L’arte dell’homebrewing: intervista a Gabriele Messina, finalista del concorso MOBI

Dalla passione alla competizione: il viaggio di un homebrewer

Ciao Gabriele, raccontarci un po’ di te? Come ti sei avvicinato al mondo dell’homebrewing?

Ciao a tutti, sono Gabriele, ho 34 anni e di professione faccio il dentista. Mi sono avvicinato al mondo della birra durante gli anni dell’università a Messina, frequentando pub e iniziando ad assaggiare birre diverse dalle solite.

Mi sono interessato all’homebrewing per puro caso, mentre cercavo un libro per mia moglie, appassionata di cucina. Ho notato un libro intitolato Birra fatta in casa, che, pur essendo molto semplice, mi ha incuriosito a tal punto da spingermi a realizzare la mia prima birra con attrezzature di fortuna e passaggi molto semplificati.

Da quanto tempo produci birra in casa e cosa ti ha spinto a iniziare?

Ho iniziato a fine 2016, quindi quasi nove anni fa. Già appassionato al mondo della birra, mi documentavo sugli stili per scegliere meglio cosa bere al pub. Ho deciso di evitare i kit pronti e di iniziare direttamente con la tecnica E+G, il che mi ha permesso di ottenere subito birre discrete, stimolandomi a continuare.

Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato e come le hai superate?

Non ho avuto grandi difficoltà pratiche, avendo a disposizione lo spazio e gli strumenti necessari. Tuttavia, la prima sfida è stata il raffreddamento del mosto: immergere il pentolone in acqua e ghiaccio ha richiesto 60 minuti per scendere sotto i 25°C! Dopo due esperienze simili, ho costruito una serpentina in rame e acquistato un mulino a rulli regolabili.

Inizialmente ero scettico sul passaggio all’All Grain, ma più per sfida personale ho deciso di acquistare un impianto All In One e una camera di fermentazione in un vecchio frigorifero, permettendomi di controllare meglio le temperature e sperimentare anche con basse fermentazioni e lagerizzazioni.

Sei stato finalista del concorso MOBI: cosa ha significato per te questo traguardo?

La prima volta (2023) è stata una sorpresa inaspettata: partecipavo solo per ottenere un giudizio tecnico e mi sono ritrovato a vincere una tappa con una Saison! In finale sono arrivato 3° assoluto con una Biere de Garde.

La seconda volta (2024) è stata una conferma ancora più grande. Ho partecipato a tutte le tappe, affrontando una competizione più dura, ma conquistando nuovamente l’accesso alla finale.

Quale birra hai presentato al concorso e cosa la rende speciale?

Per la finale ho presentato una Altbier, ma ho puntato anche su una Saison, simile a quella con cui avevo vinto una tappa nel 2023, ma migliorata. Si è classificata 3° tra le 42 birre a stile libero, permettendomi di piazzarmi al 7° posto complessivo.

Hai ricevuto feedback dai giudici? Se sì, hai apportato modifiche alla ricetta dopo il concorso?

Sì, il giudizio è stato molto positivo (42 e 37 punti). Mi hanno consigliato di aumentare il corpo residuo per bilanciare meglio l’amaro. Proverò a seguire questo consiglio, anche se i lieviti Saison sono difficili da controllare in tal senso.

Quali sono i tuoi stili di birra preferiti da produrre e perché?

Amo le birre belghe, anche se la variabile lievito le rende molto impegnative. Ultimamente sto testando lieviti liquidi per perfezionare i risultati. Oltre al Belgio, apprezzo molto le birre britanniche per la loro semplicità ed equilibrio e sto facendo progressi anche nelle basse fermentazioni.

Hai una birra di cui sei particolarmente orgoglioso?

Sì, due in particolare:

  • Czech Dark Lager: ha vinto una menzione speciale alla 6° tappa del campionato 2024 e ha ottenuto 45/50 e 48/50 nelle schede di valutazione.
  • English Barley Wine (2018): brassato con tecnica E+G, lasciato invecchiare e presentato a un concorso nel 2024, dove ha vinto la tappa dimostrando che si possono ottenere ottimi risultati anche senza All Grain.

Ti piace sperimentare con ingredienti insoliti o preferisci rispettare gli stili tradizionali?

Tendo a riprodurre fedelmente gli stili, ricercando ingredienti autentici e lavorando con lieviti specifici. Tuttavia, sto iniziando a sperimentare con una Saison agricola e rustica con ingredienti siciliani.

Quale attrezzatura utilizzi per la tua produzione?

Brasso in All Grain con un impianto All In One Klarstein da 50L, fermento in fermentatori in plastica, gestisco la temperatura con camere di fermentazione e imbottiglio senza contropressione.

Hai apportato qualche modifica o autocostruito qualcosa per migliorare il tuo impianto?

Sì, ho modificato il sistema di ricircolo e filtrazione, migliorato la gestione dell’ossigeno nei fermentatori e ottimizzato il processo di imbottigliamento per ridurre l’ossidazione.

Hai in programma nuove birre o progetti legati all’homebrewing?

Da un anno e mezzo porto avanti il mio canale YouTube, Sykan Homebrewing, dove racconto le mie esperienze brassicole e approfondisco tematiche legate alla birra.

Se avessi la possibilità di aprire un birrificio, quale sarebbe la tua birra di punta?

Punterei su una Saison ben bilanciata, capace di conquistare anche chi non è un esperto di birra. Un’alternativa sarebbero birre luppolate session, perfette per chi si avvicina al mondo della birra artigianale.

Che consiglio daresti a chi vuole iniziare con l’homebrewing?

  1. Leggere molto, ma senza farsi ossessionare dalla teoria.
  2. Evitare le mode e concentrarsi su ciò che porta un miglioramento reale.
  3. Iniziare con birre semplici e stili già conosciuti.
  4. Evitare i kit pronti e puntare su tecniche più complete per ottenere risultati migliori.

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Informazioni su Matteo Cazzola 24 Articoli
Appassionato maniacale dell'arte del homebrewing, dal 2023 ha deciso di mettersi in gioco, condividendo le proprie ricette e considerazioni, gestendo la rubrica Brassando si impara. Co-fondatore e amministratore del gruppo Homebrewers Vicentini