ben accette, anche se non richieste espressamente. Il gusto del luppolo è da basso a medio da qualsiasi varietà si voglia utilizzare. Fruttato da moderato a moderatamente alto, spesso col gusto di frutta secca. L’amaro da luppolo varia da basso a moderato e quindi l’equilibrio generale varia dal maltato al perfettamente bilanciato. Non deve essere sciropposa o poco attenuata. Possono essere presenti gusti di ossidato o vinoso, come pure leggere note alcoliche, pulite e delicate, ma complesse. Ben accettato un gusto complementare di legno di quercia, anche se non è richiesto.
In bocca: corpo da medio-pieno a pieno, quasi masticabile e spesso con una struttura vellutata e sostanziosa. Carbonazione da bassa a moderata. Può essere presente un calore alcolico delicato variabile da leggero a moderato.
Commenti: i malti scuri dovrebbero essere usati con moderazione. La gran parte del colore proviene da una lunga bollitura. Alcuni esempi commerciali possono avere dei valori più elevati rispetto a quelli riportati qui sotto e alcuni possono non essere prodotti ogni anno.
Storia: stile artigianale americano relativamente recente, prodotto per la prima volta dalla Rubicon Brewing Company nel 1988. È spesso un prodotto invernale, millesimo o prodotto una volta sola. I birrifici di frequente sperimentano su questo stile, producendo così una certa gamma di interpretazioni.
Ingredienti: prodotta tipicamente con una combinazione di orzo distico e frumento americani. Questo stile comunemente impiega il 50% o più di malto di frumento. Si può usare qualsiasi varietà di luppolo. Può essere maturata in botti di quercia.
Confronti di Stile: questa birra è qualcosa di più di un semplice Barlewine basato sul frumento: molte versioni hanno note molto significative fruttate e di luppolo, mentre altre sviluppano complessità con la maturazione in legno. C’è meno enfasi sul luppolo rispetto ai Barleywine americani. Ha le sue radici nella Wheat Beer americana, piuttosto che nelle birre di frumento tedesche e quindi non deve avere nessuna caratteristica dei lieviti tedeschi per Weizen.
Numeri: OG: 1.080 – 1.120 IBUs: 30 – 60 FG: 1.016 – 1.030 SRM: 8 – 15 ABV: 8.0 – 12.0%
Esempi commerciali: Rubicon Winter Wheat Wine, Two Brothers Bare Trees Weiss Wine, Smuttynose Wheat Wine, Portsmouth Wheat Wine
Tag: molto forte, ambrata, alta fermentazione, nord america, stile artigianale, famiglia strong ale, famiglia birre di frumento, equilibrata, luppolata.