
Tra i boschi dell’Alpe Cimbra e gli antichi porti vichinghi della Danimarca non c’è tutta questa distanza. Ci sono infatti documenti storici e ricerche scientifiche che provano come la popolazione dei Cimbri migrò dallo Jutland verso il nord Italia parecchi secoli fa e si stabilì in alcune zone montane tra Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia.
Matteo Plotegher, di Guardia di Folgaria, fiero della sua origine cimbra e appassionato della mitologia e della storia vichinga, incarna perfettamente l’antico spirito dei suoi avi. Questa passione infatti la ritroviamo nel Birrificio Plotegher aperto insieme al fratello Stefano a Besenello nel 2015 e che produce attualmente 3 tipi di birra: Valkirija, Øl e Corcolocia.
La prima prende origine dalle donne che per la tradizione nordica accompagnavano gli eroi caduti in battaglia nel loro viaggio verso Valhalla, l’oltretomba dei guerrieri.
Si tratta di una birra fuori stile che riprende un’antica ricetta medioevale che i vichinghi bevevano durante i matrimoni e che parte proprio da un malto acquistato direttamente in Danimarca.
Øl significa semplicemente birra in danese. La semplicità e la facilità di beva sono le caratteristiche di questa produzione Plotegher adatta per un pubblico ampio, una “gateway beer” per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo dei birrifici artigianali.
Questa birra è entrata anche in autostrada…da qualche giorno 4 aree di sosta trentine della A22 Brennero-Modena hanno alla spina la Øl.
E’ la società Hermes di Salerno che ha deciso di caratterizzare le prorie stazioni di servizio (Nogaredo est e ovest e Paganella est e ovest) offrendo ai propri clienti la birra firmata Plotegher .
L’ultima novità è la Corcolocia, una stout “quasi” in stile perchè in bocca permane un aroma balsamico frutto della presenza nella ricetta anche del larice. Ovviamente anche questa birra ha una storia particolare: il corcolocio è un animale magico che aggira furtivo sui monti intorno a Besenello e che si nutre di proprio di pigne di larice.
Le birre vichinghe del birrificio si possono trovare nei negozi specializzati e in vari ristoranti e locali ma a Trento è stato aperto da dicembre un locale che targato Plotegher. In via Cavour a Trento si trova il Gatto Gordo, non un semplice bar ma un risto-pub dove è possibile trovare alla spina tutte e tre le birre di Plotegher da associare con la gustosa cucina di Fabricio che propone sfizioserie ma anche piatti trentini preparati con ingredienti di alta qualità.
L’amore della famiglia Plotegher per la birra non è una scoperta recente. Matteo parte come homebrewer 20 anni fa, nel 1998 era già iscritto a Unionbirrai e insieme ad un amico frequenta dei corsi per mastro birraio a Cremona. Il fratello Stefano segue a ruota e l’idea di aprire un birrificio era la logica conseguenza di questa passione.
Per l’inizio degli anni 2000 però i tempi non erano ancora maturi per lanciarsi nel mondo brassicolo artigianale. In realtà la birra Plotegher circolava già da un po’ nelle mega feste che Matteo organizzava nella zona di Folgaria, la Valkirija diventa così una bevanda quasi di culto. I fratelli si auto-costruiscono un primo impianto “serio” rimanendo però nell’ambito dell’homebrewing. Anche l’impianto attuale è stato completamente costruito dalla famiglia Plotegher, piccoli geni della meccanica. Forse l’unico esempio in Italia di un impianto professionale di una certa stazza (la sala cottura è da 2200 litri) completamente fai da te, che ha la particolarità di avere i tank di fermentazione raffrescati all’interno di celle frigo per ricreare l’effetto delle caverne che anticamente usavano i vichinghi.
Il Birrificio Plotegher ha sicuramente molte peculiarità e tra queste non va dimenticato il carro funebre con l’effige di un vichingo con la barba a forma di fiore di luppolo e lo slogan “Non far morire la tua sete…bevi birra Valkirija trentina”.
La scelta di un’auto aziendale poteva ricadere su un semplice furgone ma anche qui Matteo e Stefano hanno preferito un mezzo che ricordasse il mondo dell’oltretomba vichingo.
Fonte: Trentino Birra