Lo scorso sabato ho avuto il piacere di visitare Bedizzole, un suggestivo borgo a metà strada tra la Bassa Bresciana e il Lago di Garda, dove dal 2019 ha sede il birrificio La Dama. Tuttavia, la storia di questa realtà affonda le sue radici molto più lontano, precisamente nel 1994, nel quartiere popolare romano di Montesacro, e più precisamente nel Tufello. All’epoca, la birra artigianale era pressoché sconosciuta in Italia.
Dopo anni di esperienza come homebrewers, nel 2012 nasce la Beer-Firm a Roma, un primo passo verso un progetto più ambizioso. Il 2019 segna il trasferimento nel bresciano e l’apertura del birrificio vero e proprio. Oggi, La Dama propone una gamma di birre che spazia tra stili americani, britannici e belgi, offrendo una ricca varietà stilistica.
Arrivato a Bedizzole senza preavviso, sono stato accolto con cortesia dai proprietari, Gemma e Fabio, coppia nella vita e nel lavoro. Grazie a un evento organizzato in sede, ho avuto l’opportunità di visitare la zona produttiva e la tap room, guidato da Fabio insieme a un gruppo di appassionati.
La sala cottura è composta da un impianto a due tini con una capacità di 12 ettolitri, dove vengono brassate tutte le birre di La Dama, birre prodotte sia con rifermentazione che in isobarico. Dopo un’interessante spiegazione tecnica, è arrivato il momento che preferisco: la degustazione.
La prima birra in degustazione è stata Dammi una Bionda, una Blond Ale che colpisce per il suo equilibrio. All’olfatto emergono delicate note di fiori di campo, accenni erbacei e crosta di pane. Al palato risulta fresca, piacevole e scorrevole, con un finale secco e deciso, dominato da un’elegante nota luppolata.
La seconda proposta è Ciao Frank, una Quadrupel ispirata alle birre d’abbazia belghe. Con un profilo olfattivo ricco di miele, frutta secca e matura, entra al palato con una struttura corposa e dolce, caratterizzata da note di biscotto, frutta rossa e leggeri sentori tostati. Il finale è lungo e caldo, perfettamente bilanciato per i suoi 8,5% vol.
Si prosegue con la Fumarola, una Rauchbier atipica in alta fermentazione. Elegante e delicata al naso, presenta un’affumicatura su legno di faggio leggera e ben integrata, accompagnata da note di miele di castagno e frutta. Al palato le sensazioni maltate dominano, con richiami a caramello, biscotto e frutta matura, mentre l’affumicatura rimane discreta e armoniosa.
L’ultima referenza è stata la T-IPA, un’American IPA dal carattere deciso. Al naso spiccano frutta esotica, resina e agrumi, mentre al palato le note maltate lasciano spazio a un’esplosione di sapori fruttati e resinosi. Il finale, lungo e amaricato, si rivela fedele allo stile.
Durante la degustazione, Gemma mi ha offerto un tagliere di prodotti locali, perfetti per accompagnare le birre, in particolare la Ciao Frank. La proposta di La Dama non si limita alla produzione e alla tap room: il birrificio organizza visite guidate, degustazioni tematiche, pranzi e cene didattiche, corsi di formazione per appassionati e homebrewers, e collabora attivamente con altre realtà del settore.
Prima di congedarmi, non ho resistito a portare a casa alcune bottiglie, tra cui l’Imperial Stout Santa Caos edizione 2021 (l’edizione 2022 l’avevo già recensita qui). Ringrazio Gemma e Fabio per l’accoglienza e per la bella serata trascorsa, che mi ha permesso di scoprire più a fondo questa eccellenza brassicola.
A presto, La Dama!