Dal Kit al Kegerator: Il viaggio di Michele Rinaldi nel Mondo dell’Homebrewing

Dalla passione per la birra ai concorsi per homebrewer: il racconto autentico di Michele, 33 anni, homebrewer bergamasco da quasi 15 anni.

Ciao Michele, ci racconti un po’ di te? Come ti sei avvicinato al mondo dell’homebrewing?

Ciao, sono Michele, ho 33 anni e sono un Homebrewer della provincia di Bergamo, da sempre appassionato di birre. Sicuramente la passione condivisa con il mio miglior amico, i festival estivi e un beer shop con una grande selezione di birre sotto casa sono i fattori che hanno contribuito maggiormente ad approfondire e ampliare le mie conoscenze nel mondo della birra. Quando un giorno un mio amico decise di acquistare un kit base per produrre insieme birra in casa, ho scoperto un mondo che mai avrei immaginato!

Da quanto tempo produci birra in casa e quante cotte hai fatto fino ad oggi?

Ad oggi sono quasi 15 anni che produco birra in casa, con quasi un centinaio di cotte alle spalle.

Quale tipo di impianto brassicolo utilizzi? Hai iniziato con un kit o sei partito subito con l’all grain?

Quando iniziai per scherzo con i miei amici, passammo i primi due anni a brassare con i malti luppolati, poi circa un anno con la tecnica degli estratti + grani, mentre progettavamo il nostro impianto a 3 tini per l’All Grain. Col tempo, gli impegni personali hanno reso difficile brassare insieme, ma la passione era troppo forte per fermarsi. Così ho scelto di acquistare una pentola All in One e brassare in solitaria molte cotte.

Ci descrivi il tuo setup attuale?

Quell’AIO fa ancora parte del mio setup attuale. Utilizzo un’altra pentola elettrica per fare lo sparge, raffreddo il mosto con una serpentina e lo trasferisco in un fermentatore ricavato da un fusto in acciaio inox modificato.
Per la fermentazione uso una frigo vetrina come camera di controllo. Imbottiglio con una Beergun in contropressione oppure travaso direttamente nei fusti, che poi servo con un Kegerator autocostruito.

Credo molto nell’importanza dell’attrezzatura, non come garanzia del risultato finale, ma come alleato per rendere piacevoli anche le attività più noiose. Semplificare la pulizia, la sanificazione o l’imbottigliamento permette di concentrarsi meglio sulla progettazione delle ricette.

Quali stili di birra preferisci brassare e perché? Hai uno stile “firma”?

Brasso più frequentemente stili inglesi. Mi piace bere birre a bassa gradazione e concedermi qualche pinta in più. Stout, Mild e Bitter sono tra gli stili che ho riprodotto di più. Negli ultimi anni, invece, mi sto concentrando su lager tedesche, sia da bere che da produrre.

Qual è stata la tua birra migliore finora? E quella che non rifaresti mai?

Mi piace pensare che la mia miglior birra sia sempre quella nel fermentatore, pronta per essere imbottigliata. Attualmente una Schwarzbier. Per restare motivati serve entusiasmo: senza, accendere le pentole nel weekend diventa sempre più difficile.

Milk Stout, Vienna Lager e Best Bitter sono probabilmente le birre meglio riuscite finora. Tra quelle che non rifarei mai, invece, le Weizen: carbonazione elevata ed esteri accentuati sono caratteristiche che non apprezzo.

Utilizzi ingredienti particolari o locali nelle tue ricette? Fai anche sperimentazioni?

Negli anni ho provato birre con ingredienti meno tradizionali:

  • Sour con frutta
  • Blanche con zenzero
  • Barley Wine con chips di rovere imbevute nel whisky
  • Russian Imperial Stout con Choco Pops (esperimento fallito)

Quando si usano ingredienti caratterizzanti, il dosaggio è tutto.
Preferisco seguire le linee guida degli stili classici, selezionando malti e luppoli in base agli aromi che voglio ottenere nel bicchiere. Questo è il metodo che mi ha dato i risultati migliori.

Come documenti e tieni traccia delle tue ricette?

Archivio le ricette sia online che su un raccoglitore cartaceo, dove annoto dettagli e modifiche per future riproduzioni. Uso il software “Calcoliamo Birra”, semplice, installato sullo smartphone e perfetto per consultare le ricette anche mentre assaggio seduto in giardino.

Hai mai partecipato a concorsi o eventi per homebrewers?

Molti anni fa partecipai con una Milk Stout prodotta con amici, ottenendo un 4° posto in un festival. Poi, più nulla fino a poche settimane fa, quando un birrificio vicino casa ha indetto un concorso per homebrewer. Ho deciso di iscrivermi con una Vienna Lager imbottigliata da poco. (Incrociamo le dita!)

In futuro mi piacerebbe mettermi più in gioco, magari partecipando al campionato MOBI, sia per ricevere feedback che per condividere esperienze con altri appassionati.

Quali consigli daresti a chi vuole iniziare a fare birra in casa oggi?

A chi si avvicina a questo hobby consiglio di tenere duro. Sono tanti quelli che abbandonano ai primi insuccessi. Ci vuole pazienza, voglia di imparare e la capacità di mettersi in discussione. Spesso esistono più strade per arrivare a una buona birra.

Grazie Michele per aver condiviso con noi il tuo percorso, la tua passione e le tue esperienze!
Un bellissimo esempio di come l’homebrewing possa diventare molto più che un semplice hobby: una vera filosofia di vita.

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Informazioni su Matteo Cazzola 38 Articoli
Appassionato maniacale dell'arte del homebrewing, dal 2023 ha deciso di mettersi in gioco, condividendo le proprie ricette e considerazioni, gestendo la rubrica Brassando si impara. Co-fondatore e amministratore del gruppo Homebrewers Vicentini