Ernesta Luigia Barrel Age firmata Lucky Brews, il mio assaggio

In casa Lucky Brews è tornata la ERNESTA LUIGIA, la Imperial Russia Stout che aspettavo da tempo, come potrete immaginare dalla collocazione stilistica qui non si scherza.

La storia racconta che l’unica cosa certa è che le sue radici sono le robuste Porter inglesi, prodotte per l’esportazione nel 1700. È noto che il termine Porter (letteralmente “facchino”) fu usato per la prima volta nel 1721 da un pub di Londra, per descrivere la sua nuova birra scura, che divenne presto popolare tra i lavoratori inglesi. Le versioni più forti di quelle birre marrone scuro vennero definite “Stout Porter”, abbreviato poi semplicemente in Stout.

La prima inesattezza storica legata a questo stile vuole che lo zar russo Pietro il Grande si recò in Inghilterra nel 1689 e lì si innamorò delle Porter. Come abbiamo visto però il termine venne coniato solo 30 anni dopo, anche se nulla vieta che esistessero già delle birre scure precorritrici delle Porter.

Quel che è certo è che la corte zarista voleva gustare queste birre in patria, e probabilmente, come accadde per le IPA, le Russian Imperial Stout nacquero dalle esigenze di trasporto. Si narra che il primo carico di Stout non fosse sopravvissuto al lungo viaggio verso la Russia e alle sue rigide temperature. Il secondo tentativo venne quindi arricchito da un alcol e un’amarezza molto più elevati e fu un successo: divenne rapidamente popolare nella Russia europea e in particolar modo venne apprezzata dall’Imperatrice di tutte le Russie, Caterina II, che ne divenne una fanatica. Ogni anno l’Imperatrice faceva esportare dall’Inghilterra enormi quantitativi di Russian Imperial Stout, per la propria soddisfazione personale e per quella della sua corte, ma destinate anche ai coraggiosi soldati impegnati nella difesa degli interminabili confini dell’Impero.

Ernesta Luigia Barrel Age 13.3%vol

Bene, ora torniamo alla Ernesta Luigia Barrel Age, al naso si regala un bouquet amplio e complesso, dove si avvertono distintamente note di caffè, vaniglia, cioccolato, frutta secca, caramello, mou, completate da una leggera nota etilica che richiama il Bourbon, in bocca l’ingresso e potente, caldo, dove si ritrovano le note precedentemente avvertite al naso, con un accenno alla frutta sotto spirito, centro beva morbido, vellutato dove la si percepisce in tutta la sua potenza, l’alcolicità esce riscaldandomi il palato e la gola, senza però bruciare, finale leggermente astringente vira verso una moderata dolcezza, sapientemente mitigata.

Il passaggio nella botte di Bourbon (sei mesi), la completa rendendola una birra potente e completa, pronta a riscaldare queste fredde serate invernali che ci aspettano..

Nel complesso una birra morbida, vellutata, ma allo stesso tempo robusta calda e potente, qui non si è sceso a compromessi di mercato, si è creata una Russian Imperial Stout come lo Zar comanda.

Degustata presso LUCKY TAP via Vecchia Ferriera 121, Vicenza

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Informazioni su Stefano Gasparini 684 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.