Anche in Italia, la birra artigianale sta vivendo un momento importante, una continua crescita, con sempre più appassionati, “degustatori” e cultori della divina bevanda che affollano Pub, Brew Pub e Birrifici, creando un vero e proprio movimento. In occasione del prossimo Beer Attraction e della Settimana della Birra Artigianale e Golositalia, ho voluto scrivere questo articolo particolare ma importante.
Capita spesso di essere seduto al bancone di un Pub e di ascoltare come un avventore si pone nei confronti della birra artigianale e della professionalità e competenza del publican. A mio parere, in un locale vocato alla birra artigianale, certi atteggiamenti o certe azioni risultano a dir poco sconvenienti sia per chi le fa, sia per chi le subisce. Ecco perché ho voluto creare questa sorta di “vademecum” del perfetto avventore, indicando le COSE da non fare MAI in un locale – pub o brew pub che sia – dove si serve birra artigianale.
La prima e più importante, a mio avviso, regola è quella di avvicinarsi alla birra artigianale senza alcun pregiudizio, senza paragonarla a quella bevanda dal colore più o meno giallognolo, frizzantina e amarognola che avete bevuto fino a cinque minuti prima. È impossibile (a meno che non siate astemi, ma allora siete sicuramente nel posto sbagliato) non trovare uno stile di birra che incontri i vostri gusti. Aprite la vostra mente, il vostro naso, il vostro palato e scoprirete una qualità di profumi e aromi che mai prima avreste immaginato.
La birra artigianale NON si deve MAI ordinare per colore (“fammi una bionda, una rossa, una nera”). Fatevi consigliare dal publican in base ai vostri gusti, chiedete, informatevi su ciò che state bevendo. Smettetela di trattare questo prodotto come una semplice bevanda alcolica colorata; il colore è solo una caratteristica della birra, dietro c’è un mondo di profumi, sapori e duro lavoro che nemmeno immaginate. Non lamentatevi poi se alla vostra richiesta di una “bionda” vi viene servita una Tripel da $10\% vol$ al posto di una Helles o Pils da $5\% vol$. Chiedete, chiedete e ancora chiedete al publican.
Prima di toccare un argomento molto caro allo Stato Italiano, vi voglio suggerire di NON apportare MAI modifiche a ciò che state degustando (“birra e lemon soda, birra e Coca-Cola…”). Facendo così rovinate il lavoro di una persona che ha studiato e realizzato un prodotto impiegando materie prime di qualità per ottenere il risultato da lui voluto. Abbiate rispetto per ciò che state bevendo.
Altra cosa da NON chiedere MAI è: “fammi una DOPPIO MALTO”. La terminologia “doppio malto” è una dicitura, tutta italiana, che riguarda la quantità di zuccheri presenti nel mosto della birra al fine di determinarne la tassazione da applicare. Se volete una birra più alcolica, più corposa o semplicemente più strutturata, chiedete e vi sarà dato.
Abbiate rispetto di chi sta lavorando. La birreria è il tempio del bere, il bancone è sicuramente l’altare (posso permettermi di fare questo paragone, ormai), e lo sgabello davanti al bancone è un posto sacro e non per tutti. Quindi non “arrampicatevi” con noncuranza. In certi locali sappiate che il cliente abituale ha la precedenza e il posto fisso, sul bancone ormai ci sono i segni dei suoi gomiti. Quindi: rispetto e fate molta attenzione, chiedete il permesso al gestore prima di far brutte figure.
Altre due fondamentali regole:
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La prima è quella di non discutere MAI sul servizio. Il publican è un professionista preparato e sa meglio di voi in quale bicchiere va servita la birra in base allo stile di appartenenza.
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Non chiedete MAI una birra ghiacciata. Anche in questo caso, ogni tipologia di birra necessita di una propria temperatura di mescita atta a esaltare profumi e sapori.
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Non pensate mai che vi stiano “fregando” se vi servono una birra con un cappello di schiuma abbondante; lo stile in questo caso richiede così. Ricordatevi che la schiuma, oltre a proteggere dall’ossidazione, deve essere considerata BIRRA!!!
Altra cosa molto importante: non bevete MAI birra artigianale direttamente dalla bottiglia o, come purtroppo ho visto fare, con la cannuccia (non stiamo bevendo aranciata o Coca-Cola). Bere in questo modo annulla tutti i profumi e i sapori che una birra correttamente servita offre, senza contare che andreste a ingerire una gran quantità di anidride carbonica che cercherà di fuoriuscire dal vostro corpo in qualche modo (e non vi dico da dove… immaginatelo!).
Altro capitolo MOLTO IMPORTANTE da spiegare: Non datevi arie da navigati degustatori, ma siate umili. Lasciate al publican il suo lavoro, chiedete, confrontatevi, non imponetevi MAI. La degustazione è soggettiva, non è una regola scritta. Anche se bevete artigianale da anni e siete assidui frequentatori di festival, ricordate: non si è mai imparato abbastanza. Evitate di intavolare discussioni birrarie troppo grandi per voi e non correggete MAI il publican mentre sta spiegando la birra proposta a un altro avventore (parlatene poi in privato).
Se pensate che questa lista riguardi solo i neofiti e i consumatori meno consapevoli, sbagliate: questa lista è rivolta a tutti, me compreso. UMILTÀ e consapevolezza delle proprie capacità. Divertitevi, godetevi la serata in compagnia. L’analisi sensoriale di una birra è sicuramente l’approccio migliore per goderne pienamente le qualità: vista, olfatto e poi gusto e sensazioni boccali.
Analizzate pure la vostra birra, degustate un paio di sorsi o anche qualcuno in più, ma dopo… bevetela!
Evitate di stare una serata a roteare il bicchiere, a metterci il naso dentro come un cane da tartufi, a fare sciacqui manco si trattasse di un collutorio, a cercare di indovinare come “frate indovino” il tipo di luppolo, di lievito…. Godetevi questa divina bevanda!!!
