Sabato scorso, approfittando di qualche ora di sole benedetta da un meteo ballerino, ho fatto rotta verso Arzignano, più precisamente verso la maestosa cornice del castello medievale, dove era in scena la seconda edizione de “Il Castello di Birra”.
La location? Suggestiva è dire poco: il parco del castello, immerso nel verde, pronto ad accogliere fiumi di visitatori, boccali alla mano, tra stand di birrifici locali, food ricercato e musica dal vivo.
(Per i più curiosi: la storia del complesso medievale merita davvero un approfondimento a parte.)
Ingresso libero, ma per accedere ai piaceri della birra si doveva acquistare il classico kit da beer lover: bicchiere, tracolla, 5 gettoni + 1 gettone voto, al costo di 10€. Equo, anzi ottimo, considerando che gli assaggi erano generosi e il food curato dal Valley Beer’s Pub, una garanzia della zona.
Tra i birrifici presenti:
Birrificio Veneto, Bagolo (sociale), Luppoleto Valdalpone, Ofelia, Piston, Sant’Osvaldo e Sorio.
Un mix ben assortito, e anche se molti li conoscevo già, due nomi hanno catturato la mia attenzione con vere chicche fuori dal coro.
Sant’Osvaldo & Valdalpone: due sorprese da annotare
Primo colpo di fulmine: lo stand dell’Agricola Sant’Osvaldo, dove conosco Beatrice una delle fondatrici del brand.
Ho assaggiato la loro Pils, una birra pulita, secca e fresca, realizzata con malto locale e un blend di luppoli sia nostrani che commerciali.
Risultato? Amaro medio, fruttato ed erbaceo, perfetta per gli amanti delle classiche tedesche, ma con un tocco di territorio.
Seconda scoperta: Luppoleto Valdalpone, dal veronese.
Francesco mi propone la sua Porter al miele di tarassaco e ciliegio. Dolcezza equilibrata da malti tostati, con un bouquet di caffè, liquirizia e cioccolato. Una birra di grande corpo, complessa ma beverina.
Chapeau.
Il tempo correva, ma non poteva mancare una birretta veloce da Bagolò, progetto sociale che già conoscevo ma che rivedo sempre con piacere. Ultima sosta tra le mura della festa, poi direzione Basement Pub, a Trissino.
Il Castello di Birra” ha confermato che con organizzazione e promozione, anche eventi di piccola scala possono lasciare il segno.
Affluenza ottima, pubblico entusiasta, stand di qualità. E soprattutto: birre che parlano il linguaggio del territorio, ma sanno anche osare.
Ne sentiremo ancora parlare. E se amate la birra artigianale, segnatevelo già per il prossimo anno.
