Dagli anni 20 per i produttori di birra inizia un periodo di grosse concentrazioni che porteranno, nel corso di qualche decennio, al totale predominio di soli 11 marchi.
L’acquisto di fabbriche di birra in difficoltà rientrava nelle strategie aziendali ed era soprattutto legato all’opportunità di eliminare nel panorama produttivo un concorrente. Ciò non significava che tutte le fabbriche assorbite venivano chiuse. Alcune ben inserite nel territorio venivano mantenute in vita. Cercheremo di scoprire come si sono evolute queste 11 grosse realtà e come sono giunte ai giorni nostri.
BIRRA AOSTA (ex Zimmermann)
Nel 1925 la direzione dell’azienda passa da Antonio Thedy al cognato Corrado Vincent. Siamo quindi alla terza generazione di imprenditori. L’azienda ha quasi un secolo di vita e continua a mantenersi al passo con i tempi adeguando prodotto, tecnologia e distribuzione. Vengono allestiti due locali per ospitare l’officina meccanica e la falegnameria dove, oltre alla manutenzione delle botti in legno, vengono costruite le cassette per il trasporto delle bottiglie di birra.
Viene installato il primo compressore per rinnovare l’impianto di raffreddamento fino ad allora costituito da tubi a salamoia. Lo sforzo di rinnovamento comprende anche la sostituzione dell’intero parco mezzi, costituito da carri trainati da cavalli, con moderni autocarri. Vengono infine creati depositi a Torino, Milano e Genova. Si arriva al 1931 con una produzione di 2.600 ettolitri.
Nel 1936 Roberto Vincent, a soli vent’anni, dopo aver studiato a Neuchatel in Svizzera ed aver conseguito a Torino il diploma di ragioniere, torna a Aosta per prendere le redini della Società che dovrà però presto lasciare per indossare la divisa militare.
Terminata la guerra il tenente Vincent rientra ed ancora una volta, sotto la sua guida, l’azienda si rinnova; nuovi compressori, nuovi impianti di filtraggio, nuovi macchinari per l’imbottigliamento.
Si arriva cosi al 1955 con una produzione di 7.000 ettolitri che comporta il rifacimento delle vecchie cantine, l’ammodernamento della sala cottura ed un ben attrezzato laboratorio chimico per l’analisi delle materie prime e della produzione in tutte le sue fasi.
Vincent mostra anche molta attenzione nei confronti delle maestranze preoccupandosi della loro sicurezza sul posto di lavoro.
Per i suoi metodi di lavoro viene insignito del titolo di Commendatore della Repubblica. Purtroppo una grave malattia ne causa la morte il 5 febbraio 1965 a soli 51 anni.
Gli eredi si trovano impreparati ad assumere la conduzione dell’azienda e decidono di metterla in vendita. Dopo varie trattative viene accettata l’offerta del Gruppo Faramia in quanto l’unico a garantire la continuazione in loco dell’attività imprenditoriale.
Il 5 novembre 1966 nasce la Società per Azioni S.I.B. ( Società internazionale birraria ) con un capitale sociale di 180 milioni per la fabbricazione di birra, malto acque gassate e ghiaccio. Poco dopo il 7/11/1967 la ragione sociale viene modificata in S.I.B. S.p.A. Birra Zimmermann. La nuova Società nasce con l’obiettivo di operare su scala nazionale, non ritenendo perciò più sufficiente il vecchio stabilimento di via Xavier de Maistre viene acquistata una vasta superficie di 40.000 metri quadri nella località di Pollein su cui viene eretta una nuova grande fabbrica inaugurata il 31 marzo 1973.
In data 27/1/1978 viene modificata nuovamente la ragione sociale in SIB – Società internazionale Birraria. Nel frattempo un’ intesa commerciale con Henninger Brau di Francoforte assicura un importante Know-how frutto di oltre 500 anni di tradizione di mastri birrai ed un marchio di indiscusso prestigio internazionale.
Nel 1987 lo stabilimento di Pollein arriva a coprire un’area di 80.000 metri quadri di qui 30.000 coperti. Il capitale sociale ammonta a 5.825 milioni, la maestranza, da 37 dipendenti del 1966, è passata a 190, la produzione dai 7.000 ettolitri del 1955 è arrivata a 500.000. Nel 2007 Heineken Italia S.p.A., proprietaria del marchio Henninger Italia dal 1987, ritiene che lo stabilimento di Pollein debba essere chiuso ( poco è cambiato rispetto ai primi decenni del secolo ) La Regione Val d’Aosta si attiva perché lo stabilimento rimanga attivo in modo da garantire l’occupazione. Prende contatti con la Heineken e propone una sponsorizzazione per mantenere operativa la fabbrica per almeno i prossimi due anni. In cosa consiste questa sponsorizzazione? La Val d’Aosta verserà ben 16 milioni di euro in cambio della promozione dell’immagine territoriale che deve avvenire tramite un logo che apparirà su tutte le bottiglie di birra Dreher, Prinz e Von Wunster ( marchi di proprietà Heineken ). La sopravvivenza della Birreria S.I.B. è cosi assicurata, almeno per altri due anni, anche se a caro prezzo!
Tratto da ANTICHE BIRRERIE ITALIANE di MICHELE AIROLDI
www.collezionandobirra.com – micairo at tin.it
Pubblicato su gentile concessione dell’autore che ringrazio ufficialmente