Luppoleto della Valdalpone: dalla terra alla birra, una storia di passione agricola e artigianato brassicolo

Una realtà artigianale che unisce passione, territorio e autoproduzione

Come e quando è nato il Birrificio Luppoleto della Valdalpone? Qual è stata l’ispirazione o la scintilla iniziale che ha dato vita al progetto, chi sono i fondatori del birrificio e qual è stato il loro percorso prima di lanciarsi nella produzione artigianale di birra?

Francesco Ferrarese

L’azienda agricola è nata nel 2017 da un’idea di Francesco Ferrarese e del socio Fabio, entrambi appassionati di moto e di buona birra, con la volontà di produrre materie prime per la birra artigianale in Italia, un’iniziativa allora abbastanza innovativa nel panorama nazionale, nella speranza, un giorno, di poter avviare una produzione brassicola propria.

Nel 2019, Francesco, dopo il diploma conseguito presso l’Accademia delle Professioni DIEFFE, ha iniziato, con l’aiuto di Fabio, la produzione delle prime ricette progettate come Beerfirm. Nel settembre 2021 è stato ufficialmente avviato il birrificio, affiancando alla coltivazione del luppolo anche la produzione di orzo.

Dal 2023, le strade dei due soci si sono divise e, ad oggi, l’azienda è gestita da un unico socio.

Qual è la filosofia produttiva che vi guida? Cosa cercate di trasmettere con le vostre birre?

Il cuore del nostro progetto brassicolo è il territorio in cui viviamo e dove abbiamo avviato la nostra azienda, una florida valle all’interno del Parco Naturale della Lessinia, di cui abbiamo deciso di valorizzare i prodotti tipici dando loro anche una versione diversa di utilizzo.
Le birre portano ognuna il nome del paese o della località della vallata d’Alpone di cui rappresentano il prodotto d’eccellenza, che utilizziamo nella produzione, direttamente in collaborazione con le aziende agricole del posto.
Da questa idea sono nate poco meno di una decina di birre che si alternano durante l’anno, in base alla stagionalità dei prodotti.

Che tipologia di impianto utilizzate per la produzione? Qual è la vostra capacità produttiva attuale?

Disponiamo di un impianto ad olio da 10 hL con una cantina della stessa capacità, ma che vorremmo ampliare per motivi pratici e logistici.

Coltivate alcune delle materie prime in proprio, come il luppolo o altri ingredienti? Se sì, che varietà utilizzate e come gestite la produzione?

Noi nasciamo come coltivatori di luppolo, che pare venisse già coltivato in zona nel periodo austro-ungarico ed ha lasciato una presenza importante come piante selvatiche.
La nostra coltivazione insiste su oltre un ettaro di terreno ed è suddivisa in tre varietà americane (Cascade, Centennial e Chinook), di cui una parte viene utilizzata per le nostre birre ed il restante, grazie anche a una cooperativa nazionale di cui siamo co-fondatori, raggiunge diversi birrifici in tutta Italia, tra cui alcuni di una certa rilevanza.
Ci siamo attrezzati fin dall’inizio con macchinari specializzati per seguire l’intera filiera del luppolo, dalla piantina alla bustina di pellet, in modo da garantire tempi e modalità di lavoro ideali per un prodotto di qualità per umidità, colore e profumo.
Tali macchinari sono a disposizione di agricoltori, soci della nostra cooperativa e non, per i quali lavoriamo conto terzi e con i quali abbiamo stretto un prezioso rapporto di fiducia e collaborazione.
Con la nascita del birrificio, abbiamo affiancato anche la coltivazione di orzo, che maltiamo in Italia per mantenere il più possibile una filiera nazionale.

Quanto incide l’utilizzo di ingredienti autoprodotti sul gusto finale delle birre?

Incide tantissimo, prevalentemente per il luppolo. Purtroppo, le stagioni sono molto diverse tra loro e questo comporta inevitabilmente delle differenze nel prodotto finale, che possono essere meravigliose scoperte oppure delle sfide. È il lato bello e brutto dell’essere agricoltori.

Quante birre avete in produzione? Ci potete descrivere le vostre etichette principali?

  • Vestena – American Pale Ale: la prima birra, creata per esaltare i nostri luppoli.
  • Loc. Castello – English Porter: aromatizzata con miele di tarassaco e ciliegio.
  • Sprea – Blanche: arricchita con erbe officinali locali.
  • Campo – Wit aromatizzata alla genziana, in collaborazione con un amarificio.
  • Sangio – Altbier alle castagne, ispirata alle sagre tradizionali.
  • Camada – Dubbel di Natale: birra natalizia con spezie e miele, perfetta per il beer brulé.
  • Montecchia – Wit: birra alla ciliegia di Montecchia.
  • Terrossa – Italian Grape Ale con mosto di Durella, vitigno tipico della zona.

Avete una birra che considerate il vostro “fiore all’occhiello”? Qual è la sua storia?

Sicuramente Vestena, la prima birra nata dalle nostre mani e quella che più ci rappresenta come coltivatori di luppolo.
È nata proprio con l’idea di presentare le nostre varietà, con i loro aromi e amari. Ma è anche la birra che tende a cambiare maggiormente nel corso degli anni.

Dove si possono trovare le vostre birre? Vendete solo in zona o anche online e fuori regione?

Al momento la nostra rete vendite è limitata tra le province di Verona e Vicenza, dalla pianura alla montagna.
Tramite alcuni siti specializzati abbiamo iniziato da poco la vendita online, ma ci stiamo muovendo per poterla ampliare.

Quali sono i progetti futuri del birrificio? State pensando a nuove birre, ampliamenti o iniziative particolari?

Sicuramente la progettazione e realizzazione di nuove birre per offrire sempre prodotti nuovi e originali sul mercato.
Stiamo anche valutando l’introduzione del formato lattina al posto del vetro e, magari, l’apertura di una piccola taproom.

Come Raggiungervi

Indirizzo: Via Corte 12, 37030 Vestenanova (VR)
Contatti: 3403276597 (Francesco)
Sito web: luppoletovaldalpone.flazio.com/
Email: luppoletovaldalpone@gmail.com
Social media: Instagram e Facebook@luppoletodellavaldalpone

Informazioni su Stefano Gasparini 716 Articoli
Stefano è un appassionato di birra artigianale italiana da molti anni e ha dato concretezza alla sua passione nel 2008 con la creazione di NONSOLOBIRRA.NET, un portale che mira a far conoscere al pubblico il mondo della birra artigianale italiana attraverso recensioni, degustazioni e relazioni con i produttori. Stefano ha collaborato con la Guida ai Locali Birrai MOBI ed è stato presidente della Confraternita della Birra Artigianale. È anche il fondatore del gruppo Nonsolobirra Homebrewers e organizzatore del Nonsolobirra festival dal 2011. In sintesi, Stefano è un appassionato di birra che ha dedicato gran parte della sua vita a far conoscere e promuovere la birra artigianale italiana.