Stappata per voi: Ghiria del birrificio Sothis

Oggi mi trovo a degustare la GHIRIA, birra nata dalla passione per la mitologia egizia, per l’astronomia, e – naturalmente – per la birra, che messe assieme possono fare un birrificio. Alessandro Dichiara insieme alla moglie Vania, nel 2018 aprono a Morrovalle (Macerata) il birrificio Sothis. Il nome è infatti quello della divinità egizia identificata con la stella Sirio; e tutte le birre sono state battezzate in maniera riconducibile alla mitologia egizia, oppure all’astronomia.

Dopo questa breve spiegazione vi voglio parlare della Ghiria, trattasi di una Imperial Stout di 9°alc, nel bicchiere si veste di un colore scuro (nero) quasi impenetrabile, la schiuma forma un cappello compatto, persistente a grana fine colore cappuccino.

Al naso colpisce per intensità e pulizia, note di caffè, liquirizia, cioccolato, frutta secca e sotto spirito, in bocca entra morbida e vellutata, dove si ritrovano ben distinte le note precedentemente avvertite all’olfatto, completate da richiami alla frutta rossa e sentori vinosi, corpo pieno, rotondo, “scorre che è un piacere”, finale mediamente dolce dove esce una leggera astringenza, il tenore alcolico arriva in seconda battuta, regalando una piacevole sensazione di calore che scende dalla gola all’esofago.

Retrolfatto lungo con note amara da malto e un leggero richiamo terroso.

Considerazioni finali:

Birra bilanciata, morbida e vellutata, ma allo stesso tempo potente e concreta, al naso molto elegante, in bocca vellutata ma “graffiante”, birra da meditazione?, birra da divano? per me è una birra da assaporare ogni qualvolta si desidera qualcosa di vellutato ma potente.