Birra italiana, verso una nuova era: accolte le richieste di Unionbirrai per l’ammodernamento delle regole di produzione

Approvato in Senato l’emendamento De Carlo al Ddl Imprese: entro 180 giorni un decreto interministeriale abrogherà il DPR 1498/1970. Unionbirrai: “Finalmente riconosciuta la necessità di una normativa moderna e coerente con il settore brassicolo attuale”.

Vittorio Ferraris - Direttore di UnionBirrai

Con l’approvazione in Senato dell’emendamento al Disegno di legge Imprese, a firma del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria e Agricoltura, prende ufficialmente il via il percorso per aggiornare le norme che regolano la produzione di birra in Italia.

La disposizione stabilisce che entro 180 giorni dovrà essere emanato un decreto interministeriale per definire le nuove caratteristiche analitiche e i requisiti qualitativi delle diverse tipologie di birra, superando il DPR 1498/1970, ormai considerato obsoleto e limitante per il comparto.

A esprimere soddisfazione è Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti italiani, che da anni chiede la revisione di una normativa anacronistica e penalizzante, soprattutto per le produzioni artigianali.

“Esprimiamo soddisfazione – dichiara Vittorio Ferraris, Direttore Generale di Unionbirrai – per questa apertura tanto attesa da parte del Ministero dell’Agricoltura. Dopo anni di lavoro e confronto, è finalmente chiaro che le Istituzioni hanno recepito la necessità di aggiornare una norma vetusta e fortemente penalizzante per i produttori italiani, soprattutto per i piccoli birrifici indipendenti”.

Il testo dell’emendamento De Carlo prevede che, alla data di entrata in vigore del nuovo decreto, il DPR 1498/1970 sarà abrogato.

L’attuale decreto, in vigore da oltre cinquant’anni, impone limiti rigidi e superati su parametri come acidità, anidride carbonica, limpidità, ceneri e tenore alcolico, risultando incompatibile con gli standard produttivi contemporanei e in contrasto con la normativa europea, in particolare con il Regolamento CE 852/2004 in materia di autocontrollo e sicurezza alimentare.

Queste distorsioni normative hanno da tempo un impatto negativo su tutto il settore, ma in particolare sui birrifici artigianali, oggi protagonisti di una produzione sempre più innovativa, diversificata e non standardizzata.

“Ringraziamo il presidente Sen. Luca De Carlo – prosegue Ferraris – per l’impegno e la determinazione con cui ha portato avanti questa battaglia, intercettando le richieste di Unionbirrai e dell’intero comparto brassicolo. Ora è importante che il confronto con la filiera, previsto per la redazione del nuovo decreto, sia rapido, aperto e fondato su evidenze tecniche”.

Unionbirrai sottolinea come sia fondamentale dotarsi di una normativa moderna, snella e coerente con l’evoluzione del settore e con le regole europee. Solo così sarà possibile superare ostacoli burocratici vecchi di cinquant’anni che hanno frenato innovazione e competitività, penalizzando l’eccellenza del Made in Italy brassicolo.

“Siamo sul giusto percorso – conclude Ferraris – e ci faremo trovare pronti non appena il ministro Francesco Lollobrigida avvierà il tavolo tecnico con la filiera. Le nostre proposte sono chiare, fondate e condivise da anni. Questo è il momento di tradurle in fatti, per dare finalmente alla birra italiana la libertà normativa che merita”.

In sintesi, l’approvazione dell’emendamento rappresenta un punto di svolta storico per il settore brassicolo nazionale: un passo concreto verso una regolamentazione più aderente ai tempi, alla qualità e all’identità dell’artigianato birrario italiano, destinato a rafforzare il ruolo della birra Made in Italy sui mercati interni ed esteri.

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