Medusa Brewery: passione, sperimentazione e artigianalità

Intervista al fondatore della beer firm padovana tra filosofia produttiva, identità e progetti futuri

Ciao Andrea, come è nata l’idea di fondare Medusa Brewery e qual è stata la vostra motivazione principale?

Andrea Allibardi

Il tutto nasce nel 2020 quando ho deciso di frequentare il corso da birraio presso l’Accademia delle Professioni (Ex Dieffe) a Noventa Padovana. Ho iniziato subito a sperimentare birre a casa, spaziando tra mille stili e ingredienti: la cosa era davvero affascinante. Sono diventato aiuto birraio presso un birrificio artigianale del Padovano e ho capito che questa era la mia strada.
La voglia di mettermi in gioco e di poter produrre le mie birre sono state le motivazioni che mi hanno spinto a fare il salto.

Perché avete scelto il nome “Medusa” per il vostro birrificio e quale significato volete trasmettere?

Medusa inteso come animale e non come personaggio mitologico.
Sono affascinato dalle meduse: eleganti, sinuose e delicate, ma allo stesso tempo mi terrorizzano e spaventano.
Il nome del birrificio ricalca un po’ queste sensazioni: attrazione e paura, come la sfida di lanciarsi nel mondo della birra artigianale.
Alcuni lo hanno paragonato a Batman con il pipistrello: un modo per esorcizzare la paura.

Qual è la filosofia che guida la produzione delle vostre birre? C’è un’idea di “artigianalità” o “territorialità” che vi ispira particolarmente?

La filosofia è molto semplice: le birre che faccio devono piacere a me per primo, io sono il miglior cliente del birrificio.
La mia idea di artigianalità è fare poco e fatto bene, così si ha il pieno controllo della qualità in ogni singolo step, inclusa la ricerca delle migliori materie prime.

Il vostro catalogo birre include una Helles, una Märzen, una Session IPA e una Saison. Come avete scelto questi stili e quali sono le caratteristiche distintive di ognuna delle vostre birre?

Io sono amante del mondo tedesco e lo si nota: su quattro birre, due appartengono a quel territorio. A loro ho dedicato una sezione di etichette con raffigurata la volpe che, tramite colore e posizione, richiama lo stile della birra.

  • Helles (Golden Fox): note di cereale e panificato, con una punta di caramello biondo.
  • Märzen (Red Fox): miele e caramello, con luppolo e lievito quasi inesistenti.
  • Session IPA (Freestyle): luppoli Citra, Cashmere ed El Dorado; pompelmo, ananas e pesca al naso, con una nota dank.
  • Saison (Pepperbit): lievito lavorato ad alta temperatura per note speziate di pepe e chiodi di garofano, accompagnate da frutta a pasta gialla. Estremamente secca, leggermente acidula, pericolosamente beverina. Ha conquistato il secondo posto nella categoria Strong a “Luppoli a Palazzo 2025” a Soave.

Qual è il processo di creazione di una nuova ricetta? Da dove prendete ispirazione per gli abbinamenti di malti, luppoli e lieviti?

Parto dalla birra che mi piacerebbe bere, poi passo alla fase pratica. Assaggio birre simili prodotte da altri birrifici, artigianali e industriali, per capire il profilo che cerco.
Dopodiché faccio prove nel mio impiantino di casa e, quando la ricetta è pronta, passo alla produzione in birrificio.

Quali sono le materie prime che utilizzate e quanto è importante per voi la loro provenienza e qualità?

La birra ha pochi ingredienti, quindi la qualità è fondamentale: hai poco margine per rimediare.
Cerco di usare materie prime coerenti con lo stile: luppoli americani per la Session IPA, malti e luppoli tedeschi per le basse fermentazioni.

Qual è il vostro consumatore ideale? A chi si rivolgono principalmente le vostre birre?

Le birre sono pensate per essere molto beverine e facili da bere senza rinunciare al gusto e all’aroma.
Perfette sia per chi si avvicina al mondo artigianale sia per i più esperti, che possono apprezzarne i profili organolettici.

Quali sono i canali di vendita principali e come promuovete le vostre birre (eventi, fiere, collaborazioni)?

Principalmente fiere e manifestazioni, dove posso raccontare la mia passione direttamente ai clienti. Così, persone abituate a bere solo “la solita bionda” hanno imparato ad apprezzare la Saison.
Da quest’anno partecipo anche ad eventi di settore, confrontandomi con altri birrai su stili, ingredienti e tecniche.

Come percepite il panorama della birra artigianale in Veneto e in Italia? Quali sono le sfide e le opportunità principali che affrontate?

Gli italiani sono attenti a ciò che mangiano e bevono, ma restano legati al vino, soprattutto negli abbinamenti.
C’è ancora tanta strada da fare, ma la curiosità e la voglia di provare ci stanno aprendo nuove opportunità.

Ci sono nuove birre o stili che state sperimentando o che avete in programma di lanciare in futuro?

Assolutamente sì! Per quattro anni mi sono dedicato all’homebrewing e ho ancora molte ricette da sviluppare.
Ho in programma anche collaborazioni con produttori locali per creare birre legate alla territorialità.

Avete in progetto di espandere il birrificio o di aprire una taproom per accogliere i visitatori?

Il mio sogno è un BrewPub, con un locale che punta alla stagionalità e alla qualità delle materie prime, affiancato al birrificio.
Vorrei anche organizzare visite in birrificio per far conoscere cosa c’è dietro ogni bicchiere.

Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine per Medusa Brewery?

A breve: trovare un socio che condivida la mia filosofia e aiuti a far crescere il progetto.
Poi, la strada è già segnata: il traguardo è il BrewPub.

Qual è, tra le vostre birre, quella che preferite e perché?

Difficile scegliere, è come avere un figlio preferito!
Ogni birra è legata al contesto:

  • d’estate, con il caldo, la Session IPA;
  • nel tardo pomeriggio o alla sera, la Märzen e la Saison;
  • la Helles? “La morte sua” nel boccale da litro, perfetta con gli amici.

Quale consiglio dareste a chi si sta avvicinando per la prima volta al mondo della birra artigianale?

Come produttore: fare le birre che piacciono, non seguire le mode. Guardate i birrifici tedeschi: da secoli fanno poche birre ma curate.
Come bevitore: non fermarsi sempre sullo stesso stile o produttore. Provare, sperimentare, scoprire. Io stesso all’inizio non amavo le IPA, ora ogni tanto le bevo.

Descrivete Medusa Brewery in tre parole.

Passione, voglia di provare e divertimento.

Informazioni su Stefano Gasparini 716 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.