Il mondo della birra: dall’amore per la passione all’individualismo sterile

Immagine puramente ironica, generata con IA

Buongiorno. Non è nostra consuetudine redigere articoli di natura “polemica”, ma riteniamo che sia giunto il momento di fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali.

Nel 2008 nasceva il nostro sito, blog, o portale – chiamatelo come preferite. Sin dalla sua fondazione, la missione è sempre stata chiara: promuovere il mondo della birra artigianale italiana in ogni sua sfaccettatura. Questo obiettivo viene perseguito attraverso l’organizzazione di corsi, serate ed eventi in cui l’assoluta protagonista è la birra, non la persona fisica che organizza tali manifestazioni.

In quasi 18 anni di attività, abbiamo organizzato innumerevoli serate, corsi e concorsi, mantenendo sempre una linea di non-competizione con altre associazioni o gruppi. Seguiamo la nostra strada, cercando costantemente di coinvolgere professionisti e associazioni, ponendo la diffusione della cultura della birra artigianale al primo posto. Come potrete immaginare, abbiamo commesso errori e ne commetteremo ancora, e abbiamo ricevuto e riceveremo critiche. Tuttavia, i risultati e i numeri dimostrano che stiamo operando in modo efficace e costruttivo.

Veniamo ora alla questione che ha ispirato questa riflessione, la quale vuole essere un monito costruttivo. Per tale ragione, non conterrà nomi né riferimenti diretti (l’interessato saprà comunque coglierne il senso).

Siamo a fine settembre e, come da tempo programmato nel nostro calendario, si è tenuto il raduno dedicato agli Homebrewers (HB) Vicentini (aperto a tutti, senza restrizioni). All’interno dell’evento, è stato organizzato un contest/concorso (con degustazione in bicchieri di vetro) specificamente dedicato alle produzioni brassicole dei membri iscritti al gruppo, (non abbiamo tolto birre ad altri concorsi!)

Fin qui, tutto si è svolto in maniera ottimale, vista l’eccellente qualità delle 22 birre iscritte, risultato di un proficuo e costruttivo scambio di informazioni tra gli Homebrewers. Il gruppo è dedicato agli HB, al loro apprendimento e alla loro crescita, non al “presidente, coordinatore, guru o chi più ne ha, più ne metta”. Lo scopo è formare e far crescere i futuri birrai, non appropriarsi dei meriti del loro duro lavoro.

Nello stesso giorno, abbiamo letto sui social (mezzo spesso adoperato per critiche non costruttive) commenti come: “troppi concorsi”, “ormai li organizzano tutti”, “gli HB non riescono a programmare”, e simili affermazioni, che sembrano mirare a giustificare un presunto fallimento (tralasciando gli aspetti tecnici e organizzativi).

Ci chiediamo: qual è il senso di tutto ciò? Il mondo brassicolo non ruota attorno a una singola persona. Ognuno è libero di organizzare ciò che ritiene opportuno per far crescere questo settore, sia a livello amatoriale che professionale, senza MAI ritenersi il protagonista indiscusso. Quando si è a capo di un’associazione, un gruppo o una squadra, è imperativo saper creare una sinergia, remare tutti nella stessa direzione, e non cercare di attirare l’attenzione unicamente su sé stessi, criticando o intervenendo solo per denigrare il lavoro altrui.

Post, podcast, eventi e corsi non hanno valore se sono organizzati unicamente per mettere in luce l’artefice, il fondatore, il “supremo”. Ragazzi, quando si opera in squadra, bisogna agire come una squadra. I singoli elementi – i migliori, i dottori, i numeri uno – non apportano valore senza la collaborazione.

Comprendiamo che ci si possa chiedere la ragione di questo articolo, ma, per rimanere in tema, ormai il bicchiere è colmo. Personalmente, siamo stanchi e infastiditi da questa costante polemica sterile e dalla proliferazione di eventi che nascono “come funghi” per poi dissolversi rapidamente, così come da appassionati e professionisti che, dopo un semplice corso, si considerano “arrivati” o che criticano tutto e tutti senza mai mettersi in gioco.

Ora basta. Dobbiamo tornare allo spirito di 15 anni fa, quando:

  • Parlare di birra artigianale emozionava.
  • Assistere alle serate creava vera cultura.
  • Organizzare un semplice evento e assistere alla sua crescita rendeva felici.
  • Collaborare con altri appassionati creava gruppo e convivialità.

Dove stiamo andando o, meglio, dove vogliamo davvero andare?

n.b: le foto sono puramente ironiche, ma l’articolo NO!

Informazioni su Stefano Gasparini 716 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.