Progetto Buskers beer?
Nell’ultimo periodo ho letto e sentito parlare molto spesso del progetto Buskers, ma effettivamente di cosa si tratta?
Questa nuova iniziativa birraria può essere considerata una sorta di “birrificio su ruote”, che fa capo ad un marchio con il quale saranno commercializzate svariate birre prodotte presso birrifici Italiani e stranieri.
L’ideatori del progetto Buskers beer sono due signori molto conosciuti dagli appassionati birrofili Romani, stiamo parlando del sig. Mirko Caretta proprietario del bir&fud botteganonché ideatore del progetto è il sig. Marco Chiossi gestore del primo beershop dei Castelli Romani aperto nel 2009.
A quello che a me risulta le ricette sono ideate da loro e poi discusse con il birraio di turno e successivamente realizzate presso il birrificio relativo.
Perché Buskers?
La parola Buskers in lingua inglese sta a identificare l’artista di strada quello che da spettacolo in luoghi pubblici, in questo caso possiamo affermare che davvero l’intero progetto si può definire “Birrificio viaggiante” visto che non esiste una sede fissa, ma grazie alla passione e all’amicizia che lega tutte le persone coinvolte in questo progetto fa si che le sedi di produzione saranno diverse sparse in tutta Italia.
Mensilmente il “birrificio su ruote”, sarà ospitato da una location diversa dove Marco, Mirko e il birraio di turno andranno a creare una nuova birra.
Il primo birraio ad aderire al progetto è stato Moreno Ercolani dell’Olmaia birrificio sito a Montepulciano in Toscana, dove e stata creata il 09 Agosto 2011 la Ecstasy of Gold, “tributo alla canzone di Ennio Morricone colonna sonora del cult western “
Le cotte nei birrifici verranno effettuate con cadenza mensile e già si guarda curiosi, visto il successo del progetto, ai successivi birrai coinvolti.
La seconda tappa del progetto Buskers è stata a Borgorose (RI), presso la Birra del Borgo , dove insieme a Leonardo Di Vincenzo è stata realizzata la Dave.
Dopo le tappe nel centro Italia i buskers si spingeranno al nord, nei dintorni di Milano.
Faranno visita a novembre a Luigi d’Amelio aka Schigi di ExtraOmnes e poi da Beppe Vento del Bi-du , raddoppiando così la gamma, che si vocifera sarà arricchita da birre meno improntate sui luppoli.
In attesa di saperne di più sugli sviluppi del progetto e sull’itinerario seguito (previste anche collaborazioni con birrifici stranieri) e soprattutto sulle nuove birre della famiglia Buskers
Aggiornamenti in casa Buskers:
I promotori non sono rimasti a guardare ma hanno proseguito nella loro avventura con ben tre nuove creazioni. La prima si chiama Kashmir ed è chiaramente dedicata ai Led Zeppelin, con tanto di testo dell’omonima canzone in etichetta.
E’ una birra natalizia, dunque perfetta per il periodo, realizzata con l’impiego di uvetta biologica di prima qualità e scorza d’arancia amara. Il luppolo “stavolta usato in quantità normali” è il Magnum.
La seconda creazione è la Devochka, dedicata al genio di Stanley Kubrick e al suo Arancia Meccanica. E’ stata prodotta presso l’impianto di Extraomnes con malto Pils e Cara, lievito Trappist, un mix di luppoli a fuoco spento e East Kent Golding in amaro. Per amplificare l’aroma di luppolo, è stato eseguito anche un dry hopping di Centennial in fiori freschi.
L’ultima novità si chiama invece Paranoid e stavolta l’omaggio è ovviamente ai Black Sabbath. Prodotta presso il Bi-Du , doveva essere una “classica” Cascadian Dark Ale, ma la riluttanza del birraio Beppe Vento a usare luppoli americani l’ha trasformata in una European Black IPA, se mi passate la definizione. La base di malti è composta da Pils, Chocolate e Carafa, i luppoli (usati senza parsimonia) sono East Kent Golding e Fuggles. Ne risulta una birra particolare ma di grande equilibrio, con un finale secco e deciso. Non è da escludere che nelle prossime incarnazioni la Paranoid sia realizzata con luppoli americani, e poi forse anche pacifici…
Le etichette:
Leggiamo e citiamo testuali parole dal sito ufficiale del progetto: “Noi di Buskers abbiamo cercato di caratterizzare anche le nostre bottiglie ponendo molta attenzione alle etichette.
Tutto questo NON va a discapito dell’attenzione posta alla birra (la cosa più importante) ne a discapito del prezzo. ci piaceva collaborare anche in questo caso.
E ci siamo riusciti! Le prime etichette (opere) le ha realizzate per noi il bravissimo Felideus ” artista Spagnolo”
Abbiamo in cantiere altri artisti pronti a disegnare e creare per noi.”